lunedì 30 settembre 2019

Fisormoniche protagoniste del primo ottobre di Vergato



Il 5° Reggimento Carabinieri “Emilia-Romagna” ha un nuovo comandante


Il colonnello Alberto Santini subentra al colonnello Raffaele Fedocci


Oggi, lunedì 30 settembre, alle 11.30, presso la caserma 'Corrado Mazzoni', alla presenza delle autorità civili, e militari di Bologna e del comandante della 1^ Brigata Mobile Carabinieri di Roma, gen. b. Pietro Salsano, ha avuto luogo la cerimonia di cambio del comando del 5° Reggimento Carabinieri Emilia-Romagna tra il colonnello Raffaele Fedocci (cedente), destinato al comando Legione Carabinieri Emilia Romagna, quale vice comandante ed il colonnello Alberto Santini (subentrante).

la cerimonia si è svolta con lo schieramento della bandiera di guerra del 5° Reggimento Carabinieri Emilia Romagna, dei labari della regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana di Bologna, delle associazioni dell’arma in congedo, di tre compagnie di formazione, della fanfara della scuola allievi marescialli di Firenze e della rappresentanza di militari del reggimento, del Co.Ba.R., nonché del Centro Sportivo Carabinieri. 
 


Il colonnello Alberto Santini è nato a Pordenone il 17 marzo del 1966. Sposato, ha due figli.
E’ titolato ISSMI (Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze). È laureato in Giurisprudenza, in Scienze Umanistiche, in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna ed è abilitato all’esercizio della professione di avvocato. Ha conseguito altresì il Master di II° livello in Scienze Strategiche ed in Studi Internazionali Strategico - Militari. E’ consigliere Giuridico per le Forze Armate. Parla in inglese fluentemente e possiede una conoscenza basica del Turco.
Ha frequentato il 167° corso dell’Accademia Militare di Modena nel biennio 1985-1987 e la Scuola Ufficiali dei Carabinieri a Roma nei due anni successivi. È stato Alfiere della Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri. Ha comandato le Compagnie Carabinieri di Salsomaggiore Terme (PR), Seregno (MI), Messina Centro, il Gruppo Carabinieri di Milano e per ultimo il Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza. Ha prestato servizio di Stato Maggiore alla 4^ Divisione Carabinieri “Culqualber” di Messina, presso l’Ufficio Operazioni del Comando Generale dell’Arma, alla Sezione Regole di Ingaggio e Targeting della Divisione J5 Piani del Comando Operativo di vertice Interforze e quale Capo Ufficio Personale del Comando Interregionale “Vittorio Veneto” di Padova. Ha altresì rivestito l’incarico di Addetto Aggiunto per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia in Turchia.
È decorato con la Medaglia di Ufficiale al Merito della Repubblica, con la Medaglia di Bronzo al merito del lungo comando, con la Croce d’oro per l’anzianità di servizio, delle Medaglie di partecipazione alle Operazioni di Pace nell’ex Yugoslavia e nel Kosovo, nonché di Ufficiale con Spade dell’Ordine Melitense. Nel corso della carriera gli sono stati altresì tributati due encomi ed un elogio per meriti di servizio.


Ricatto a luci rosse a 74enne di Casalecchio di Reno, 2 arresti

Chiesto denaro per non divulgare video osè girato con l'uomo e a sua insaputa

Da ANSA


- Avevano 'adescato' un pensionato davanti a un centro commerciale e - dopo un paio di incontri di sesso a pagamento durante i quali hanno approfittato per rubargli un po' di soldi e qualche gioiello - gli hanno chiesto 5.000 euro per non divulgare un video osé che avevano girato insieme a lui. La vicenda, che ha visto come vittima un 74enne di Casalecchio di Reno, è stata scoperta dai Carabinieri che hanno arrestato due donne, di 18 e 41 anni, entrambe di origine romena e domiciliate in un campo nomadi del Bolognese. Una terza complice è ancora ricercata.
    Tutte sono state raggiunte da misure cautelari per estorsione e furto, chieste dal Pm Flavio Lazzarini che ha coordinato le indagini dell'Arma di Borgo Panigale.
    Il 74enne era stato avvicinato nell'area del centro commerciale Meridiana e aveva accettato le offerte di 'compagnia' delle tre donne. Gli incontri a casa di lui sarebbero stati almeno due, fra luglio e agosto, e l'uomo avrebbe tollerato alcuni piccoli furti avvenuti in quelle occasioni

A Sasso Marconi per una settimana 'lezioni di riciclo'


Da domani, martedì 1 ottobre e fino all'8 ottobre, la tournée della  Banda Riciclante  farà tappa a Sasso Marconi, dove coinvolgerà i ragazzi dell' Istituto Comprensivo in attività di pulizia del fiume, laboratori di riciclo e teatro e in una parata finale nelle vie del centro.

Il programma nel dettaglio:
- oggi, martedì 1 ottobre, laboratori a scuola di riciclo creativo e macchine  riciclantilaboratorio di teatro e  laboratorio di musica

- Domani, mercoledì 2 ottobre, laboratorio di ecologia urbana in spiaggia : Le classi raggiungono in pullman la riva del fiume Setta in località Allocco come indicato sulla mappa, accompagnati dagli insegnanti e dai formatori di  Banda  Riciclante.  Attività di pulizia spiaggia, differenziazione rifiuti e realizzazione di un'installazione artistica sotto la guida dell'artista Michele Evangelisti e degli altri formatori.


- lunedì 7 ottobre. laboratori a scuola e visione del documentario "Banda Riciclante" presso il Teatro Comunale di Sasso Marconi
- martedì 8 ottobre Parata Riciclante  nelle vie del centro di Sasso Marconi ( 11-12.30). I form-attori di Banda Riciclante accompagneranno i ragazzi nella 'parata riciclante' per le vie della città. Durante la parata verrà inaugurata l'installazione artistica realizzata in spiaggia. Gli studenti daranno un saggio di ciò che hanno appreso durante tutti i laboratori. Il percorso e il programma della parata saranno comunicati nei prossimi giorni.



Grano duro: Investire nella ricerca genetica per mettere a disposizione degli agricoltori sementi sempre più adatte alle caratteristiche pedoclimatiche.

Aumentare la capacità produttiva e ridurre le importazioni. Serve una visione più ampia, un piano europeo.

Riceviamo:
 
«Bisogna aumentare la capacità produttiva di frumento duro per rispondere alle richieste dell’industria e ridurre le importazioni. Occorre investire nella ricerca genetica per mettere a disposizione degli agricoltori sementi sempre più adatte alle caratteristiche pedoclimatiche delle nostre zone, soprattutto dopo l’annata 2019 oltremodo anomala, che ha visto ridurre drasticamente le rese produttive sul territorio regionale a causa del cambiamento climatico in atto». Questa è la posizione espressa da Confagricoltura Emilia Romagna a margine del convegno , a Bologna, dal titolo “Grano duro in Emilia Romagna: oltre la campagna 2019”, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna.

