domenica 29 gennaio 2012

DARE VOCE ALLO SPORT DI BASE.

VALERIO BRECCI invia:

La crisi finanziaria colpisce anche il movimento sportivo di base.

Le società sportive non possono più contare sul sostegno delle sponsorizzazioni delle piccole imprese, sui finanziamenti o sulle agevolazioni degli Enti Locali.

I costi delle attività sono tutti sulle spalle dei praticanti e delle famiglie, che spesso non sono più in grado di sopportarli.

Con la crisi vengono al pettine i problemi strutturali dello sport in Italia:

lo Stato non si occupa dello sport di base, le Regioni e gli Enti Locali non hanno gli strumenti e i fondi necessari, le poche leggi e normative di settore non aiutano lo sviluppo delle attività sul territorio.

Il mondo sportivo organizzato nel Comitato Olimpico viene lasciato da solo a fronteggiare le attuali difficoltà.

Eppure l’attività di promozione sportiva che noi realizziamo, ogni giorno, nel nostro territorio è fondamentale e insostituibile per vari motivi: contribuisce alla salute delle persone e a diffondere stili di vita sani; serve a prevenire diverse patologie e migliora le condizioni sociali del territorio.

Svolgiamo una importante funzione sociale ed educativa senza nulla ricevere in cambio dalle istituzioni: insieme a noi crescono i ragazzi e gli adolescenti, da noi giocano insieme persone di lingua e cultura diversa, con noi gli anziani ritrovano energia e voglia di vivere.

Le nostre attività migliorano l’aspetto delle nostre città. Nelle nostre sedi si discute e si decide democraticamente.

Le società sportive non sono solo pratica sportiva, sono anche una scuola di cittadinanza e di partecipazione.

Ci rivolgiamo alle istituzioni per sollecitare un impegno straordinario.

Ci rendiamo conto che non è il momento per chiedere finanziamenti straordinari.

E’ il momento, però, di spendere bene le risorse che si destinano alle politiche sociali e a quelle per la salute, l’ambiente, l’educazione.

Per questo è assolutamente necessario che una nuova cultura dello sport trovi spazio e dignità in tali programmi.

Avanziamo alcune proposte innovative in ambito normativo che, a costo praticamente zero per la pubblica amministrazione, possono aiutare le società sportive a rilanciare e continuare ad assicurare la loro preziosa attività sul territorio:

  1. Riconoscimento dell’attività sportiva come “ Bene di interesse collettivo “ e diritto con dignità costituzionale, così come indicato dal Libro Bianco sullo sport promulgato dall’Unione Europea nel 2007
  2. Riconoscimento del “ Valore sociale dello Sport “ nelle leggi di settore, a partire dai Piani Sanitari Nazionali e regionali e dalla legge istitutiva delle Fondazioni Bancarie;
  3. Sostituire la consuetudine delle gare d’appalto al massimo ribasso per la gestione degli impianti sportivi pubblici, con l’affermazione di criteri fissati in Convenzioni o procedure concorsuali, capaci di valorizzare la qualità del volontariato e dell’associazionismo sportivo attivo sul territorio;
  4. Premialità del “ valore sociale “ delle attività svolte dalle (ASD) Associazioni Sportive Dilettantistiche,con particolare riferimento alle attività di inclusione, a quelle per le persone anziane e a quelle rivolte alla cura di determinate patologie ;
  5. Provvedimenti urbanistici che consentano un nuovo sviluppo dell’impiantistica sportiva e facilitino gli interventi di manutenzione e riqualificazione operati dal non profit sportivo ;
  6. Salvaguardia delle facilitazioni fiscali per le (ASD) Associazioni Sportive Dilettantistiche, come presupposto per il loro funzionamento e il loro sviluppo sul territorio ;
  7. Introduzione della limitazione di responsabilità civile per le (ASD), insieme all’introduzione di normative e regolamenti di semplificazione burocratica e fiscale ;
  8. Riconoscimento del volontariato sportivo, accesso ai Centri di Servizio del Volontariato per la formazione dei volontari, possibilità di utilizzare i giovani del servizio civile con esplicito riferimento da parte della legge 64/2001;
  9. Garanzia della proprietà dei diritti sulla comunicazione e sul marchio per gli eventi proposti dalle ASD, raccogliendo in tal senso una pressione che sta crescendo in Europa proprio da parte di associazioni sportive di base ;
  10. Riconoscimento delle attività formative svolte dalle ASD ;
  11. Riconoscimento all’attività formativa e vivaistica svolta dalle ASD nei confronti dei giovani talenti che proseguono nella carriera sportiva e professionistica.Questo riconoscimento andrà sostenuto dalle società professionistiche nei confronti delle ASD di provenienza dei giovani talenti ;
  12. Buono fiscale destinato alle famiglie per la pratica sportiva non professionale, agonistica e non agonistica

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