martedì 31 ottobre 2023

A Casalecchio di Reno un tredicenne è stato colpito con uno storditore elettrico e rapinato.

Identificato dai Carabinieri il presunto autore.

Foto d'archivio


Domenica scorsa,  29 ottobre,  i Carabinieri sono stati informati che nei pressi del Centro Commerciale Meridiana, un 13enne era stato colpito con uno storditore elettrico da un altro ragazzino che si era avvicinato per rapinarlo. Dove essere riuscito nell’intento il giovane rapinatore si era allontanato con un magro bottino di una banconota da 5 euro.

Gli storditori sono molto pericolosi e possono stordire una persona di grossa stazza o un animale in base alla durata della scarica. Una scossa di pochi secondi può provocare spasmi muscolari e paura, una scossa di 1-3 secondi può causare il collasso o lo svenimento, mentre una scossa di 4-5 secondi, può provocare shock e perdita dell’orientamento.

Questa volta, purtroppo, il ragazzino colpito dall’impulso elettrico, ha accusato dei dolori al petto preoccupanti, tali da richiedere l’intervento dei sanitari del 118 e il trasporto immediato in una struttura pediatrica, dove è stato visitato e dimesso con una prognosi di sette giorni.

Rintracciato dai Carabinieri, il presunto autore dei fatti, un 12enne, ha consegnato spontaneamente uno storditore elettrico di colore nero che aveva con sé. L’arma è stata sequestrata e i Carabinieri della Stazione di Casalecchio di Reno hanno denunciato il 12enne alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, per rapina aggravata e porto abusivo di armi.

Alto Reno Terme. Donna disoccupata scavalca il parapetto del ponte e minaccia di lanciarsi.

 Salvata in extremis dai Carabinieri

I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Vergato


“Voglio ammazzarmi! La voglio fare finita! Mi butto!” è stato il grido disperato di una quarantenne che oggi, martedì 31 ottobre, intorno  alle  15, si è avvicinata al parapetto del ponte sul Reno del Viale della Stazione di Alto Reno Terme  con il preciso intento di lanciarsi nel vuoto.

Nello stesso momento una pattuglia di Carabinieri stavano transitando nelle vicinanze del ponte, è resasi conto del momento difficile senza esitare i militari sono scesi velocemente dall’autoradio e si sono lanciati sulla donna, bloccandola per le braccia un attimo prima che il progetto estremo si realizzasse , dopodiché l’hanno adagiata sul marciapiede, dove è crollata in una crisi di pianto. Soccorsa dai sanitari del 118, la donna, visibilmente spaventata, è stata trasportata in una struttura sanitaria.

L'agricoltura montana ha troppi nemici

 

La ripresa agricola dell’Appennino ha troppi nemici a due gambe e a quattro zampe: è la sintesi dello sfogo del presidente dell’associazione ‘Progetto Mela Rosa Romana’, Dario Mingarelli, espressa nel suo intervento all’incontro che si è tenuto a Grizzana Morandi sul lavoro dei “Custodi della Biodiversità”. Con questo termine ci si intende riferire ai protagonisti ed eredi della civiltà contadina, riscopritori e salvatori dei prodotti dimenticati,  come frutti e cereali antichi.

La denuncia di Mingarelli è partita dalla constatazione che diversi operatori, pur disposti a impegnarsi e già disponendo delle risorse necessarie a realizzare impianti di frutteti, in particolare meleti di Rosa Romana, di cui c’è una notevole richiesta, desistono nella certezza che il loro lavoro sarebbe vanificato in poco tempo dal passaggio impietoso degli ungulati.

A ciò si aggiunge una pesante burocrazia che  impedisce lo svolgimento sereno di ogni operazione agro-forestale.

“La ricerca universitaria sulla identificazione della Mela Rosa Romana dell’Appennino bolognese”, ha detto nel suo intervento Mingarelli, “e sulla constatazione delle qualità che la rendono unica, ha notevolmente interessato il mercato e il mondo della cucina. La richiesta è di 30 quintali l’anno e ne disponiamo di solo 10”, ha spiegato. “L’incremento della sua coltivazione costituirebbe quindi una risorsa economica per queste zone. Purtroppo qui è ormai impossibile fare impresa, persino quella forestale”, ha rincarato il presidente. “Vincoli sono necessari, ma non possono essere scoraggianti. I principali operatori ecologici sono i contadini e non è ammissibile che la disciplina sull’operato in collina e in montagna sia tale da farli desistere”.