Confagricoltura sottolinea inoltre «la necessità di imprimere una forte accelerazione sulla diffusione di innovazioni tecnologiche e sulla capacità di stoccaggio con il ritiro separato dei diversi prodotti, per valorizzarne la qualità. Soltanto così possiamo arrivare – prosegue l’associazione degli imprenditori agricoli - a nuovi modelli di contrattazione con le industrie del comparto». 

L’impegno del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intende proiettarsi anche a livello europeo, «affinché la nuova Commissione Europea possa varare in tempi stretti un piano per aumentare la produzione di cereali - e proteine vegetali - per ridurre sia le importazioni da paesi terzi che l’eccessiva esposizione alla volatilità dei prezzi». A tal proposito si rimarca infine che l’Ue è il primo esportatore di prodotti agroalimentari.

Vedegheto c'è e non solo per avere 'problemi'.

Oggi, lunedì 30 settembre, alle 20.30 presso il centro civico di Vedegneto, i consiglieri del Municipio di Savigno di Civicamente Samoggia hanno organizzato un incontro per una verifica e un confronto sui problemi della frazione, denunciati dai residenti. 

In particolare verranno affrontate le tematiche relative alla frana che chiude al traffico veicolare la comunale Vedegheto-Tolè e all'illuminazione pubblica.
 

La palestra scolastica di Marzabotto verrà 'curata' al meglio. Oggi la presentazione del progetto

Oggi, lunedì 30 settembre, alle 20.30, nel Teatro Comunale di Marzabotto verrà presentato il progetto di rifacimento della palestra scolastica del capoluogo, che nelle intenzione dell'amministrazione comunale dovrebbe diventare un vero e proprio palazzetto dello sport.

Verrà spiegato cosa comporterà tale intervento e come verrà modificata la viabilità durante l’arco di tempo dei lavori, con particolare riferimento a Via Nerozzi e Via Calzolari.

Sono invitati tutti i cittadini, soprattutto i residenti nel capoluogo e i genitori dei ragazzi che frequentano le scuole del capoluogo e le attività sportive che si svolgono all’interno della palestra scolastica

Ferrovia Direttissima, i disservizi continuano anche dopo gli interventi manutentivi.

I sindaci della Val di Setta manifestano le loro preoccupazioni. C'è parecchia preoccupazione per le segnalazioni indignate dei viaggiatori


La Direttissima a Pian di Setta
I sindaci dei comuni della Val di Setta, Bruno Pasquini di Monzuno, Franco Rubini di Grizzana Morandi, Alessandro Santoni di San Benedetto Val di Sambro e Maurizio Fabbri di Castiglione dei Pepoli, denunciano i disservizi sulla linea ferroviaria Direttissima Bologna-Prato che i viaggiatori lamentano con grande disagio.

Era noto che la prima settimana di riapertura, dopo i lavori svolti ad agosto, sarebbe stata un rodaggio, visti i tanti cantieri aperti. Tuttavia i disagi continuano anche dopo tre settimane: la certezza di arrivare in orario è minata da soppressioni di diversi treni regionali, porte che non si aprono nelle stazioni costringendo i viaggiatori a prolungare il proprio viaggio fino alla stazione successiva, tempi di percorrenza sempre più lunghi che costringono a partire prima per percorrere gli stessi chilometri, ritardi e cancellazioni.

Non bastano le giustificazioni del gestore, perché ciò che preme ai primi cittadini è ricordare che i viaggiatori devono rispettare un orario di scuola o di lavoro, senza trascurare le legittime esigenze familiari: anche per il rientro a casa non c'è mai certezza di quale sarà l'effettivo orario di arrivo.

Il Comitato Pendolari ha scritto più volte alle imprese ferroviarie e alle Regioni Committenti del servizio, ma secondo i quattro amministratori le risposte da parte di Ferrovie dello Stato finora non sempre sono state sufficienti: è soprattutto il ripetersi del disservizio lamentato a preoccupare. I viaggiatori della linea Direttissima si mettono in viaggio ogni giorno con l’ansia di dover ricorrere al mezzo privato per non giungere in ritardo a causa di una soppressione, aggiungendo al costo dell'abbonamento mensile o annuale anche le spese di carburante, autostrada e parcheggio.

Ciò che i sindaci chiedono è «un adeguato livello di qualità del servizio, anche alla luce dei progetti di rilancio del territorio che vedono nel servizio ferroviario proprio uno dei punti di forza».





domenica 29 settembre 2019

Spesa sospesa, cibo per 1,5 tonnellate

Iniziativa nel weekend del Villaggio contadino a Bologna

Da ANSA

Oltre una tonnellata e mezzo di cibo 100% italiano, dal prosciutto di Parma alla Mozzarella di bufala campana, assieme a frutta e verdura a chilometro zero, è stata raccolta grazie alla generosità degli agricoltori di Campagna Amica, dei cittadini bolognesi e dei turisti per arrivare nelle case delle famiglie in gravi difficoltà economiche. È il bilancio della "Spesa sospesa" lanciata da Coldiretti e Campagna Amica con Fondazione San Petronio e Caritas al Villaggio #stocoicontadini che si chiude oggi a Bologna.
    Per tutto il week end i visitatori dei banchi del maximercato degli agricoltori hanno potuto fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell'usanza campana del "caffè sospeso", quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.

Finto annuncio per vendere un cane online: denunciata una 27enne di Vergato

Il raggiro è stato architettato sull’Appennino Bolognese. L’acquirente, un palermitano, ha versato 350 euro per l’acquisto senza mai più ricevere notizie del cucciolo

Finto annuncio per vendere un cane online: denunciata 27enne di VergatoDubbio invia:



Per acquistare online un ‘Barbone toy’, una razza di cane da compagnia molto amata e che rimane di piccole dimensioni, ha versato 350 euro ma in realtà dietro all’annuncio pubblicato su un sito si nascondeva un raggiro. Una 36enne di Palermo due settimane fa circa, dopo avere pagato la somma stabilita e non avere più ricevuto notizie del cucciolo, ha sporto denuncia ai Carabinieri che hanno scoperto che la truffa online era stata messa in atto da una 27enne di Monza residente a Vergato, sull’Appennino Bolognese. La donna, con precedenti specifici, è stata denunciata per truffa

Chiesa di Bologna celebra il 75° dell’eccidio di Monte Sole nel 100° dalla nascita e 20° dalla morte di mons. Luciano Gherardi

