giovedì 31 dicembre 2020

Coronavirus, a Bologna 339 nuovi contagi. In Emilia Romagna aumentano, tornano oltre 2mila in 24 ore. Altre 55 vittime tra cui un uomo di 57 anni nel Bolognese

Su 339 casi in provincia di Bologna, 172 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 19 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 15 mediante il test per le categorie più a rischio, 2 attraverso il test pre-ricovero mentre per 131 l’indagine epidemiologica è ancora in corso.

Tra i 339 nuovi contagi, 207 sono sporadici e 132 sono inseriti in focolai. 1 caso, infine, è importato da fuori regione, nessuno dall’estero.

Crescono i contagi in Emilia-Romagna che nelle ultime 24 ore tornano sopra quota duemila. Calano i ricoveri nei reparti Covid mentre si contano altre 55 vittime, per lo più anziani ma anche un 57enne nel Bolognese, per un totale di 7.738 morti da inizio pandemia.

È quanto emerge dal bollettino quotidiano della Regione.
    Su oltre 15.700 tamponi i nuovi positivi rilevati sono stati 2.116, di cui 930 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. L'età media nei nuovi positivi è di 48 anni.
    Tra le province con più contagi spiccano Modena (con 362 nuovi casi), Bologna (339 + 71 di Imola), Reggio Emilia (288). I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono complessivamente 233 (tre in più rispetto a ieri), 2.629 quelli negli altri reparti Covid (12 in meno).
    Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 772 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 106.428.
    I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 57.346 (+1.289 rispetto a ieri). Il 95% è in isolamento a casa, privo di sintomi o senza bisogno di cure ospedaliere.

 

Covid 19 nei Comuni della provincia di Bologna

Nell'ultimo giorno del 2020 pubblichiamo il resoconto che l'Ausl di Bologna fornisce per fare un quadro della calamità che con questa pandemia si è abbattuta sulla popolazione della nostra provincia.

La tabella fornisce il numero totale di quelli che sono stati contagiati dal Covid 19 in ogni Comune e di coloro che purtroppo non ce l'hanno fatta a vincerlo.

E' un grosso tributo di vite umane che abbiamo pagato e che purtroppo non possiamo ancora dire sia definitivo. 

Ancora tanti di noi dovranno combattere con questo morbo e augurandoci che siano tanti coloro che ne usciranno, dovremo ancora fare i conti con un nemico assassino che non vediamo, non sappiamo come e se ci colpirà, ma che dobbiamo in ogni modo cercare di evitare. 

Questo è l'augurio per il 2021, anno speriamo di rinascita.  


 

Sasso Marconi non dimentica Enzo Biagi

Nel centenario della nascita , il Comune ricorda il suo illustre concittadino con una targa celebrativa

 

Targa Biagi

 

Riceviamo:


Il 2020 è stato anche l'anno del centenario della nascita di Enzo Biagi. Una ricorrenza che l'Amministrazione comunale ha voluto celebrare con una targa ricordo, posizionata proprio in questi giorni in via Rio Conco, nelle vicinanze dell'abitazione del grande giornalista e lungo il percorso della Via degli Dei, nei pressi dell'Oasi naturale San Gherardo. 


"In questo modo vogliamo ricordare l'insegnamento che ci ha lasciato Enzo Biagi e il suo impegno per promuovere un'informazione chiara e accessibile a tutti - dice il sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani ( nella foto) - invitando chiunque passi dalla zona di Rio Conco a riflettere sul grande valore della libertà, che Enzo Biagi difese in prima persona durante la Resistenza e che ha sempre ispirato la sua visione del mondo e la sua attività professionale".

Originario di Pianaccio ma a lungo cittadino di Sasso Marconi e sempre molto legato a questo territorio, Enzo Biagi è stato il primo a ricevere (nel 2004) il Premio “Città di Sasso Marconi”, riconoscimento assegnato a giornalisti e comunicatori impegnati a promuovere un uso corretto dei media e ad offrire, con il loro lavoro, un importante contributo alla comunicazione democratica. Biagi ha poi presieduto la Giuria del Premio fino alla morte, avvenuta nel 2007.


Il 2020 si chiude con una bella notizia: parte la gara per Nodo di Casalecchio. I lavori inizieranno nel 2021: tre anni per la realizzazione

L'assessore Corsini: "Diventa concreta un'opera fondamentale per la viabilità dell'intera Emilia-Romagna”. Pubblicato da Anas il bando che finanzia con 135 milioni di euro, lo stralcio nord di 2,1 km. Il sindaco Bosso: "Verso un traguardo storico per la nostra città". Le offerte digitali entro il 18 gennaio, 3 anni la durata prevista dei lavori

 


Dal Comune di Casalecchio:

Nodo di Casalecchio, si parte. È stato pubblicato oggi da Anas (Gruppo FS Italiane) il bando di gara che, con 135 milioni di euro, dà il via libera a una delle infrastrutture più attese nel bolognese. Un’opera che concorrerà, insieme al Passante, a snellire e decongestionare il traffico del territorio, a beneficio dei residenti della Città Metropolitana di Bologna e dell’intera arteria viaria regionale. 

L'intervento, messo a gara da Anas, si riferisce in particolare allo stralcio nord per la realizzazione di un nuovo tratto di strada della ‘Porrettana’, lungo circa 2,1 chilometri - di cui 1,2 km in galleria - che si svilupperà parallelamente all’autostrada A1 tra le abitazioni e la linea ferroviaria Bologna-Pistoia. I lavori comprendono anche la realizzazione di una parte dello svincolo di Faianello, che collega l’asse principale all’esistente Statale 64. 

Oggi è una giornata importante non solo perché diventa concreta una delle opere fondamentali per la viabilità l’Emilia-Romagna- afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini- ma anche perché in un momento difficile come quello che stiamo attraversando in questo 2020 dominato dall’emergenza sanitaria, chiudiamo l’anno con un impegno che guarda al futuro. Un ulteriore tassello che ridisegna la mobilità della regione in modo moderno e sostenibile e che apre nuovi cantieri portando lavoro e sviluppo”. 