Mingarelli ha proposto l’istituzione di un tavolo in cui mettere  a confronto politici, imprenditori e operatori al fine di trovare una via d’uscita dallo stallo e consentire il riavvio dell’attività agricola in Appennino. Ha poi fatto un accorato appello alle organizzazioni sindacali di categoria perché mettano in campo la loro forza a sostegno dell’imprenditoria agricola, soprattutto quella dei giovani che oggi, in numero sempre maggiore, si avvicinano a questo tipo di attività, svolta a contatto con la natura e garante di una continuità nella difesa ambientale. A margine dell’intervento, Mingarelli  ha poi proposto la realizzazione di un monumento al contadino da porre in una posizione centrale di Grizzana Morandi. Proposta che è stata accolta con grande interesse dal presidente della Pro Loco di Grizzana, Cesare Calisti, il quale ha aggiunto che andrebbe completato con la figura della donna contadina, per ricordare che tutta la famiglia dell’agricoltore contribuisce alla buona riuscita della attività. La famiglia contadina è stata protagonista del passato agricolo montanaro e  aspetta ora i degni successori.

La Festa dei Santi di Sasso Marconi profuma di tartufo

 


La tartufesta di Sasso Marconi continua domani, 1 novembre, Festa di Tutti i Santi, nuovamente imperniata sulla gastronomia autunnale e sul folclore. 

Numerosi i punti di ristoro con specialità a base di tartufo, proposti dallo stand dell'Associazione Tartufai e dai ristoratori locali, proposte gastronomiche curate dalla Pro-loco e dalla Parrocchia, assaggi di caldarroste dei castanicoltori locali, birre artigianali del Birrificio Petroniano; inoltre nella piazzetta del teatro un'angolo gastronomico dove trovare alternative al tartufo, come hamburger, pizze, prodotti da forno e, lungo le strade del centro, street & finger food (crescentine, tigelle, borlenghi, frittelle di castagne e polenta). 


Tra gli stand dei commercianti, immancabili quelli dei tartufi, dei formaggi, salumi , miele, dolci montanari e dei funghi che creano una atmosfera profumata e invitante. 

In particolare domani, alle 16, nel Parco Marconi, dimostrazione di cerca e cavatura del tartufo con i cani a cura dell'Associazione Tartufai. 

Inoltre, banchetti con i prodotti locali del mercato contadino, artigianato artistico e del riuso. Infine il mercato tradizionale dell'abbigliamento. 


Per i bambini animazioni, laboratori, marionette e giostre. 




L'erede della tradizione salumieri Venturoli mostra la classica coppa 


Novità di quest'anno la nuova gestione dell'ex Bar Nadia, ora ZERO51 Caffè. Per l'occasione propone la 'tigella al tartufo'. inoltre ha organizzata una biblioteca libera e gratuita. 

Cade albero a Pianoro , ferite due donne


Entrambe portate in ospedale, non sono gravi

 

 

Anche il passaggio del maltempo della notte scorsa ha voluto il suo tributo di danni: molti i disagi per chi doveva spostarsi in collina creati da tronchi a terra. A Pianoro poi un albero è caduto e ha travolto due donne a passeggio con i loro cani .

Ansa descrive l’incidente riferendo:

 

A causa della caduta di un albero due donne sono rimaste ferite a Pianoro, nel Bolognese.

E' successo questa mattina, poco prima delle 6.30, all'altezza di via dello Sport 6.

Le due donne colpite dalla caduta sono state portate in ospedale, al Sant'Orsola di Bologna, in codice 2, ossia di media gravità. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i sanitari e i Carabinieri.

 

Premiate 13 aziende artigiane di Vergato


 

Il  Sindaco  di Vergato, Giuseppe Argentieri, il Presidente  Cna Area Appennino Bolognese, Silvia Bernabei, il Vicepresidente Cna Bologna Marco Gualandi  e dal Direttore Cna Bologna Claudio Pazzaglia hanno premiato tredici aziende di Vergato,  che quest’anno hanno festeggiato una loro ricorrenza, quali simbolo di tutte le piccole imprese del territorio.

Appartengono ai più svariati settori, dall’autoriparazione al benessere, dall’impiantistica all’edilizia e alla produzione.