La parrocchia di Sasso Marconi – San Lorenzo ha informato dell'ampio programma celebrativo per la ricorrenza del 75 ° anniversario dell'eccidio di Monte Sole, 'PER DIVENTARE “ARTIGIANI DI PACE'


Oggi, domenica 29 settembre, pellegrinaggio diocesano a Monte Sole: alle 16.30 ritrovo nei pressi dei ruderi della chiesa di San Martino di Caprara e alle 17 concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Matteo Maria Zuppi.
Nella celebrazione. gemellaggio tra la comunità parrocchiale di Boves (diocesi di Cuneo) e le comunità parrocchiali di Monte Sole. La celebrazione si compie con la consegna ai giovani delle “lampade della memoria”. Concelebrano i sacerdoti che lo desiderano, con particolare invito ai parroci dei luoghi dell’eccidio e ai preti referenti di associazioni/enti per la giustizia e la pace (portare la stola verde). Coro e servizio liturgico a cura delle parrocchie della zona pastorale di Sasso Marconi.

In giornata quattro itinerari possibili verso Monte Sole: in ogni località memoria degli avvenimenti e preghiera per le vittime. Ritrovo alle 9.30 dalla piazza di Vado: si passa per Cerpiano, S. Maria di Casaglia (ore 15), Caprara. A PIEDI (Riferimento Pax Christi) - Ritrovo alle 9.00 presso la chiesa di Pioppe: si passa dalla Botte di Salvaro e dalla chiesa di Salvaro per la Messa alle 11.00; a seguire visita alla Creda. IN MACCHINA - Ritrovo presso la Chiesa di Sperticano alle ore 15.00. IN MACCHINA (Riferimento Nicola Apano) - Ritrovo a San Giovanni di Sotto alle ore 15.00. IN MACCHINA (Riferimento don Angelo Baldassarri)
 
Giovedì 3 ottobre, 100° anniversario della nascita di mons. Luciano Gherardi
All'Archiginnasio di Bologna, in Sala “Stabat Mater”, alle 14.30, convegno 'La città a tre navate: mons. Luciano Gherardi e la Chiesa del ‘900'.
Saluto iniziale di M. M. Zuppi e M. Marcheselli. Modera: Maria Elisabetta Gandolfi de Il Regno
a) Chi era Luciano Gherardi, quale fu la sua formazione e visione delle cose: G. D. Cova: La figura di don Luciano - G. Matteuzzi: il suo sguardo sulla vita. Suggestioni da un epistolario

b) Riforma liturgica - F. Vecchi: Un "inno" alla versatilità. L'impegno di don Luciano per la riforma liturgica e l'innodia della nuova Liturgia delle Ore c) Nuove chiese/arte sacra (Chiesa e quartiere): -

  1. Manenti: Orientamenti per l’architettura sacra tra tradizione e novità
  1. Agiografia: - G. Zarri: Il sole sugli argini di Luciano Gherardi: un “saggio agiografico” e) Gherardi «letterato, poeta, traduttore»: -
  2. C. Delcorno: Letteratura con uno scopo. Luciano Gherardi lettore e poeta - S. Marchesani: Considerazioni sulle ricerche d'archivio di mons. Gherardi f) Gherardi e Lercaro/Poma: -G. Turbanti: Gherardi fra Lercaro e Poma: i dieci gruppi e il consiglio pastorale -G. Forcesi: ‘Gli amici del Cardinale’ di cui Gherardi è il direttore g) - S. Ottani: ‘Bologna città a tre navate’ una lettura attualizzante in chiave sapienziale
Donazione della Biblioteca Gherardi alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.

Sabato 12 ottobre. Teatro comunale di Marzabotto, alle 9.30, convegno 'Mons. Luciano Gherardi e Monte Sole':
Modera Maria Rita Benassi
Introduce l’Arcivescovo Matteo Maria Zuppi
Angelo Baldassarri: Risalire a Monte Sole: memorie e prospettive ecclesiali Sandra Deoriti: Il lungo passo della memoria: Le querce di Monte Sole e altre narrazioni redatte da presbiteri (Girotti, Gherardi, Franchini, Carboni, Tommasini, Zanini).
Cinzia Venturoli: Le donne e le maestre dentro quelle vicende Enrico Galavotti: Gherardi e Dossetti Paolo Trionfini: Comunità di fede e resistenza Paolo Barabino: Il difficile perdono Stefano Ottani: Conclusioni
 
Sabato 12 ottobre. Botte di Pioppe di Salvaro, presso il tacchificio Monti, alle 15, celebrazione eucaristica per ricordare Don Elia Comini, padre Martino Capelli e le comunità là decedute. Presiedono P. Carlos Luis Suárez, superiore generale dei Dehoniani e Padre Francesco Cereda, Vicario generale dei Salesiani. Mons. Stefano Ottani porta il saluto della diocesi.

Sabato 19 ottobre Chiesa parrocchiale di Sperticano. Alle 16.30, celebrazione eucaristica in ricordo di don Giovanni Fornasini presieduta da Mons. Giovanni Silvagni.

Domenica 27 ottobre Chiesa - Sacrario di Marzabotto. Celebrazione della zona pastorale di Marzabotto: alle 10.30 S. Messa; preghiera nel sacrario; a seguire presentazione dell'opuscolo e del cd: "I Sacerdoti, i Religiosi e le Comunità martiri di Monte Sole" e anteprima del documentario sui luoghi della vita di don Giovanni Fornasini.

Pedone finge investimento: smascherato dalle telecamere. "Attenti, è un nuovo trucco"

Rischia una denuncia per tentata truffa assicurativa. La polizia locale: "Ha usato la stessa tecnica in molti altri casi. Attenti, è un nuovo sistema per estorcere soldi"

Foto dal web

Dubbio segnala:

Passaggio pedonale nel centro di Verona. Un uomo sta attraversando quando arriva una Panda. L’uomo batte le mani sui vetri e poi si butta a terra. Dice di essere stato investito dall'auto, chiede un'ambulanza. L'automobilista alla guida della Panda si ferma, scende anche la donna che gli siede al fianco, va verso il pedone immobile a terra e gli parla. Il pedone si fa accompagnare all’ospedale dove gli trovano sì delle fratture, ma risalenti chissà a quando. Passano le ore, affiorano i primi dubbi. Ma l'"investito" non può dare spiegazioni: scappa nel cuore della notte. L’enigma è risolto brillantemente dalla polizia locale grazie alle telecamere. Non è stato un incidente ma una tentata truffa assicurativa. Per quello rischia una denuncia il pedone, un 24enne di origine marocchina. Ma non finisce qui.