Un altro passo importantissimo verso un traguardo storico per la nostra città- aggiunge il sindaco del Comune di Casalecchio, Massimo Bosso-. Nel 2021 partiranno i cantieri che risolveranno definitivamente il congestionamento nel centro abitato di Casalecchio di Reno. Grazie alle scelte compiute insieme alla Regione negli scorsi anni, appena aggiudicata la gara non si perderà ulteriore tempo per la realizzazione della disamina degli ordini bellici, già svolta anticipatamente, e potremo partire con il cantiere vero e proprio dell'opera”. 

Le offerte digitali dovranno essere caricate sul portale acquisti di Anas (https://acquisti.stradeanas.it) entro le 12 del 18 gennaio 2021 e la durata prevista dei lavori è di 3 anni

L’intervento rientra nel progetto complessivo denominato “Nodo Ferrostradale di Casalecchio di Reno”, che comprende la realizzazione di una variante integrata (ferroviaria e stradale) finalizzata al completamento infrastrutturale del corridoio appenninico della valle del Reno, con la contestuale riorganizzazione del centro urbano di Casalecchio di Reno. L’intervento stradale, dello sviluppo complessivo di circa 4 km, è suddiviso in uno “stralcio nord” (oggetto di questo appalto) e in uno “stralcio sud”.


Vaccino Covid, partita campagna in Emilia-Romagna

Ausl Bologna, inizio regolare, prenotati 218 operatori in fiera

 © ANSA

Dopo il "simbolico" Vaccine Day di domenica è partita oggi la campagna vaccinale al coronavirus in Emilia-Romagna con le prime dosi somministrate, come da programma, a medici, infermieri, operatori e degenti delle Rsa.
    Inizio regolare a Bologna.

"Abbiamo cominciato e tutto sta procedendo regolarmente. Sono prenotati 218 operatori sanitari, li vaccineremo tutti", dice all'ANSA Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, sull'avvio della campagna vaccinale per il coronavirus. Questa mattina, nel padiglione allestito a BolognaFiere, sono iniziate le operazioni, tra i primi a ricevere il vaccino gli infermieri.
    "Siamo qui - ha detto Pietro Giurdanella, presidente dell'Ordine degli infermieri - senza se e senza ma. È un atto di responsabilità".
    Delle 44 scatole del vaccino arrivate in Emilia-Romagna, 11 sono state destinate a Bologna. Dopo le prime consegne, ne seguiranno altre tutti i lunedì di gennaio per un totale di 220 scatole per tutta la regione. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sono stati impegnati nel garantire la sicurezza delle consegne dei vaccini e anche dello svolgersi della campagna.


 

Maltempo: allerta arancione per neve sull'Appennino emiliano

Alert per Piacentino e Parmense scatta da mezzanotte

Primo gennaio con allerta "arancione", moderata, per neve sui rilievi del Piacentino e del Parmense. L'allerta, diramata dalla Protezione civile regionale scatta a partire dalla mezzanotte e rimarrà in vigore per tutta la giornata di domani, primo gennaio.

Sono previste - secondo il bollettino - precipitazioni diffuse in Emilia ma più intense nel settore occidentale. Precipitazioni nevose sono attese anche in pianura nelle province di Piacenza e Parma e neve da quota 800 metri. Possibile pioggia che gela nelle vallate montane fra le provincie di Parma, Reggio Emilia e Modena. Previsto un intensificarsi dei venti da Sud sull'Appennino romagnolo.

 

E' possibile prelevare legname dagli alvei dei corsi d'acqua


Nel sito del Comune di Sasso Marconi si legge:


Anche per il 2021  l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile autorizzano la raccolta manuale, per usi personali e domestici, del legname caduto negli alvei dei corsi d'acqua del bacino del fiume Reno o trasportato dalle piene in prossimità delle sponde, lungo le aree demaniali.

Il provvedimento punta a ridurre il rischio idraulico nel caso in cui nuove ondate di piena dovessero ulteriormente movimentare la vegetazione già depositata nell’alveo dei fiumi in seguito ai naturali processi di ricambio stagionale.

Per procedere alla raccolta nelle aree fluviali del territorio di Sasso Marconi, occorre inviare preventiva comunicazione scritta al Servizio Tecnico “Bacino Reno e Po di Volano” (Viale della Fiera 8, 40127 Bologna - e-mail:
stpc.renovolano@regione.emilia-romagna.it) e all’Ufficio Ambiente del Comune (Piazza dei Martiri 6, 40037 Sasso Marconi; e-mail: ambiente@comune.sassomarconi.bo.it), compilando l'apposito modulo QUI allegato, dove indicare le proprie generalità, il corso d’acqua interessato e il periodo in cui si svolgerà la raccolta.


Per maggiori informazioni e per conoscere le prescrizioni cui attenersi per effettuare la raccolta del legname, consultare la comunicazione
QUI allegata.

 

Monzuno. Acqua Fresca sarà liberata dalla pala eolica


 

La pala eolica di Acqua Fresca a Gabbiano sarà collocata in un altro luogo. E' l'esito delle trattative in corso con la società proprietaria con cui stiamo valutando quale possa essere l'alternativa percorribile e tale da non creare insoddisfazioni.” Così risponde il sindaco di Monzuno Bruno Pasquini a chi gli chiede conto della situazione che vede l'area all'ingresso della via che porta a Gabbiano occupata dai tronconi della grande pala in attesa di essere montati e che, contrariamente all'auspicio generale, non sono ancora stati trasferiti. Il tema è stato oggetto anche di una recente interrogazione del gruppo consiliare di opposizione 'Per una Nuova Stagione' con la quale si chiedeva conto dello stata di fatto e di quali erano stati gli esiti del recente incontro con la proprietà dell'area e della pala. E soprattutto date certe. La risposta non ha soddisfatto gli oppositori che hanno presentato una replica scritta.