Gli 'oscar'r dell’operosità e dell’intraprendenza appenninica sono stati assegnati  a :

·         Garruti Giovanni di Garruti Giuliano & C. – 133 anni di attività – Autoriparazioni

·         F.lli Mascagni snc di Gianluca Mascagni & C. – 60 anni di attività celebrati nel 2021 – Autoriparazioni

·         Centro Cura del Piede di Domenichini Amelia – 50 anni di attività – Podologia

·         Giovanni Masotti – 50 anni di attività – Lavori di carpenteria metallica

·         Perla Mauro e C. snc – 50 anni di attività – Carrozzeria

·         Cristina Hair Mode di Prezzi Cristina – 40 anni di attività – Acconciatura

·         Videotecnica di Gherardi Angelo – 40 anni di attività nel 2022 – Commercio telefonia, elettrodomestici, informatica

·         Idraulica Mazzetti snc di Mazzetti Mirco e Stefania – 35 anni di attività – Termo-idraulici

·         Lippi Giancarlo – 30 anni di attività – Lavorazioni agricole conto terzi con macchine agricole

·         Livio Maldina – 20 anni di attività – Perito industriale edile

·         Mary Equipe di Sileo Mariella – 20 anni di attività - Acconciatura

·         Si.Ge. Impianti di Neri Simone e Armati Germano – 20 anni di attività – Manutenzioni e riparazioni impianti e reti telefoniche ed industriali

·         L.V. di Lorenzo Venturi – 10 anni – Marmista


Le indicazioni della Polizia Locale di Vergato per chi si reca in visite ai defunti

 


La Polizia Locale di Vergato condivide con i cittadini alcuni consigli in vista delle visite ai propri cari durante i giorni di commemorazione dei defunti:

 

- assicurarsi di parcheggiare l'auto in un'area ben visibile, evitando di lasciare oggetti di valore all'interno del veicolo come borse, portafogli, telefoni, computer, giacche e cappotti, così come le borse della spesa. Evitare di nascondere gli stessi sotto i sedili o nel bagagliaio dell'auto; 

- se possibile, recarsi al cimitero in compagnia di altre persone; 

- acquistare fiori solo da venditori autorizzati, evitando quelli ambulanti non autorizzati; 

- in caso di situazioni sospette, comportamenti inusuali o persone fuori dall'ordinario, sia all'interno che all'esterno del Cimitero, si è pregati di contattare immediatamente le Forze dell'Ordine al numero unico 112 o la Polizia Locale di Vergato al 331/8731532 - 334/1152806.



Ponte di Ognissanti: attesi 4,8 milioni di pernottamenti in Italia


Aumento della domanda straniera nelle principali città d’arte. Bologna oltre la media nazionale


Confesercenti informa:

Per il Ponte di Ognissanti è atteso un gran movimento di turisti italiani e stranieri verso le principali città d’arte italiane (Bologna in testa), verso i borghi e anche verso le aree di montagna, rurali e di collina.

Il prossimo lungo fine settimana di Ognissanti darà di sicuro una spinta al turismo della penisola italiana. Secondo un’indagine condotta dal Cst (Centro Studi Turistici) di Firenze per Assoturismo Confesercenti, realizzata sulle principali piattaforme di prenotazione online, in questo periodo le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 4,8 milioni di pernottamenti.

Dalle rilevazioni emerge un tasso medio di occupazione dell’offerta turistica disponibile del 67%, a livello italiano. In Emilia Romagna l’occupazione delle camere arriverà al 72 per cento e a Bologna ancora di più. Solo il Piemonte supererà la nostra regione con il 75 per cento delle prenotazioni. Dopo Bologna e l’Emilia Romagna nella vetta delle prenotazioni si piazzano la Lombardia (71 per cento), il Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con il 70 per cento di occupazione delle camere ed infine dalla Liguria con una percentuale scende al 57 per cento.

Dai dati emerge un andamento differenziato per le diverse tipologie di prodotti turistici. In particolare, il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città e centri d’arte si attesta al 78 per cento, con punte molto al di sopra dell’80% nelle principali città italiane, Bologna in testa. Decisamente più contenute, invece, risultano le richieste di prenotazione nelle località marine e dei laghi, con una saturazione rispettivamente del 54 per cento e del 55. Leggermente in salita, inoltre, il trend per le località termali che registrano un tasso medio del 59 per cento, mentre per le località di montagna e quelle rurali e di collina la saturazione media aumenta, rispettivamente, al 68 e al 67 per cento.