La polizia locale indaga e scopre una storia interessante. Elenca Altamura: “Cinque episodi solo a Verona, da marzo. Altri casi simili nel Bresciano e nel Modenese. Sempre lui, sempre la stessa tecnica". Conclusione: “Siamo di fronte a un nuovo trucco per tentare di fare soldi”. Paragonabile alla truffa dello specchietto. Per questo il comandante lancia un appello: “Avvisare sempre le forze ordine e non pagare assolutamente, non cadere nella trappola delle richieste. Perché potrebbe anche capitare che chi finge un investimento chieda un ‘risarcimento’ immediato con questa logica: tu automobilista eviti l’aumento dell’assicurazione, io non mi faccio più vedere’. Poi Altamura sposta l’attenzione sullo strumento che ha consentito di evitare il raggiro: “Se non ci fossero state le telecamere cosa sarebbe successo? Magari un automobilista innocente rischiava il ritiro della patente. Avere un equivalente della Var sulla sicurezza stradale è impagabile".

Epilessia. Al via il progetto per il registro regionale dello stato di male.

L’ISNB di Bologna e l’AOU di Modena insieme per i pazienti in emergenza neurologica

Riceviamo:

L’ISNB e L’AOU di Modena sono di nuovo insieme contro l’epilessia. Dopo la nomina da parte della Regione Emilia-Romagna che, nel 2018, li aveva identificati come un unico Hub interaziendale per la rete dedicata alla chirurgia dell’epilessia, le due strutture sanitarie tornano a collaborare nell’ambito di un progetto dedicato a migliorare la gestione in emergenza dello stato di male epilettico.
Lo stato epilettico (o stato di male) è una delle principali emergenze neurologiche ed è caratterizzata da una crisi prolungata, spesso convulsiva. In quest’ultimo caso, lo stato di male può causare danni cerebrali di diversa gravità e nel 20-30% dei casi portare alla morte. Per questo è necessario interrompere la crisi quanto prima, intervenendo con un trattamento medico immediato che coinvolge varie figure professionali, il medico del 118, il medico di Pronto soccorso, il neurologo, il neuropsichiatra infantile, il rianimatore. 

Ad oggi non ci sono dati certi sull’incidenza del fenomeno in Regione. Per questo motivo è nato il progetto “Stato epilettico: migliorare gli interventi terapeutici e la qualità di vita dei pazienti”, vincitore di un bando del Ministero della Salute lo scorso 2018, che ha lo scopo di migliorare la conoscenza e la gestione in emergenza dello stato di male, individuando nuove linee di trattamento condivise. Coordinato da Paolo Tinuper dell’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Azienda Usl di Bologna (ISNB), il progetto ha visto il suo calcio di inizio lo scorso 13 settembre, all’Ospedale di Baggiovara, dove si è tenuto il primo incontro tra tutti i referenti delle Neurologie e delle Terapie Intensive della Regione. “Per i prossimi 3 anni – spiega PaoloTinuper – verranno analizzate le prassi terapeutiche adottate nei diversi centri presenti in Regione per cercare di strutturare delle linee guida e uniformare nuovi protocolli di intervento su questa emergenza neurologica”.  

Il progetto metterà insieme 17 unità presenti in Regione, tra le quali la Neurologia di Roberto Michelucci e la Terapia Intensiva di Marco Zanello dell’ISNB e la Neurologia dell’AOU di Modena, diretta da Stefano Meletti. In particolare, il team dell’ISNB avrà il compito di raccogliere i dati relativi ai casi di stato epilettico che richiedono un trattamento in ambito rianimatorio, con l’uso di farmaci anestetici, in attesa di ottenere l’efficacia dei farmaci antiepilettici. Per questa parte sarà fondamentale la collaborazione della rete delle terapie intensive della Regione Emilia-Romagna.
 
Compito della Neurologia dell’AOU di Modena, diretta da Stefano Meletti, sarà invece raccogliere i dati clinici su quei casi di stati di male che si manifestano senza crisi convulsive e che sono quindi più difficili da individuare. 
La nostra principale preoccupazione – afferma Stefano Meletti – è gestire al meglio i pazienti che hanno crisi epilettiche ripetute e ravvicinate, limitando al massimo i rischi di danni neurologici e scongiurando, dove possibile il ricovero in terapia intensiva” Ogni anno a Baggiovara sono circa 100 i pazienti che presentano questa condizione clinica. Per questo motivo a Modena, nel 2018, è stato costituito un Percorso Diagnostico Terapeutico dedicato allo stato di male epilettico che è il frutto della collaborazione di Neurologi, Anestesisti, Medici di urgenza. La terapia Intensiva dell’Ospedale di Baggiovara, diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini, dal 2019 è dotata di un sistema all’avanguardia di monitoraggio continuo multi-parametrico su ben 24 box di terapia intensiva che prevede l’acquisizione costante dell’attività elettrica cerebrale nei pazienti per cui è indicato. 

Nel 2018, la Regione Emilia-Romagna ha potenziato la rete regionale dedicata alle persone con epilessia secondo il modello “Hub&Spoke”, individuando per gli interventi chirurgici un unico “Hub” interaziendale, con due sedi di riferimento: l’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Azienda Usl di Bologna (ISNB) e il Dipartimento Integrato di Neuroscienze dell’Ospedale civile di Baggiovara (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena). Entrambe le sedi condividono i percorsi diagnostici e terapeutici e la selezione dei casi da sottoporre a chirurgia, con i centri Spoke in Regione che compongono la rete. I centri spoke sono costituiti dalle Unità di Neurologia per l’epilessia in età adulta e dalle Unità di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenze e di Pediatria per l’epilessia in età evolutiva, delle aziende sanitarie regionali.

A Ronchidoso il raduno della brigata partigiana “Giustizia e Libertà” con una camminata civile e il ricordo del “partigiano Checco”

Gaggio Montano ricorda il 75° anniversario dall’Eccidio di Ronchidoso per opera delle forze di occupazione naziste

Riceviamo:

Oggi, domenica 29 settembre, si terrà Ronchidoso di Gaggio Montano, la cerimonia commemorativa della brigata partigiana “Giustizia e Libertà” per il 75°anniversario della sua costituzione che coincide inoltre con il 75° anniversario dell’Eccidio di Ronchidoso, nel quale persero la vita una sessantina di civili. La commemorazione è promossa dall’amministrazione comunale di Gaggio Montano, dal Comitato Provinciale della Resistenza di Bologna e dall’Università Primo Levi per l’educazione permanente degli adulti.
Saranno presenti Maria Elisabetta Tanari, sindaco di Gaggio Montano, alcuni studenti delle scuole medie di Gaggio Montano, Pier Giorgio Ardeni, a nome della brigata Giustizia e Libertà, Giuliano Berti Arnoaldi, in ricordo suo padre Francesco, il partigiano “Checco”, Luca Alessandrini dell’Istituto Storico Parri. Prevista inoltre la presenza dei rappresentanti dell’Ambasciata del Brasile, delle Associazioni Partigiane e dei comuni.
Il programma prevede alle 10 la Messa presso Santuario della Madonna degli Emigranti di Ronchidoso e alle 11 la cerimonia vera e propria dedicata al ricordo di Francesco Berti Arnoaldi, il partigiano Checco, tra gli organizzatori della Brigata “Giustizia e Libertà” che il 20 ottobre 1944 liberò Gaggio Montano, costituendovi la prima amministrazione democratica. Si tributerà omaggio ai caduti, ai luoghi della Resistenza, a Castelluccio di Moscheda, al Sacrario di Cason dell’Alta, al Parco delle Rimembranze, agli Alpini e a Rossano Marchioni medaglia d’oro al valor militare, giovanissimo ferroviere di Gaggio Montano, partigiano, morto ad appena diciotto anni il 29 settembre 1944.
Al memoriale partigiano confluiranno i partecipanti ad una camminata civile sui luoghi della strage nazista di Ronchidoso. Ad accompagnare i partecipanti saranno Pier Giorgio Ardeni, autore del volume Cento ragazzi e un capitano (Edizioni Pendragon) sulla Resistenza e la guerra in Alto Reno, e Gloria Marzocchi, guida ambientale escursionistica, che illustreranno le caratteristiche dei luoghi e delle vicende belliche che vi si svolsero.
La camminata di quest’anno ripercorrerà i luoghi dove si svolse l’eccidio compiuto dai nazisti il 28 e 29 settembre 1944 a Ronchidoso di Gaggio Montano. Si partirà dalla Chiesina di Ronchidoso per compiere un percorso ad anello che toccherà, attraverso un sentiero facile e con un dislivello minimo, le località di Ronchidoso di sopra e di sotto, il Sacrario di Cason dell’Alta, Ca’ d’Ercole e Ca’ Lama per terminare presso il Memoriale alla Brigata Giustizia e Libertà “Montagna” dove sarà possibile prendere parte alle annuali celebrazioni in ricordo della stessa.
Il ritrovo è fissato per le 9 al santuario di Ronchidoso. La camminata avrà una durata totale di un’ora e mezza. Per maggiori informazioni tel. 335-8499879, 320-3045910. La camminata è organizzata con la collaborazione di Edizioni Pendragon e Cooperativa Madreselva, la partecipazione è ad offerta libera.
Al termine dell’iniziativa istituzionale intorno alle 13 è previsto un rancio Partigiano insieme all’esposizione di libri, presso la “Chiesina di Ronchidos” organizzato da Anpi Alto Reno e Giustizia e Libertà


Confesercenti, estate difficile per l'Emilia-Romagna

Stimato calo presenze 1%.Incremento 0,5% città arte, -1,2% costa

L'estate appena conclusa è stata una "stagione difficile per le imprese alberghiere" emiliano-romagnole con una tenuta del mercato estero, una diminuzione degli italiani e un calo delle presenze stimato all'1%. E' quanto emerge da un'indagine di Confesercenti-Assoturismo Emilia-Romagna.
A pesare, viene evidenziato, "in primo luogo le condizioni meteorologiche spesso sfavorevoli; poi gli scenari di incertezza economica e il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, ma, soprattutto, la ripresa delle destinazioni balneari nel Mediterraneo". Nel dettaglio si stima una riduzione dei pernottamenti dell'1% con una tenuta del mercato estero (-0,1%) e una contrazione di quello interno (-1,3%) che ha penalizzato soprattutto le località balneari (-1,5%). Le città d'arte segnano un incremento dello 0,5%, stabili le località collinari. Quelle della costa, che raccolgono l'86% delle presenze complessive calano dell'1,2% e le terme dello 0,9%.

Venerdì 27 settembre sciopero generale nazionale. I servizi garantiti dall’Azienda Usl di Bologna

L'azienda USL di Bologna
Venerdì 27 settembre le Organizzazione Sindacale: U.S.I. USB e COBAS lavoro privato hanno proclamato uno sciopero generale dell’impiego pubblico e privato, di 24 ore.
Per quanto riguarda l’Azienda Usl di Bologna, lo sciopero interessa gli operatori dell’area comparto (infermieri, operatori socio sanitari, tecnici sanitari, ostetriche, personale della riabilitazione e amministrativi) e della dirigenza medica, sanitaria, tecnica, professionale e amministrativa.
L’Azienda USL di Bologna assicura i livelli minimi di attività previsti dall’accordo sindacale in caso di sciopero, in linea con le disposizioni normative di riferimento.
In particolare, oltre all’assistenza di base e alle urgenze, l’Azienda Usl di Bologna garantisce le seguenti attività

-    Emergenza 118, Centrale Operativa 118, Pronto Soccorso, trasporti sanitari assistiti
-    Terapie Intensive, Rianimazione e attività di Emodinamica
-    Salute Mentale: urgenze nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura, Trattamento Sanitario Obbligatorio, REMS, Cento di Salute Mentale
-    Dialisi: trattamenti di emodialisi in tutti i centri Dialisi Ausl
-    Ostetricia - Ginecologica e Assistenza Pediatrica: accettazione urgenze ostetrico-ginecologiche, sala travaglio parto, terapia intensiva neonatale, pronto soccorso pediatrico
-    Blocchi operatori – Endoscopie: garantite le prestazioni collegate all’attività di emergenza
-    Diagnostica per immagini: garantite le prestazioni collegate all’attività di emergenza e a percorsi terapeutici oncologici 
-    Riabilitazione Ospedaliera, Fisioterapia e Logopedia presso Ospedale Maggiore, Fisioterapia presso Corte Roncati e Ospedale Bellaria, Fisioterapia e Terapia Occupazionale presso Casa dei Risvegli
-    Day Service Ambulatoriale Area Oncologica: assicurati trattamenti chemioterapici
-    Laboratorio Unico Metropolitano, Anatomia Patologica, Servizio Trasfusionale, Casa del Donatore
-    ISNB (IRCSS), assicurata l’assistenza sanitaria di base in tutte le aree di degenza ordinaria, l’attività di urgenza dei laboratori di neuro fisiopatologia interventi di diagnostica neuro radiologica in urgenza
-    Punti prelievo Ospedalieri e Territoriali: esecuzione prelievi TAO, urgenze indifferibili (entro 24 ore), controlli terapie, percorsi nascita
-    Assistenza Domiciliare: esecuzione prelievi, TAO, urgenze indifferibili (entro 24 ore), controlli terapie. Attività terapeutiche ed urgenze non procrastinabili
-    Servizi Dipendenze Patologiche (SERT): garantita la continuità assistenziale nella distribuzione di metadone
-    Sanità Pubblica: garantiti gli interventi e le attività nei casi di urgenza nei servizi di Igiene Pubblica e degli alimenti, Tutela ambienti di lavoro, Veterinario, Funzione Clinico Assistenziale.