La riqualificazione di Ripoli prende forma.

Terminati i primi interventi per definire la nuova immagine di Ripoli

di Daniela Farini


Ultimati lavori per la riqualificazione della piazza e del parcheggio lungo via Vittime Rapido 904 e per la sistemazione di via Santa Maria Maddalena a Ripoli. Entro la primavera saranno portati a termine anche gli altri in programma: la riqualificazione della piazza in via Cà di Sotto e la realizzazione del grande parco urbano posto tra via Serrucce e via Cà di Sasso. I quattro interventi richiedono un costo complessivo di circa 1,5 milioni di euro.

Gli interventi ultimati rientrano in un più ampio disegno di rigenerazione urbana della frazione di Ripoli che prevede una serie di opere di riqualificazione nelle piazze e nelle strade per migliorare la vivibilità, l’accessibilità e la qualità dello spazio pubblico, oltre che una corretta valorizzazione del territorio.

Il progetto partecipato propedeutico alla progettazione si è sviluppato intorno all’idea di comunità che ritrova i suoi valori aggregativi negli spazi aperti e di incontro. Il progetto esalta infatti l’asse di connessione tra la Chiesa e l’antico Borgo delle Serrucce, creando una successione di ambiti aperti con differenti caratteri e funzioni.

La completa riqualificazione della piazza con annesso parcheggio in via Vittime Rapido 904 e la sistemazione dei percorsi pedonali lungo via Santa Maria Maddalena sono le opere più visibili perché trovandosi lungo la direttrice principale del paese sono quotidianamente attraversate non solo dagli abitanti del paese bensì da tutti i cittadini del Comune che si recano presso la stazione dei treni. 

Questi due primi interventi rappresentano, inoltre, un segno di attenzione per le attività commerciali del centro del paese, che tanto hanno dovuto faticare in questi mesi di forzate chiusure e che, con la prossima riapertura, potranno usufruire di spazi completamente nuovi e di qualità.


«La riqualificazione di Ripoli è un'altra delle nostre priorità di mandato che si sta completando» spiega il primo cittadino, Alessandro Santoni. «Era anche una delle più complesse, vista la necessità di risorse che occorrevano e la delicatezza nella individuazione delle soluzioni da mettere in campo, in modo da ottenere maggiore condivisione possibile. Grazie ad un duro lavoro abbiamo superato entrambe le difficoltà. Da non sottovalutare era il secondo aspetto: si veniva infatti da un periodo nel quale gli interventi si pensavano senza ascoltare la cittadinanza, e questo nel tempo aveva creato anche una frattura interna al paese; noi abbiamo fatto l'opposto avviando proprio con le persone di Ripoli un percorso partecipato che ci ha dato modo di ridisegnare assieme la nuova immagine di Ripoli, ed al contempo di rinsaldare proprio quei rapporti e quelle relazioni all'interno di un paese importante che, grazie alla forza dei suoi abitanti ed a questi interventi, si prepara ad affrontare con ancora più forza il futuro, e lo fa volendo giocare un ruolo da protagonista.»

Le indicazioni in relazione ai documenti operativi già adottati per la ripresa delle attività didattiche

La circolare ai prefetti per l'attuazione dell'ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020

Palazzo Viminale

Foto di Antonio Romanelli

È stata inviata ai prefetti la circolare del capo di Gabinetto del ministero dell'Interno, Bruno Frattasi, che fornisce alcune indicazioni in merito all'applicazione dell'ordinanza del 24 dicembre scorso del ministro della Salute che ha stabilito, nelle more dell'adozione di un successivo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, che dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021 l'attività didattica in presenza, con riguardo alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, sia garantita al 50% della popolazione studentesca interessata.

Nella circolare si precisa innanzitutto che la percentuale del 50% rappresenta un elemento fisso, nel senso che la ripresa della didattica in presenza non potrà superare tale limite nell'arco temporale definito dalla stessa ordinanza. Di tanto dovranno essere informati i dirigenti degli ambiti territoriali del ministero dell'Istruzione anche riconvocando i tavoli di coordinamento, fermo restando che i documenti operativi adottati non necessitano di alcun intervento di modifica o revisione.

La circolare inoltre richiama la previsione contenuta nell'Intesa, sancita in conferenza unificata, sulle "Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell'anno scolastico 2020/2021", che considera il documento operativo prefettizio quale certificazione dei servizi aggiuntivi necessari e ammissibili a finanziamento; infine richiama anche la previsione contenuta nello stesso documento secondo la quale le Regioni, ai fini della realizzazione delle operazioni di tracciamento di contagiati in ambito scolastico, potranno concordare indicazioni con i prefetti per assicurare il necessario raccordo con le istituzioni scolastiche, le autorità sanitarie competenti per territorio, le autorità militari e le altre componenti del sistema di Protezione Civile nazionale.

 

mercoledì 30 dicembre 2020

Coronavirus, a Bologna 241 nuovi contagi. Da domani, 31 dicembre, parte nelle CRA, Case Famiglia e Case di Riposo la campagna di vaccinazione anti Covid-19

Il prezioso materiale è stato preso in consegna e vigilato da Carabinieri e Polizia


L'Azienda USL di Bologna informa:

Su 241 casi in provincia di Bologna, 120 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 18 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 6 mediante il test per le categorie più a rischio, 5 attraverso il test pre-ricovero mentre per 92 l’indagine epidemiologica è ancora in corso.

Tra i 241 nuovi contagi, 139 sono sporadici e 102 sono inseriti in focolai. 1 caso, infine, è importato dall’estero, nessuno da fuori regione. 