“Ancora più positivi e confortanti – rivela Massimo Zucchini, Presidente di Confesercenti Bologna – i dati sulle prenotazioni nella nostra città e nelle città d’arte dell’Emilia Romagna. L’attivismo dell’Aeroporto Marconi e le tante iniziative in programma sotto le Due Torri (due su tutte, appena concluse : la Strabologna e la Fiera delle Auto e Moto d’Epoca) attirano sempre più turisti, soprattutto stranieri a Bologna e provincia. Sono segnali importanti sull’andamento del turismo e sulla capacità delle strutture ricettive bolognesi, come della sterminata rete di pubblici esercizi capaci di accogliere le carovane di gruppi turistici affascinati da San Petronio come dalle Due Torri o dall’Archiginnasio”.

Nicodemo Mele

Di seguito alcune tabelle della ricerca Cst –Assoturismo sulle prenotazioni alberghiere nel ponte di Ognissanti:

Tipologia turistica

% occ. al 25/10/2023

Media Città d'arte

78%

Media Località marine

54%

Media Località termali

59%

Media Località montane

68%

Media Località dei laghi

55%

Media Località rurali e collina

67%

 

 

Destinazione

% occ. al 25/10/2023

Destinazione

% occ. al 25/10/2023

Piemonte

75%

Lazio

73%

Valle d'Aosta

62%

Abruzzo

52%

Lombardia

71%

Molise

48%

Liguria

57%

Campania

62%

Trentino-Alto Adige

70%

Puglia

53%

Veneto

72%

Basilicata

58%

Friuli Venezia Giulia

70%

Calabria

55%

Emilia-Romagna

72%

Sicilia

61%

Toscana

69%

Sardegna

59%

Umbria

69%

 

 

Marche

64%

Italia

67%

 

Abbandonare i rifiuti costa caro. È reato per tutti


Anche l’abbandono di rifiuti da parte di comuni cittadini costituisce, al pari di quello posto in essere da titolari di enti e imprese, un reato. Le nuove norme hanno infatti riformulato le punizioni previste, sostituendo alla mera sanzione amministrativa pecuniaria una ammenda dal più robusto contenuto economico. Ma scattano anche garanzie processuali e sanzioni ridotte


Da Italia Oggi

 

 

Da ottobre 2023 anche l'abbandono di rifiuti effettuato da parte di comuni cittadini costituisce, al pari di quello posto in essere da titolari di enti ed imprese, un reato. La legge 9 ottobre 2023 n. 137 (di conversione del dl 105/2023) ha infatti riformulato le punizioni previste dall'articolo 255 del dlgs 152/2006 a carico di “chiunque” si disfi in tal modo di rifiuti, sostituendo alla mera sanzione amministrativa pecuniaria una ammenda dal più robusto contenuto economico. Ma la trasformazione da illecito amministrativo ad illecito penale (nello specifico, contravvenzionale) della fattispecie non appare essere garanzia di maggior potere preventivo e repressivo dello Stato nei confronti di condotte offensive per l'ecosistema. Con il passaggio dal regime amministrativo a quello penale, scattano infatti anche per la nuova categoria di presunti responsabili dell'abbandono sia le garanzie processuali sull'onere della prova sia la possibilità di avvalersi del meccanismo agevolato di estinzione dell'illecito previsto dallo stesso Codice ambientale.

La nuova configurazione dell'illecito. Come ricordato da ultimo dalla Corte di Cassazione, con sentenza 33423/2023, la disciplina in materia di abbandono o deposito irregolare di rifiuti risulta dalla combinazione tra l'articolo 255, comma 1 e l'articolo 256, comma 2 del dlgs 152/2006. Il primo articolo, infatti, prevede sanzioni a carico di qualunque soggetto che, non agendo sotto il titolo di una specifica attività, abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette in acque superficiali o sotterranee in violazione delle disposizioni di riferimento dello stesso dlgs 152/2006; il secondo prevede invece sanzioni più grevi quando la stessa condotta è posta in essere da “titolari di imprese ed ai responsabili di enti”. Prima della neo legge 137/2023 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 9 ottobre 2023, n. 236) la distinzione fondamentale tra le due fattispecie era la diversa natura delle disposizioni sanzionatorie: sanzione pecuniaria amministrativa da 300 a 3 mila euro (aumentata fino al doppio per i rifiuti pericolosi) ex art. 255; arresto fino a 2 anni più ammenda fino a 26 mila euro in caso di rifiuti pericolosi ex art. 256.

