La crisi finanziaria colpisce anche il movimento sportivo di base.
Le società sportive non possono più contare sul sostegno delle sponsorizzazioni delle piccole imprese, sui finanziamenti o sulle agevolazioni degli Enti Locali.
I costi delle attività sono tutti sulle spalle dei praticanti e delle famiglie, che spesso non sono più in grado di sopportarli.
Con la crisi vengono al pettine i problemi strutturali dello sport in Italia:
lo Stato non si occupa dello sport di base, le Regioni e gli Enti Locali non hanno gli strumenti e i fondi necessari, le poche leggi e normative di settore non aiutano lo sviluppo delle attività sul territorio.
Il mondo sportivo organizzato nel Comitato Olimpico viene lasciato da solo a fronteggiare le attuali difficoltà.
Eppure l’attività di promozione sportiva che noi realizziamo, ogni giorno, nel nostro territorio è fondamentale e insostituibile per vari motivi: contribuisce alla salute delle persone e a diffondere stili di vita sani; serve a prevenire diverse patologie e migliora le condizioni sociali del territorio.
Svolgiamo una importante funzione sociale ed educativa senza nulla ricevere in cambio dalle istituzioni: insieme a noi crescono i ragazzi e gli adolescenti, da noi giocano insieme persone di lingua e cultura diversa, con noi gli anziani ritrovano energia e voglia di vivere.
Le nostre attività migliorano l’aspetto delle nostre città. Nelle nostre sedi si discute e si decide democraticamente.
Le società sportive non sono solo pratica sportiva, sono anche una scuola di cittadinanza e di partecipazione.
Ci rivolgiamo alle istituzioni per sollecitare un impegno straordinario.
Ci rendiamo conto che non è il momento per chiedere finanziamenti straordinari.
E’ il momento, però, di spendere bene le risorse che si destinano alle politiche sociali e a quelle per la salute, l’ambiente, l’educazione.
Per questo è assolutamente necessario che una nuova cultura dello sport trovi spazio e dignità in tali programmi.
Avanziamo alcune proposte innovative in ambito normativo che, a costo praticamente zero per la pubblica amministrazione, possono aiutare le società sportive a rilanciare e continuare ad assicurare la loro preziosa attività sul territorio:
- Riconoscimento dell’attività sportiva come “ Bene di interesse collettivo “ e diritto con dignità costituzionale, così come indicato dal Libro Bianco sullo sport promulgato dall’Unione Europea nel 2007
- Riconoscimento del “ Valore sociale dello Sport “ nelle leggi di settore, a partire dai Piani Sanitari Nazionali e regionali e dalla legge istitutiva delle Fondazioni Bancarie;
- Sostituire la consuetudine delle gare d’appalto al massimo ribasso per la gestione degli impianti sportivi pubblici, con l’affermazione di criteri fissati in Convenzioni o procedure concorsuali, capaci di valorizzare la qualità del volontariato e dell’associazionismo sportivo attivo sul territorio;
- Premialità del “ valore sociale “ delle attività svolte dalle (ASD) Associazioni Sportive Dilettantistiche,con particolare riferimento alle attività di inclusione, a quelle per le persone anziane e a quelle rivolte alla cura di determinate patologie ;
- Provvedimenti urbanistici che consentano un nuovo sviluppo dell’impiantistica sportiva e facilitino gli interventi di manutenzione e riqualificazione operati dal non profit sportivo ;
- Salvaguardia delle facilitazioni fiscali per le (ASD) Associazioni Sportive Dilettantistiche, come presupposto per il loro funzionamento e il loro sviluppo sul territorio ;
- Introduzione della limitazione di responsabilità civile per le (ASD), insieme all’introduzione di normative e regolamenti di semplificazione burocratica e fiscale ;
- Riconoscimento del volontariato sportivo, accesso ai Centri di Servizio del Volontariato per la formazione dei volontari, possibilità di utilizzare i giovani del servizio civile con esplicito riferimento da parte della legge 64/2001;
- Garanzia della proprietà dei diritti sulla comunicazione e sul marchio per gli eventi proposti dalle ASD, raccogliendo in tal senso una pressione che sta crescendo in Europa proprio da parte di associazioni sportive di base ;
- Riconoscimento delle attività formative svolte dalle ASD ;
- Riconoscimento all’attività formativa e vivaistica svolta dalle ASD nei confronti dei giovani talenti che proseguono nella carriera sportiva e professionistica.Questo riconoscimento andrà sostenuto dalle società professionistiche nei confronti delle ASD di provenienza dei giovani talenti ;
- Buono fiscale destinato alle famiglie per la pratica sportiva non professionale, agonistica e non agonistica
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