 

L'AUSL informa inoltre :

Domani, giovedì 31 dicembre, anche per le CRA, Case Famiglia e Case di Riposo comincia la campagna di vaccinazione di massa anti – Covid-19. Domani, infatti, verranno vaccinati 333 persone (tra ospiti e operatori).

6 teams vaccinali (ogni team è composto da 2 infermieri e 1 medico) si recheranno in 5 CRA (Casa Residenza per Anziani non Autosufficienti) presenti a San Giorgio di Piano, Loiano, Monte San Pietro, Crevalcore e Bologna in 3 Case Famiglia a Crevalcore e in 1 Casa di Riposo a Castel di Casio.

Nelle prime settimane di gennaio saranno 228 le strutture coinvolte per un totale di 7.044 ospiti e 6.049 operatori.

Il ciclo vaccinale consiste di due dosi da effettuare a 21 giorni di distanza tra loro. Per poter effettuare la vaccinazione è necessario non avere una malattia acuta febbrile in atto. 

 



I vaccini Pfizer-BioNTech sono arrivati a Bologna questa mattina. Dalle 5 e 45 una trentina di Carabinieri di Bologna, unitamente ad altre Forze di polizia, sono stati impegnati nei servizi di vigilanza nonché di scorta alle operazioni di scarico-carico delle dosi , giunte all’Aeroporto con un volo commerciale di una compagnia di trasporti internazionale, aereo “Airbus A330”, proveniente da Lipsia (Germania). Terminate le operazioni di smistamento, i militari hanno proseguito il servizio di vigilanza del prezioso carico fino alla sua destinazione finale, avvenuta presso le principali strutture sanitarie del territorio emiliano, Bologna compresa.

     Le Foto sono tratte dalle fasi della vigilanza dei Carabinieri



Covid: in Emilia Romagna crescono contagi e ricoveri, 69 morti

Nelle ultime 24 ore 1.427 nuovi casi su oltre 18mila tamponi

Crescono, nelle ultime 24 ore in Emilia-Romagna, i contagi da Coronavirus e i ricoveri. Si registrano anche 69 morti, in gran parte anziani.

Dall'inizio della pandemia le vittime sono 7.863.
    Secondo i dati della Regione, aggiornati alle 12, i nuovi positivi sono 1.427, individuati grazie a 18.360 tamponi. Dei nuovi contagiati, 590 sono asintomatici individuati grazie agli screening e al contact tracing. Crescono le persone guarite, che fanno scendere i casi attivi a 56.057, il 94,9% dei quali in isolamento domiciliare visto che non necessitano di cure particolari. Crescono, però, anche i ricoveri: i pazienti in terapia intensiva sono 230 (+9 rispetto a ieri), 2.641 quelli negli altri reparti Covid (+43).
    Dei 69 nuovi decessi, 26 sono in provincia di Bologna, dieci in quella di Ravenna, nove a Ferrara, sei nel Modenese e nel Riminese, quattro a Piacenza e in provincia di Forlì-Cesena, tre a Parma, oltre a un decesso di un uomo residente in altra regione.

 

Polizia consegna regali Natale a bambini ricoverati

Iniziativa con Ageop in oncologia pediatrica del S. Orsola

 © ANSA Anche in occasione di questo Natale 2020 si rinnova l'iniziativa che vede la Polizia impegnata nella raccolta fondi in favore dell'Ageop, associazione dei genitori dell'ematologia e oncologia pediatrica dell'Ospedale S.Orsola di Bologna.
    L'iniziativa, alla decima edizione, si è sviluppata attraverso il contributo volontario dei poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna Orientale.

Gli agenti hanno versato i fondi necessari per poi acquistare i regali destinati ad esaudire i desideri che ognuno dei bambini ricoverati aveva espresso in una letterina indirizzata a Babbo Natale. Durante le feste, nel reparto del S.Orsola e alla presenza del primario Andrea Pession, è stata effettuata la consegna al rappresentante Ageop dei doni e del calendario della Polizia di Stato, che sono stati poi distribuiti ai piccoli pazienti. (ANSA).

 

Preoccupata reazione di dieci sindaci per l'annuncio di chiusura della Fiac di Pontecchio Marconi. A rischio 200 posti di lavoro

A seguito dell'intenzione espressa dalla proprietà dell'azienda, la multinazionale Atlas Copco, di cessare la produzione nel sito di Pontecchio, i sindaci dei Comuni di Sasso Marconi, Casalecchio di Reno, Castiglione dei Pepoli, Marzabotto, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Valsamoggia, Vergato e Zola Predosa esprimono il loro disappunto e manifestano l'intenzione di convocare un incontro con i rappresentanti delle Istituzioni locali e del Governo.


Il comunicato dei sindaci:

Dopo il recente incontro con una rappresentanza del personale della Fiac di Pontecchio Marconi, siamo venuti a conoscenza della volontà della multinazionale Atlas Copco di cessare le attività produttive e industriali nel sito, confermando l’intenzione di trasferire le produzioni in uno stabilimento a Torino, con la conseguente perdita di quasi 200 posti di lavoro (tra dipendenti diretti, somministrati e della logistica). 

Durante il tavolo regionale del 17 luglio scorso si era condiviso l’impegno dell’azienda a continuare nella ricerca di soluzioni alternative che potessero mantenere attiva la produzione in loco. Risulta invece evidente, da quanto riportato dai lavoratori ed espresso palesemente dai dirigenti di Fiac, che l’intento di Atlas Copco è sempre stato solo quello di acquisire le competenze e il prodotto ma non il personale, verso il quale non nutre nessun interesse.