In scena a Castiglione dei Pepoli la storia del soldato sudafricano Lalor

La commemorazione dei 75 anni della liberazione di Castiglione sarà affidata ad uno spettacolo teatrale che ripercorrerà le tappe della vita di William Lalor, sergente sudafricano di cui sono conservate le lettere

Riceviamo
Domani, sabato 28 settembre, alle 20.30, nel cimitero di guerra sudafricano, dove riposano più di cinquecento soldati, verrà presentato lo spettacolo teatrale 'Da una terra lontana', per ricordare i 75 anni dalla liberazione di Castiglione dei Pepoli, avvenuta il 27 settembre 1944. Con l'aiuto di un narratore fuori campo, alcuni attori interpreteranno il ruolo del sergente William Lalor e del fratello.
La storia di William è stata ricostruita grazie alle lettere ritrovate dalla nipote e donate all’associazione culturale Terra Nostra che da oltre cinque anni gestisce il museo “Percorsi storici nel territorio Castiglionese”, ospitato dal Centro di cultura Paolo Guidotti di Castiglione dei Pepoli.
Una sala del museo, intitolata “Memoriale di guerra sudafricano di Castiglione dei Pepoli”, è dedicata all’impegno militare di questa nazione nella campagna d’Italia ed in particolare, nell’Appennino tosco-emiliano. Tra i visitatori ci sono i parenti ed i discendenti dei soldati che hanno combattuto in quest’area, che abbinano alla visita al museo anche quella del cimitero di guerra sudafricano. In molti, come la nipote di Lalor, riconoscendo la funzione di ricordo e divulgazione che lo spazio museale suggerisce, hanno donato oggetti personali dei loro congiunti, in particolare medaglie, fotografie e lettere.




Gli organizzatori spiegano di essersi interrogati su come celebrare questo anniversario, come rinnovare la memoria, promuovere la conoscenza e l'interesse per questo periodo storico, sempre più lontano ma ancora così importante. Ed essere arrivati alla conclusione che la soluzione migliore sarebbe stata quella di mettere in scena, rendere così tangibili e reali la vita e le emozioni del soldato William.
Lo spettacolo sarà anticipato oggi, venerdì 27 settembre, alle 17, da una cerimonia nel cimitero sudafricano a ricordo dei caduti alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.
L’ingresso è gratuito.

sabato 28 settembre 2019

Le due facce della tragica medaglia' Monte Sole '44'

Reder, boia di Marzabotto che ritrattò pentimento

Fu liberato nel 1985 dopo aver trascorso molti anni a Gaeta


Walter Reder

"Il soldato si distingue dagli assassini perché ha il senso del limite della propria azione, perché è cavaliere. La verità è questa: Reder, come altri suoi simili, appartiene a una casta militare senza scrupoli e senza morale". Piero Stellacci, il pm che nel 1951 sostenne l'accusa nel processo contro Walter Reder, il 'carnefice di Marzabotto', il 'boia' o il 'monco', soprannomi che gli ha cucito addosso la storia, chiese per lui la fucilazione alla schiena ma ottenne l'ergastolo.
Reder trascorse infatti quarant'anni di carcere a Gaeta, per aver comandato uno dei più feroci massacri nella storia della resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale. Fu liberato nel 1985 dal governo presieduto da Bettino Craxi che, con una decisione che scatenò polemiche e la rabbia dei familiari delle vittime delle stragi, fece trasportare in tutta fretta il detenuto in Austria, con un aereo militare. Al suo ritorno in patria Reder trovò l'allora ministro della Difesa Friedhelm Frischenschagler, che lo accolse cordialmente in aeroporto scatenando l'indignazione di tutto il mondo.
Nato nel 1915 a Freiwaldau, oggi nella Repubblica Ceca, Reder era un nazista della prima ora, ed entrò molto giovane nelle Ss, non ancora maggiorenne. Giunse nell'Italia occupata nel maggio 1944, con il grado di maggiore, dopo aver subito l'amputazione del braccio sinistro in Ucraina, e a 29 anni era al comando di un battaglione. Kesselring gli affidò il compito di proteggere la ritirata della Wehrmacht nella zona dell'Appennino, dove i partigiani incalzavano le forze tedesche in fuga. Cominciò così quella che sarebbe rimasta tristemente nota come la marcia della morte delle Ss di Reder: Marzabotto fu il massacro più atroce, ma non l'unico. Catturato a Salisburgo nel 1945 da soldati americani, l'ex Ss venne consegnato prima alle autorità militari inglesi, poi estradato in Italia. Riconosciuto colpevole di crimini di guerra, venne rinchiuso in carcere e dopo la sua morte avrebbe anche dovuto essere sepolto nel cimitero accanto al penitenziario. Ma non fu così. Nel 1980 il Tribunale militare di Bari gli concesse la libertà condizionale, disponendo però la sua detenzione cautelativa per ragioni di sicurezza per altri cinque anni.
Reder avrebbe dovuto lasciare il carcere nel 1985 restando comunque a disposizione della giustizia italiana. L'allora presidente austriaco, il socialdemocratico Bruno Kreisky, scrisse a Craxi chiedendo clemenza. La richiesta, suscitò subito accese polemiche.
Anche Reader spedì una lettera al sindaco di Marzabotto, Dante Cruicchi, ammettendo le sue colpe e dimostrandosi pentito, ma il paese si espresse, con un referendum, contro il perdono al criminale: 169 no e 6 sì. Come era già successo nel 1967. La politica, però, ebbe il sopravvento e l'ex Ss tornò in patria con l'aiuto della Stato.
Da bravo cittadino, Reder trovò anche un lavoro part-time per il Comune di Strassburg. Passò circa un anno prima di rimangiarsi il suo pentimento e dichiarare che aveva solo "seguito gli ordini", per poi morire nel 1991 all'età di 75 anni, da cittadino libero, a Vienna. (ANSA)

Marzabotto, il racconto di Ferruccio, sopravvissuto a Ss

'La mia vita è stata martoriata, vorrei vedere Italia migliore'

Ferruccio Laffi, al termine della lettura della sentenza per la strage nazista di Marzabotto © ANSA

