Riceviamo da Dante Franchi e pubblichiamo: Comune di Marzabotto
Gruppo Consigliare “Rifondazione Comunista e Indipendenti per Marzabotto”
- COMUNICATO STAMPA
VICENDA TURBOGAS: UNA FERITA DA SANARE
La scelta di realizzare una centrale per la produzione di energia elettrica attraverso l’utilizzo di risorse fossili tradizionali come il gas, nell’area della ex Cartiera Burgo di Lama di Reno, assunta da pubbliche istituzioni fra le quali il Comune di Marzabotto, si configura come una decisone repentina e nuova, mai sottoposta al giudizio degli elettori e della Cittadinanza interessata.
Ne certamente ha aiutato a superare questo deficit di condivisione nell’assunzione di decisioni cosi rilevanti, il metodo assolutamente escludente ed autoreferenziale che ha caratterizzato i comportamenti delle Amministrazioni coinvolte a cominciare da quella locale che più dovrebbe essere vicina ed attenta alle sensibilità della Cittadinanza.
Il contenuto del progetto vero e proprio, una volta che finalmente è stato reso disponibile, combinato con i comportamenti non proprio esaltanti sul piano della trasparenza tenuti dai massimi rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, e la nebulosità che continua a gravare su molti dei punti fondamentali di questo percorso, hanno poi fatto il resto nel produrre una lacerazione del tessuto sociale di dimensioni assolutamente inedite per entità e qualità, che mai si sia potuta registrare sul nostro territorio, come è risultato evidente ad ogni occasione pubblica in cui la questione è stata tardivamente affrontata .
Credo perciò che a prescindere dalle soggettive valutazioni che ciascuno di noi può esprimere su un progetto tutt’ora in corso di esame, - e le mie sono note - chi ha in questo territorio compiti di governo e chiunque intenda ispirare al semplice buon senso il proprio operato, a questo punto non possa più sottrarsi alla necessità di ricercare modalità di ricomposizione di una lacerazione tanto grave ed ampia che ha minato il tessuto sociale locale, avvelenato i rapporti fra le persone e allargato il fossato fra i Cittadini e L’istituzione locale.
In democrazia contenziosi cosi dirimenti si affrontano con uno strumento che, dando la parola ai Cittadini stessi, metta tutti in condizione di poter sfuggire alla sensazione di sopraffazione che resterebbe in una parte, ove non fosse chiaro che quale sia la scelta che risultasse vincente, essa sarebbe comunque stata democraticamente condivisa dalla maggioranza dei Concittadini.
Questo strumento si chiama referendum!
Lo Statuto del Comune di Marzabotto prevede e consente il ricorso a questo strumento di democrazia, ma in ossequio alla oramai palese “disattenzione” che fino a qui è stata riservata alla partecipazione, questo strumento è solo una enunciazione Statutaria priva di un regolamento che ne chiarisca le modalità per agirlo.
Chiedo perciò al Sig. Sindaco di Marzabotto di attivarsi con urgenza per stilare e rendere operativo il regolamento previsto dallo Statuto, per consentire una auspicabile consultazione formale della nostra Comunità, quale contributo a sanare e superare le gravi ferite sociali che oggi corrodono una comunità che avrebbe bisogno invece di concordia e di unità per affrontare le grandi sfide sociali ed economiche a cominciare dai gravi e crescenti problemi occupazionali.
Marzabotto, li 7 novembre 2008 il Capogruppo Consigliare P.R.C.
Dante Franchi