È stato chiaro fin dall’inizio che il trasferimento collettivo nascondesse un licenziamento collettivo. Lo conferma il fatto che Atlas Copco non stia facendo proposte concrete di trasferimento ai dipendenti e, come esplicitato nell’ultimo incontro, non si sia nemmeno resa disponibile a valutare eventuali piani di cessione dell’azienda qualora si manifestasse l’interessamento da parte di altri investitori. Il personale si trova così a lavorare per il futuro di nessuno, se non di Atlas Copco, che sta mostrando i suoi reali intenti: delocalizzare la produzione, appropriarsi del know out, del marchio e dei clienti dell’azienda, senza manifestare alcun reale interesse per la reindustrializzazione del sito di Pontecchio Marconi. Se questo verrà confermato dai fatti, l’effetto sarà devastante: centinaia di famiglie si troveranno senza lavoro (con un evidente e rilevante danno sociale) e il tessuto produttivo delle nostre città verrà privato di un indotto molto importante, con la conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro. Non solo questo, però, ci preoccupa. La pratica messa in atto dall’azienda che, nel mezzo di una pandemia, comunica unilateralmente una scelta di questo tipo, sarà da apripista per le scelte di altre multinazionali nei prossimi mesi? È necessario approfondire con i vertici aziendali se tale comportamento fa parte della loro pratica aziendale e verrà ripetuto anche per gli altri stabilimenti sul territorio nazionale e se è questa l’immagine che una multinazionale che fa del rispetto dei dipendenti un vanto, vuole trasmettere all’esterno. Per questo, in qualità di Sindaci dei Comuni più direttamente coinvolti nella vicenda, riteniamo importante che il Ministero dello Sviluppo Economico abbia convocato a breve un incontro con Atlas Copco, cui parteciperemo in rappresentanza delle nostre comunità. Allo stesso tempo abbiamo in programma l’organizzazione di un incontro insieme a Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e con il coinvolgimento di rappresentanti del Governo, perché riteniamo necessario che comportamenti come questo vengano stigmatizzati anche attraverso azioni politiche e di rilancio della vocazione produttiva del nostro territorio.

30 dicembre 2020

Roberto Parmeggiani - Sindaco di Sasso Marconi 

Massimo Bosso - Sindaco di Casalecchio di Reno

Maurizio Fabbri - Sindaco di Castiglione dei Pepoli 

Valentina Cuppi - Sindaca di Marzabotto

Monica Cinti - Sindaca di Monte San Pietro

Bruno Pasquini - Sindaco di Monzuno

Alessandro Santoni - Sindaco di San Benedetto Val di Sambro

Daniele Ruscigno - Sindaco di Valsamoggia

Giuseppe Argentieri - Sindaco di Vergato

Davide Dall’Omo - Sindaco di Zola Predosa

Non si fermano le denunce di degrado urbano a Sasso Marconi

Mauro non molla e continua la sua denuncia sui degradi e gli abbandoni di immondizie che avviliscono il paese e lo declassano a 'luogo impresentabile'.



In un suo invio scrive:

Carissimo Fabbriani , dato che sul tuo blog una persona ANONIMA sostiene la pronta reazione del Comune nel pulire quanto documentato in precedenza , ti invio le foto di discariche a cielo aperto site nel comune di Sasso, precisamente in via Sagittario ( vedi ex Grandi Lavori nello sfondo ) e un'altra a pochi metri dai laghetti del Maglio ...
Io tutta questa attenzione del Comune continuo a non vederla ...


Un caro saluto e l'augurio a tutti i miei concittadini di un buon 2021 e che l'anno nuovo porti loro un paese finalmente pulito”


Mauro Poluzzi

 




Per la sanità 9 miliardi sono insufficienti


Teresa Marzocchi invita:


Oggi, mercoledì 30 dicembre, alle 17, incontro pubblico 'Salute al nuovo anno' per sollecitare un cambio di rotta in tema di politiche della salute, organizzato dall’Associazione Prima la Comunità

Occorre una rivoluzione culturale per un cambio di paradigma: dalla sanità alla salute.

Occorre aumentare gli investimenti in Salute previsti dalla bozza di PNRR presentata dal Governo: 9 miliardi sono insufficienti.

La nostra iniziativa “Salute al nuovo anno” si svolgerà su una piazza virtuale in tutta Italia e sarà possibile seguirla con le modalità che qui di seguito trovate (vedi anche allegato)

E’ FONDAMENTALE ESSERE IN TANTI PER LANCIARE UN MESSAGGIO CHIARO IN VISTA DELLE IMPORTANTI DECISIONI CHE DOVRANNO ESSERE ASSUNTE NEI PROSSIMI GIORNI


L'evento potrà essere seguito:

 - sul canale YouTube di Prima la comunità:

https://www.youtube.com/channel/UCvPnmvekq0RPsr7Q6UsDTYQ


- sulla pagina Facebook di Comunità Progetto Sud, realtà aderente a Prima la comunità:

https://www.facebook.com/cpslamezia

 

Un incontro pubblico su piazza virtuale per sollecitare un'inversione di rotta in tema di politiche della salute. E per ribadire che nove miliardi di euro previsti dalla bozza di PNRR presentata dal Governo in termini di risorse destinate al comparto sanitario sono scandalosamente insufficienti. È questo il senso dell'iniziativa "Salute al nuovo anno" promossa dall'associazione Prima la comunità, rete nazionale di oltre cento aderenti tra realtà pubbliche, del Terzo settore e singole personalità, costituita intorno all'idea di salute intesa come bene comune.