Ferruccio Laffi, al termine della lettura della sentenza per la strage nazista di Marzabotto -
"La mia vita è stata martoriata. Sono stato cinquant'anni senza parlare di queste cose: prima c'era silenzio, poi hanno scoperto 'l'armadio della vergogna' ed è venuto tutto alla luce. All'inizio facevo fatica a raccontare, volevo solo dimenticare, ma non si riesce a farlo. E' sempre una ferita che fa male". Gli occhi velati dalle lacrime, ma lucidi e pieni di ricordi. Ferruccio Laffi, 91 anni compiuti a maggio, abita a Marzabotto, sulle colline di Bologna, ed è sopravvissuto all'eccidio di Monte Sole. Il 30 settembre del 1944, 14 membri della sua famiglia vennero uccisi dalle truppe delle SS nel cortile della loro casa. Ferruccio, allora 16enne, scoprì cosa era accaduto solo a sera, quando rientrò a casa. "Già il 29 settembre avevamo cominciato a sentire gli spari - racconta seduto al tavolo della sua cucina - abbiamo avvistato un primo plotone di soldati tedeschi, mio padre mi disse di andare ad avvisare i partigiani. Io corsi da loro, ma sapevano già tutto e mi dissero di nascondermi. Aspettai alcune ore, poi tornai a casa. Mi accolse mia madre che mi disse che non era accaduto nulla e che i soldati avevano solo chiesto da bere. Per me, per noi, era già finito tutto.
Marzabotto: il racconto di Ferruccio, sopravvissuto alle Ss

Il giorno dopo, il 30 settembre, siamo andati nei campi, a mezzogiorno siamo tornati a casa a mangiare. Finito il pranzo - continua Laffi - abbiamo guardato in alto e abbiamo visto altre truppe tedesche avanzare verso casa. Non era finita. E non sapevamo niente di quello che era successo il giorno prima". Ferruccio e i suoi fratelli si nascosero tra i calanchi che costeggiano il fiume Reno. "Sapevamo - prosegue - che i tedeschi prelevavano gli uomini per farli lavorare e io, a 16 anni, ero già un uomo. Siamo andati a nasconderci, erano le 2 di pomeriggio. A casa erano rimaste 18 persone: 14 della mia famiglia e quattro sfollati. Quando è calato il buio, siamo tornati e abbiamo visto la casa bruciare. Pensavamo non ci fosse nessuno poi, nell'aia, trovammo tutti trucidati. C'era una persona rannicchiata in un angolo, era mio padre. Abbiamo spento le fiamme, la mattina dopo abbiamo scoperto che nelle altre case i tedeschi avevano fatto lo stesso". I tre fratelli seppellirono i vicini e i membri delle loro famiglia dopo avere chiesto ad un sacerdote un'ultima benedizione. "Lui rifiutò - ricorda Ferruccio - disse che non sarebbe venuto perché tirava una brutta aria, ma non era vero. Quel giorno non c'erano i tedeschi lì vicino. Se c'è un Dio, mi sono detto, queste cose non devono succedere. Dopo, ho smesso di andare a messa, poi un giorno, qui a Marzabotto, ho incontrato l'arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi. Siamo diventati amici. Gli ho detto che sono un tifoso di Papa Francesco e, quando l'ho incontrato durante la sua visita in città, l'ho invitato a Marzabotto. Glielo ha detto anche Zuppi. E' difficile, ma sono certo che lui verrebbe".
Dopo l'ultimo saluto ai familiari, per i fratelli Laffi iniziarono giorni difficili, tra fughe e prigionia. Ferruccio venne separato dagli altri e, dopo essere stato costretto a lavorare per i tedeschi e avere scampato l'esecuzione, raggiunse Bologna dove ha vissuto il giorno della Liberazione della città, il 21 aprile 1945. "E' stata una giornata bellissima - ricorda commosso - ero contento, ma alla sera, quando sono rientrato a casa, sono andato a letto e ho pensato che della mia famiglia non c'era più nessuno".
Negli anni successivi, Laffi ha raccontato la sua storia a tanti giovani, a studenti di tutte le età. Un impegno a cui non viene meno per coltivare la memoria. Oltre a curare l'orto, per regalare la verdura di stagione a familiari e vicini, ogni giorno legge il giornale "perché è sempre importante - spiega - essere informati" e, ragionando sul presente, dice: "Io ho fretta: ho già compiuto 91 anni. Vorrei vedere un'Italia migliore. Basta odio, bisogna essere più tolleranti. Non bisogna chiudere i porti, non è possibile vedere gente che annega. Il mare è diventato un cimitero. Io se c'è uno che non mi piace lo evito, però non dico che lo odio. Io dovrei odiare i tedeschi per quello che mi hanno fatto, io non odio nessuno. La religione perdona tutti, il perdono degli uomini è personale". (ANSA)

Ferito per una caduta nei boschi di Granaglione: altro intervento del Soccorso Alpino

Un altro fungaiolo ferito dopo una caduta nei boschi di Granaglione. 
Fortunatamente l'intervento del Soccorso Alpino dell'Emilia-Romagna lo ha salvato. 
Ieri pomeriggio l'uomo, un 45enne di Marzabotto, recatosi nei boschi di Granaglione insieme a una amica, è scivolato nella scarpate che fiancheggia il sentiero CAI 103. 
I due erano partiti da Borgo Capanne diretti verso il monte Granaglione e giunti quasi in cima l'uomo è scivolato procurandosi un trauma distorsivo a una caviglia che non gli ha consentito di proseguire. 

Immediato l'allarme al 118 da parte dell'amica e sul posto è giunta l’ambulanza da Porretta, la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione Corno alle Scale e l’elicottero del 118 di Pavullo dotato di verricello.
La zona è impervia e quindi le operazioni di soccorso si sono rivelate molto complicate. L’elicottero quindi ha dovuto atterrare a Lizzano e imbarcare due tecnici del Soccorso Alpino che, con il supporto del personale medico, hanno recuperato il ferito con il verricello, affidandolo poi alle cure dei sanitari. 

Solo un paio di giorni fa gli operatori del Soccorso alpino avevano dovuto intervenire per un 69enne purtroppo deceduto per un malore durante una battuta di ricerca funghi con alcuni amici.




Marzabotto Insieme 'tira le orecchie' al Parlamento europeo: “Non prendiamo fischi per fiaschi. I Comunisti non sono equiparabili ai Nazisti”

Una risoluzione del Parlamento europeo ha fatto scattare sulle sedie i componenti della lista civica di maggioranza a Marzabotto che , presa  carta e penna, hanno scritto una risentita missiva ai responsabili e ai dirigenti dell'organismo politico europeo, accusandoli di revisionismo storico e richiedendo loro, fra i quali il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, domenica prossima a Marzabotto per le commemorazioni dell'eccidio di Monte Sole, di ripensare e correggere l'errore socio-politico e storico.

