lunedì 23 gennaio 2012

Ripoli: lettera aperto di Defranceschi al Prefetto.


LETTERA APERTA del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle al Prefetto di Bologna
dottor. Angelo Tranfaglia in cui si richiama l’attenzione sulla difficile situazione del caseggiato di Ripoli.

Riportiamo integralmente il testo:

La presente per porre nuovamente alla Sua attenzione la grave situazione riguardante i lavori della variante di valico nel tratto di San Benedetto val di Sambro.

In primo luogo la certificazione che oggi gran parte dell’abitato di Santa Maria Maddalena di Ripoli è situato su una frana attiva, rende ormai vano ogni tentativo di discussione, più o meno tecnica, sull’esistenza o meno di un pericolo per la pubblica incolumità degli abitanti. Spero che oggi Lei possa concordare con me, che il pericolo è un fatto e come tale non è in discussione.

In secondo luogo, dopo aver avuto accesso ai seguenti atti, che Lei certamente avrà già visionato, essendo prevista nel Protocollo la celere trasmissione in Prefettura degli stessi:

• Verbale della riunione del Collegio dei Tecnici in data 13-12-2011
• Verbale del sopralluogo del Collegio dei Tecnici in data 22-12-2011
• Verbale del sopralluogo del Collegio dei Tecnici in data 05-01-2012

E alla notizia che i lavori della canna nord sono ripresi in data 09-01-2012 e continuano a tutt’oggi, mi preme evidenziarLe quanto segue:

L’esito di ben 2 sopralluoghi è stato unicamente quello di fare alcune fotografie all’esterno delle abitazioni. In solo 1 caso i tecnici sono entrati all’interno di un’abitazione e hanno rilevato i testimoniali di stato.

Vale quindi la pena ricordare quanto anche da Lei firmato, a garanzia della Pubblica Sicurezza, nel Protocollo Operativo in data 09-11-2011, riportando testualmente tra virgolette:

• “le parti convengono sulla opportunità di procedere con estrema sollecitudine ad un monitoraggio congiunto continuativo dello stato dei fabbricati”. Non mi pare di poter dire che vi sia stata né estrema sollecitudine, né alcun aspetto continuativo, né siano stati monitorati i fabbricati dell’abitato. Ma nemmeno congiunto, visto che i sopralluoghi li hanno effettuati solo i tecnici di Regione e Provincia.
• “sarà compito dei tecnici: effettuare una completa mappatura dello stato di fatto degli immobili dell’abitato di Santa Maria Maddalena di Ripoli”. E’ stato mappato lo stato di fatto di 1 solo edificio a 2 mesi dalla firma del Protocollo.
• “indicare, previo sopralluogo capillare, la strumentazione di monitoraggio necessaria e il relativo posizionamento”. Non vi è traccia di tutto ciò. Per il “capillare” ribadisco quanto sopra.
• “dei risultati del monitoraggio andrà garantita, a cura del sindaco, la completa e puntuale informazione, nonché immediata comunicazione a tutti i residenti…. Oltre all’immediata conoscenza da parte dell’Osservatorio Ambientale … per la pubblicazione sul proprio sito istituzionale”. Nulla di tutto ciò risulta avvenuto, né da parte del Sindaco, né da parte dell’Osservatorio Ambientale, il cui sito non risulta aggiornato dal settembre 2011 (!).
• “l’Osservatorio si impegna a istituire un sistema di periodica e costante informazione, attraverso il proprio sito istituzionale al fine di assicurare in tempo reale e con assoluta obiettività, la conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori autostradali e del livello di sicurezza degli edifici della frazione, di volta in volta accertato dal collegio dei tecnici”. Idem come sopra….(!)

A tutto questo va aggiunta l’evidenziazione di quanto riportato con carattere sottolineato in entrambi i verbali: “non risultano nella disponibilità del Collegio dei Tecnici i testimoniali di stato”. Segnale evidente dell’arroganza di Autostrade SpA, della sua reale volontà di trasparenza, del suo vero carattere collaborativo e di come si faccia beffe delle Istituzioni.

Ma l’elemento peggiore è il contrasto tra la realtà odierna e quanto riportato all’inizio Protocollo dopo le parole “le parti assumono i seguenti impegni”, e cioè:

“Il monitoraggio dello stato degli edifici, che dovrà in ogni caso precedere l’avanzamento dei lavori, verrà effettuato da un Collegio….”

Lo stato dell’arte è che qualcuno ha autorizzato la ripresa dei lavori, o Autostrade l’ha fatto di sua sponte, senza che NULLA di ciò che Lei ha firmato nel Protocollo sia avvenuto.

Credo sia evidente come oggi il Protocollo non abbia già più nessun valore, come i Cittadini, in particolare ovviamente i residenti, non possano avere più alcuna fiducia nelle Istituzioni e nei privati che hanno sottoscritto quel documento, come con la gestione di questa dolorosa vicenda si sia minato il rapporto tra Istituzioni e Cittadino.

Certo di Suo pronto interessamento, che riporti il rispetto delle regole, ripristini la fiducia nei Cittadini verso le Istituzioni e tuteli la Pubblica Incolumità dei Cittadini dell’Emilia-Romagna, Le porgo i miei migliori saluti.

Bologna, 19 gennaio 2012

1 commento:

Anonimo ha detto...

Egregio Defranceschi, credo proprio che nella stanza dei bottoni abbiano già deciso di sacrificare il paese, questi continueranno con le perforazioni e le porteranno a termine, poi daranno chissà quando, forse agli eredi, qualche spicciolo ai proprietari delle case che non basteranno nemmeno a comprare il terreno per una nuova casa in altro sito.