 

A "Salute al nuovo anno" parteciperanno:

 

Don Virginio Colmegna Presidente Associazione “Prima la Comunità”

Edoardo Barbarossa, presidente Fondazione Ebbene

Maurizio Bonati, Istituto Mario Negri

Carlo Borgomeo presidente Fondazione con il Sud

 Rossana Dettori, CGIL-CISL-UIL

 Nerina Dirindin, Università di Torino

Marco Frey, docente Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e presidente di Cittadinanzattiva

Maria Grazia Guida, Amici Casa della carità

 Gavino Maciocco, Università di Firenze

 Pierfrancesco Majorino, europarlamentare

 Angelo Moretti, Rete di economia civile

 Valeria Negrini, portavoce Forum Terzo Settore Lombardia

 Paola Obbia, Associazione infermieri di famiglia e comunità (AIFeC)

 don Giacomo Panizza, Comunità Progetto Sud

 Luigi Regalia, responsabile progetto Adriano Community Center

 Roberto Rossini, presidente nazionale ACLI

 Franco Rotelli, psichiatra

 Benedetto Sareceno, già direttore del Dipartimento di salute mentale e abuso di sostanze dell'Organizzazione mondiale della sanità

 Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano

Elly Schlein, vicepresidente Regione Emilia Romagna

 Sandro Spinsanti, bioeticista

 Patrizia Toia, europarlamentare

Matteo Truffelli, presidente Azione Cattolica

Livia Turco, già ministro per la Solidarietà sociale

 Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e responsabile Anci per il welfare

 Sandra Zampa, sottosegretario di Stato al Ministero della salute

 Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna

La città etrusca di Marzabotto perde colpi. Il danno è notevole.

Gianni Passini ha scritto rivendicando per la città di Marzabotto il posto che le spetta

Passini, appassionato della storia antica e di quella etrusca in particolare, torna a denunciare il disinteresse verso quel patrimonio archeologico, unico per la sua tipicità, che Marzabotto può vantare. Egli addirittura ricorda che, mentre negli anni passati, Marzabotto con il sito archeologico della città di Kainua e il museo etrusco nazionale, Pompeo Aria, era ai primi posti nella graduatoria dei patrimoni dell'Unesco per cui poteva accedere facilmente ai finanziamenti europei per il recupero e la conservazione, ora, egli dice, “ci sono passati davanti tante altre realtà”. 

Passini da anni fa parte del gruppo di revocatori storici e si è impegnato in questi anni attivamente per la sua città. 

Passini durante la ripulitura della fontana di qualche tempo fa

 Fra i meriti di cui si può fregiare c'è il recupero della fontana, sotto il ponte dell'Acropoli, visibile passando sulla Porrettana. Ora, egli dice “ è di nuovo abbandonata e lasciata all'invasione della vegetazione. 

 

La fontana,” continua, “ fu costruita ai primi del '900 dal Conte Aria per la visita eccezionale dei reali di Savoia in occasione di una conferenza sull'antichità a Villa Aria. Prima del novecento esisteva un abbeveratoio che veniva utilizzato dai birocciai per ristorare i cavalli e risfrescarsi loro stessi. Fino agli anni '80 l'acqua sgorgava perchè anch'io sono andato più volte a bagnarmi durante le mie corse a piedi. Ora,” egli conclude, “ fa male vedere che è tutto in rovina: la testa d'ariete d'arenaria, che allora era integra, è ridotta a una sagoma. Basterebbe veramente poco, utilizzando i fondi europei per il recupero di un bene storico, riportarla all'antica efficienza”.

martedì 29 dicembre 2020

Grafici dei positivi al Covid di alcuni Comuni con distinzione sintomatici-asintomatici.

Si conferma il calo notevole dei contagi evidenziato ieri. Casalecchio di Reno e Sasso Marconi hanno avuto un solo contagio ciascuno, quando nei giorni scorsi spesso oltreppassavano di gran lunga la doppia cifra. Solo Alto Reno Terme registra un aumento nel numero cantagi di oggi, 7.

Un solo contagiato anche a Castiglione e a Marzabotto. Nessun contagiato a Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano, Monzuno e San Benedetto. 3 a Vergato. 

 





 

Coronavirus, a Bologna 80 nuovi contagi


Su 80 casi in provincia di Bologna, 25 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 3 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 1 attraverso lo screening sierologico, 2 mediante il test per le categorie più a rischio, mentre per 49 l’indagine epidemiologica è ancora in corso.

Tra gli 80 nuovi contagi, 51 sono sporadici e 29 sono inseriti in focolai. 2 casi, infine, sono importati dall’estero, nessuno da fuori regione. L'Azienda USL di Bologna informa,

 

Al via, il 31 dicembre, la fase 1 della campagna di vaccinazione di massa anti-COVID rivolta agli operatori sanitari bolognesi

Si comincia presso il Padiglione Polivalente del Volvo Congress Center di BolognaFiere messo a disposizione gratuitamente dalla Società. Un secondo punto vaccinale al Rizzoli

Comunicato Congiunto Azienda Usl di Bologna - Istituto Ortopedico Rizzoli - Bologna Fiere - Comune di Bologna

Dopo l’avvio simbolico il 27 dicembre, il 31 dicembre comincia la fase 1 della campagna di vaccinazione di massa anti-covid rivolta a tutti gli operatori sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali, tecnici, amministrativi e personale in appalto a contatto con i pazienti delle aziende sanitarie bolognesi e delle strutture private accreditate, complessivamente pari a 25.000 persone. Da oggi pomeriggio gli operatori sanitari potranno prenotarsi tramite un form elettronico presente nelle intranet aziendali.

Le vaccinazioni si terranno presso il Padiglione Polivalente del Volvo Congress Center (piazza Costituzione 4A) della Fiera di Bologna, nei 2.300 mq messi a disposizione gratuitamente da BolognaFiere e allestiti appositamente con 14 box vaccinali, oltre alle aree di accoglienza, registrazione e osservazione post-vaccinale.

L’Hub vaccinale sarà aperto ogni giorno dal lunedì alla domenica, dalle 8.30 alle 18.30 per eseguire 1.400 vaccinazioni ogni giorno, fino a metà febbraio. Sabato 2 e domenica 3 l’attività sarà limitata al solo mattino (fino alle 13.30), con 700 vaccinazioni disponibili mentre da lunedì 4 gennaio si partirà a pieno regime.
Al lavoro in Fiera su turni, 400 tra medici, infermieri e assistenti sanitari dell’Azienda USL, Istituto Ortopedico Rizzoli e Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, oltre a personale amministrativo e volontari.