La Sindaca di Marzabotto e il Gruppo Consigliare di Maggioranza MARZABOTTO INSIEME, letta e attentamente valutata la RISOLUZIONE del Parlamento Europeo sulla MEMORIA EUROPEA
PER IL FUTURO DELL’EUROPA, approvata il 19 settembre 2019 presso la sede di Strasburgo,

 ➡️ col pensiero rivolto, nei giorni della Commemorazione degli Eccidi di Monte Sole, alle vittime della furia nazifascista in Italia e in tutta l’Europa;  
➡️ ricordando e onorando tutti i combattenti, nazionali e internazionali, che sacrificarono la loro vita per annientare il male assoluto, rappresentato dal Nazismo;
➡️ consapevoli che buona parte dell’impegno bellico per raggiungere tale risultato venne sostenuto dall’ esercito dell’Armata Rossa e da migliaia di Partigiani in tutti i paesi occupati, moltissimi dei quali Comunisti;
 ➡️ consapevoli del ruolo fondamentale dei militanti e dei dirigenti Comunisti, prima nella Lotta di Liberazione Italiana, poi nella costruzione dello Stato democratico e nella difesa dei
diritti;

 ➡️ consapevoli altresì delle molteplici distorsioni degli ideali socialisti e dei crimini commessi, nel tempo, della dittatura comunista dell’URSS e da altri regimi a questo allineati, che
Sindaca e Consiglieri condannano fermamente;

 ➡️ rilevando, nella Risoluzione, una pericolosa commistione ed equiparazione tra fatti storici e ideologie opposti, nei principi e negli obiettivi, come quelli del Nazismo e del Comunismo;
 ➡️ rilevando una altrettanto pericolosa equiparazione fra movimenti neo nazisti e neo fascisti contemporanei e forze che si richiamano, ancora oggi, a valori e principi socialisti e
comunisti;

➡️ rilevando l’implicito invito a cancellare dalle città monumenti, targhe commemorative, nomi di strade, parchi e locali facenti riferimento ad una non meglio precisata “esaltazione
dei regimi totalitari”, senza distinzione fra chi scatenò l’apocalisse in Europa e chi la
sconfisse;


DENUNCIANO
la recente RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA MEMORIA PER IL FUTURO DELL’EUROPA come gravemente lesiva della lezione storica consolidata e come maldestro tentativo di revisionismo o, addirittura di “ribaltismo” storico, arrivando ad attribuire al Trattato di Non Aggressione, noto come Patto Molotov-Ribbentrop fra Germania e URSS del 1939, la causa iniziale dello scatenarsi della Seconda Guerra Mondiale, mostrando in questo scarsa conoscenza
storica circa i complessi e contraddittori rapporti politici e diplomatici fra le potenze in gioco all’epoca.
Si rileva che ben altra lezione storica sottende alla nascita degli Stati democratici dell’Europa nel secondo dopoguerra e al costituirsi dell’embrione dell’Unione Europea, secondo i principi del Manifesto di Ventotene.
Alla luce di queste considerazioni, non risulta chiaro a quale politica Europea unitaria sia funzionale tale ribaltamento storico, che equipara, di fatto, Nazismo e Comunismo, i cui
fondamenti, obiettivi e metodi, pur con distorsioni e tragici errori nel “campo” comunista, furono contrastanti e opposti.


CONDANNANO PERTANTO
l’approvazione di tale Risoluzione e prendono atto delle dichiarazioni di chi se ne è dissociato.

CHIEDONO,
soprattutto agli Eurodeputati che si richiamano ai valori dell’antifascismo e della democrazia, riuniti nel Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, di rivedere la loro decisione e revocare il loro voto a questa Risoluzione, proponendo una ampia e approfondita analisi e
revisione del documento, nel rispetto della Storia e dei milioni di vittime che la follia nazista ha causato in Europa e nel mondo.


CHIEDONO altresì
al Partito Democratico Italiano di pronunciarsi senza ambiguità sulla Risoluzione Europea, oggetto del presente Comunicato.

LA SINDACA DI MARZABOTTO, Valentina Cuppi
IL GRUPPO CONSIGLIARE di Maggioranza MARZABOTTO INSIEME


MARZABOTTO, 27 settembre 2019



La lettera è stata segnalata da Dubbio e si trova nel sito di Marzabotto Insieme

Estemporanea di pittura alla Pieve di Roffeno

Domani, domenica 29 settembre, alla Pieve di Roffeno 'Estemporanea di pittura', per dare
memoria delle bellezze della valle del Reno e per un sostegno alle ottime intenzioni dei componenti dell'associazione organizzatrice.

I partecipanti, che dovranno essere già muniti del materiale necessario per l'opera d'arte e del pranzo a sacco, potranno scegliere la propria tecnica per realizzare paesaggi en plein-air. Le tele dovranno misurare da un minimo di 30x40 cm ad un massimo di 50x70. La quota di partecipazione è di 20 €, che saranno devoluti all’“Associazione Amici dell’Antica Pieve”, impegnata nella raccolta di fondi per restaurare l’organo. Non c’è limite all’età, possono partecipare anche i bambini purché accompagnati e seguiti da un adulto.


Alle 9 accoglienza dei partecipanti e timbratura delle tele o del foglio. Entro le 10 gli artisti potranno scegliere le postazioni e iniziare a dipingere. Ci sarà tempo fino alle 16 e 30: i lavori infatti dovranno essere consegnati per essere esposti al giudizio del pubblico e della giuria. La premiazione è prevista a partire dalle 17,30. Al termine dell’estemporanea gli organizzatori offriranno un aperitivo.

Il borgo della Pieve di Roffeno sorge nei pressi di Cereglio, nel Comune di Vergato, dove si trova l’antica Pieve di San Pietro, costruita nel 1155 ed eretta a Collegiata nel 1183 da Papa Lucio III. L’edificio conserva tracce romaniche, come ad esempio l’abside in opus quadratum dei maestri comacini, risalenti all’epoca della sua costruzione, nonché un fonte battesimale di grande pregio: è datato infatti intorno al VII secolo, appartenendo quindi ad una chiesa preesistente. Il catino in arenaria è decorato da una corona simbolica di delfini che si tengono per la coda.
La Pieve fu importante centro religioso medievale, intorno alla quale gravitavano 12 parrocchie: conserva l'impianto basilicale a tre navate, un'abside romanica coronata da archetti pensili e dentelli, recentemente restaurata. Accanto alla chiesa c’è una torre posta a difesa della corte e l'edificio adibito a canonica, oggi sede di un agriturismo, con un ballatoio sostenuto da una pilastrata in legno che ricorda i portici cittadini medievali.


Le tre foto ritraggono particolari della Pieve e del borgo.