Un secondo punto vaccinale sarà predisposto da gennaio all’Istituto Ortopedico Rizzoli presso il Poliambulatorio in via di Barbiano.

Sempre il 31 dicembre partiranno i primi team vaccinali che opereranno presso le CRA del territorio, vaccinando operatori e ospiti. Nelle prime settimane di gennaio saranno 228 le strutture coinvolte per un totale di 7.044 ospiti e 6.049 operatori.

Il ciclo vaccinale consiste di due dosi da effettuare a 21 giorni di distanza tra loro. Per poter effettuare la vaccinazione è necessario non avere una malattia acuta febbrile in atto e non essere in gravidanza.

 

Covid: in Emilia Romagna 894 nuovi casi su 19mila tamponi, 90 morti

Tra le vittime anche due quarantenni, a Bologna e Ravenna

Sono 894 i nuovi casi di coronavirus in Emilia-Romagna rilevati su oltre 19mila tamponi analizzati nelle ultime 24 ore. In regione si contano anche altre 90 vittime (alcune dei giorni scorsi, conteggiate oggi), tra cui due quarantenni: un uomo di 44 anni a Bologna e uno di 41 nel Ravennate.

Quanto ai ricoveri, sono in calo i pazienti degli altri reparti Covid (-43 per un totale di 2.598) mentre in terapia intensiva si trovano 221 persone, uno in più rispetto a ieri.
    Il 95% dei casi attivi di coronavirus in regione (1.484 in meno rispetto a ieri, per un totale di 56.812) è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L'età media nei nuovi positivi è di 46 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Piacenza con 104 nuovi casi, Reggio Emilia con 103, Modena con 102.

 

Va dai Carabinieri per compilare una denuncia e finisce nei guai

Foto dei Carabinieri di Bologna.

Il Comando Provinciale Carabinieri Bologna informa:


Denunciato un professionista sanitario per aver violato l’isolamento fiduciario cui era stato sottoposto a seguito della sua accertata positività al Covid-19.

E’ successo in una Stazione Carabinieri della Provincia. Il professionista sanitario voleva sporgere una denuncia e, durante la compilazione degli atti, il Carabiniere è venuto a conoscenza che il l'uomo si era fermato in caserma 'strada facendo', perché diretto in una struttura sanitaria per essere sottoposto a un tampone nasofaringeo, dopo aver trascorso dieci giorni di isolamento fiduciario, ma non ancora dichiarato ufficialmente guarito.

Il militare, dopo aver messo a conoscenza il professionista della situazione sanitaria in atto sul territorio italiano e degli obblighi di legge derivanti dalla sua positività al Covid-19, lo ha allontanato subito dalla caserma che è stata sottoposta a una sanificazione ambientale.



Dalla Fondazione per le vittime dei reati un sostegno a una ragazza di Vergato

10 anni fa fu vittima di violenza sessuale

 


di Roberto Giusti


La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reati nasce nel 2004, da un progetto regionale per dare sostegno immediato alle persone offese e lese dai crimini dolosi di maggiore gravità.

La Fondazione interviene in favore delle vittime dei reati quando dai delitti non colposi ne derivino la morte o un danno gravissimo alla persona, quali danni morali e materiali che costituiscano l’essenza stessa dell’essere umano: la vita, l’integrità fisica, la libertà morale e sessuale (art. 2 comma 1 e 2 dello Statuto della Fondazione).

La richiesta d’intervento dev’essere però inoltrata alla Fondazione solo dal Sindaco del Comune in cui è avvenuto il fatto, ovvero quello di residenza della vittima.

A questo proposito, è stato pubblicato qualche giorno fa sul sito regionale, nella pagina dedicata all’associazione, il racconto di una giovane ragazza del Comune di Vergato, che finalmente è riuscita a vincere il suo processo dopo ben 10 anni dalla terribile violenza subita.

All’epoca dei fatti la ragazza aveva solo 19 anni e come tantissimi giovani a quest’età, decise di andare ad una festa in compagnia di un’amica. Non poteva certo immaginare che da lì a poco la sua vita sarebbe stata segnata drammaticamente da un mostro. Non avendo infatti un mezzo autonomo per potersi spostare, le due amiche trovarono lungo il loro cammino un 'conoscente del padre', che prestò loro subito tempo e assistenza per giungere alla serata. Durante il tragitto però l’uomo, dopo aver trovato un escamotage, riuscì dapprima a far salire la ragazza in casa e poi a violentarla. L’amica invece, ignara della situazione, rimase in strada ad attendere altri amici: “Inizialmente non volevo neanche fare denuncia, sono stati i miei amici e i miei genitori a convincermi”.


Poi, dopo ben 10 anni dalla violenza subita, l’udienza penale ha visto finalmente vincere la ragazza contro quel mostro che nonostante la condanna, ha lasciato per sempre un segno indelebile, complice anche l’assenza dello Stato in questi anni: “Avrei avuto bisogno forse di un ascolto, di un aiuto psicologico per lavorare su me stessa e capire davvero cosa mi era successo”.

Successivamente, grazie all’istanza del Sindaco di Vergato, Giuseppe Argentieri, si è mossa immediatamente la Fondazione che ha corrisposto alla ragazza una somma in denaro, non sufficiente a 'ripagare' ciò che ha subìto, ma comunque un segnale che lei stessa ha apprezzato tantissimo: “Non è il risarcimento che dovrei avere ma un piccolo aiuto sì, e poi è un segnale. Se non fosse stato per Elena Corsini (Comandante della Polizia Locale di Vergato, n.d.r.) e ora per la Fondazione, avrei detto che le istituzioni proprio non esistono”.

La stessa Comandante, la Dott.ssa Elena Corsini, ha rilasciato alcune nuove dichiarazioni in merito, dopo quelle riportate sul sito della Regione: “Il Sindaco, dopo aver incontrato la ragazza, si è dimostrato da subito molto sensibile al caso, chiedendomi di formalizzare con un’istanza la richiesta d’aiuto, accolta poi dalla Fondazione con la concessione del contributo economico a favore della ragazza; anche questa attività rientrata tra i percorsi di sostegno e assistenza alle persone offese dal reato. L’accompagnamento della vittima al processo, attraverso un’assistenza integrata che non si traduca soltanto nella mera redazione della denuncia, seppur necessaria al procedimento penale, ma anche e soprattutto garantendo l’adeguato sostegno: psicologico, medico legale, linguistico ecc., assistenza garantita dai servizi presenti sul territorio, che devono offrire garantendo gli standard stabiliti dalla direttiva UE/2012/29, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato”.


Una storia che si è dunque conclusa dopo tanto tempo, anzi, troppo. Una continua strage di violenze che tutti abbiamo il dovere di contrastare e fermare: limiti culturali, stereotipi sociali e assurdità che non si possono più tollerare. Tutti abbiamo il compito fondamentale di educare i nostri figli nel modo giusto, per consentire alla società di avere e garantire un’uguaglianza giuridica, politica e soprattutto sociale.


SOLO UN PICCOLO UOMO USA VIOLENZA SULLE DONNE PER SENTIRSI GRANDE”

 

Mobilità, monopattini elettrici sì ma rispettando il Codice della strada: linee guida e un video per scuole ed enti locali

Dalla Regione in collaborazione con Comune e Polizia locale di Bologna. Corsini: “Utilizzo in crescita, ma attenzione alle regole”

conf stampa Corsini e Sorbi.jpgSono tra i nuovi protagonisti della mobilità verde, leggeri, veloci - anche troppo per i detrattori –, cugini delle bici elettriche, ma ancora più smart. I monopattini elettrici vivono il loro momento di gloria, ma se in tanti li amano, stanno crescendo anche le perplessità, dovute soprattutto alla mancanza di regole chiare quando si conducono i mezzi per strada.

 

E proprio per fare chiarezza sul loro uso in sicurezza nel rispetto delle regole della strada e su diritti e doveri dei monopattinisti, anche alla luce di incidenti stradali avvenuti sul nostro territorio, la Regione Emilia-Romagna ha messo a punto una strategia ad hoc, realizzata in collaborazione con Comune e Polizia locale di Bologna e gruppo Monopattini Elettrici Bologna. Materiali che saranno distribuiti alle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna, grazie a un accordo con l’Ufficio scolastico regionale, alle università, agli enti locali e ad Anas, oltre che al dipartimento Sicurezza stradale del ministero dei Trasporti.

Le linee guida e il video, realizzato da Lepida, sono stati illustrati questa mattina dall’assessore regionale alla Mobilità, Andrea Corsini, dal presidente dell’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, Mauro Sorbi, insieme all’assessore alle Politiche per la mobilità del Comune di Bologna, Claudio Mazzanti, e al comandante della Polizia locale di Bologna, Romano Mignani.

Corsini ha poi ricordato la strategia della Regione per incentivare una mobilità sempre più sostenibile, come “Bike to work” l’iniziativa messa in campo a maggio che premia con 3,3 milioni di euro i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale più Formigine, Fiorano e Rubiera che hanno aderito volontariamente al Piano, con finanziamenti fino al 70% per realizzare corsie riservate al trasporto pubblico locale e piste ciclabili, oltre ad altre misure per rendere agevole muoversi sulle due ruote in città, poi rimborsi fino al 60% del costo sostenuto per l’acquisto di bici e altri veicoli elettrici, incentivi chilometrici fino a un massimo di 50 euro al mese ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda e fino a 300 euro agli abbonati ferroviari per comprare la bici pieghevole.

L’intervento regionale si salda con il Bonus mobilità 2020 previsto dal Decreto legge nazionale “Rilancio” che prevedeva a giugno 2020 un contributo per l’acquisto di biciclette, anche elettriche o monopattini e hoverboard.

Le regole sono molto chiare- ha spiegato Sorbi-. I monopattini possono circolare sulle piste ciclabili o ciclopedonali, sulle strade urbane prive di corsie riservate con limite di velocità di 50 chilometri orari, tenendo però la destra della carreggiata e sulle extraurbane ma solo se dotate di pista ciclabile. Dove è presente una pista ciclabile, bisogna usarla; così come si deve attraversare sulle strisce pedonali scendendo dal mezzo, dare la precedenza a destra e non percorrere strade a senso unico contromano. Vi sono poi alcune norme da rispettare nel dettaglio: il limite dei 25 chilometri orari di velocità, che scendono a 6 nelle aree pedonali e nelle piste ciclabili, il divieto di circolare sui marciapiedi e sotto i portici, l'obbligo di segnalatori acustici (campanello) e visivi (luce bianca davanti, rossa dietro) oltre che l’uso del giubbotto riflettente di notte e il divieto di traino e di trasporto passeggeri”.
E da gennaio di quest’anno i monopattini sono sostanzialmente
equiparati alle biciclette, anche se bisogna avere almeno 14 anni per guidarli. Ma i dubbi di chi li utilizza sono tanti: uso del cellulare ed eventualmente del casco, trasporto di terze persone, velocità, attraversamenti delle strade, percorsi sulle preferenziali in città, possibilità di spostarsi sulle extra-urbane.
Secondo l'Osservatorio regionale per la sicurezza stradale servono regole ulteriori. Una per tutte, l’obbligo di indossare il casco e non solo per i minorenni. Inoltre, i monopattinisti dovrebbero essere provvisti di un'assicurazione. Altro tema scottante, sempre per l’Osservatorio regionale, è l’uso del cellulare: nelle linee guida appena pubblicate non è previsto il divieto di utilizzare il cellulare durante la circolazione, che rimane però una delle maggiori cause di distrazione.

Tutti i materiali della campagna sono sul portale ER, sezione mobilità, a questo link: https://bit.ly/34ifabW


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