Con la riforma operata dalla legge 137/2023 la disposizione sanzionatoria ex art. 255 viene trasformata da amministrativa a penale, con la previsione per l'autore dell'illecito di una ammenda da 1000 a 10 mila euro in caso di rifiuti non pericolosi, aumentata fino al doppio in caso di pericolosi. Tecnicamente, al reato “proprio” di titolari di enti ed imprese se ne affianca, dunque, uno “comune” punito meno severamente. A precisare il confine applicativo tra le due figure è intervenuta proprio la scorsa estate, con una pronuncia che appare ancor oggi applicabile, la giurisprudenza di legittimità. In particolare, con sentenza 31 luglio 2023 n. 33423 la Corte di Cassazione ha prospettato la possibilità di punire come illecito "comune" ex articolo 255 del dlgs 152/2006 (ieri amministrativo, oggi penale) anche l'abbandono di rifiuti commesso, sì, da titolari di imprese o enti ma avente ad oggetto residui estranei a qualunque attività che, anche episodicamente, potrebbero svolgere tali organizzazioni.

Le conseguenze dal punto di vista probatorio. L'ingresso dell'abbandono “comune” di rifiuti tra i reati comporta rilevanti conseguenze, in primis, dal punto di vista dell'accertamento della responsabilità dell'autore da parte delle Autorità competenti. L'onere probatorio, infatti, si configura nel processo penale in modo diverso dall'ambito procedurale amministrativo e civile. In primo luogo, nel procedimento amministrativo sanzionatorio, l'atto dell'Autorità pubblica che irroga la sanzione può infatti appoggiarsi (ex articolo 3 della legge 689/1981, come letta dalla corrente giurisprudenza, tra cui la sentenza del Consiglio di Stato 22 luglio 2022, n. 6473) su una presunzione di colpa posta a carico del presunto trasgressore, cui spetta l'onere di superarla per non soccombervi. In secondo luogo, in sede giurisdizionale, sia a livello amministrativo che civile è sostanzialmente ritenuto sufficiente raggiungere una “ragionevole probabilità” della responsabilità del presunto colpevole sulla base di elementi probatori che lo inducano a ritenere tale in modo “più ragionevole che non” (sul tema si vedano, tra le altre, l'ordinanza della Corte di Cassazione 27720/2018 e la sentenza del Consiglio di Stato 3570/2022). E questo a differenza del processo penale ove, in ultima istanza, occorre comunque (in ossequio all'articolo 533 del Codice di procedura penale) che “il giudice pronuncia sentenza di condanna se l'imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio”.

I riflessi sull'applicazione delle sanzioni. La mutazione dell'abbandono di rifiuti posto in essere da “chiunque” in illecito penale apre nuovi panorami anche dal punto di vista del procedimento applicativo delle relative sanzioni. In quanto reato, il neo illecito ex riformulato articolo 255 del dlgs 152/2006 è infatti ora candidabile alla procedura di estinzione (agevolata) delle contravvenzioni ex articolo 318-bis e seguenti, Parte Sesta-bis, dello stesso Codice ambientale (e questo laddove, prima della suddetta mutazione, lo stesso illecito era invece ammesso alla procedura di pagamento in misura ridotta ex articolo 16, legge 689/1981). Il meccanismo ex Codice ambientale (che può comportare la riduzione del 75% dell'importo da pagare) è applicabile esclusivamente alle ipotesi contravvenzionali in materia ambientale previste dallo stesso dlgs 152/2006 “che non hanno cagionato danno o pericolo concreto e attuale di danno alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette”. La procedura è attivabile su iniziativa della polizia giudiziaria o dell'organo vigilanza che ne esercita le funzioni, ma a loro discrezione. Da ultimo, con sentenza 28 luglio 2023 n. 32962 la Corte di Cassazione ha infatti ribadito che “la procedura (…) non è obbligatoria, e che l'omessa indicazione all'indagato, da parte dell'organo di vigilanza o della polizia giudiziaria (…) delle prescrizioni la cui ottemperanza è necessaria per l'estinzione delle contravvenzioni, non è causa di improcedibilità dell'azione penale”.

L'iter delineato dal Codice ambientale prevede che tali Autorità impartiscano al presunto contravventore l'ordine di ricondurre entro un determinato termine la situazione di fatto a quella di diritto, eventualmente imponendo anche specifiche misure per far cessare attività o condotte pericolose. Se si conforma alla prescrizione adempiendovi, l'indagato (che gode nelle more di una sospensione del procedimento penale) è ammesso a pagare, in sede amministrativa, una somma pari ad un quarto del massimo dell'ammenda stabilita per la contravvenzione con conseguente estinzione del reato. Se, invece, adempie alla prescrizione in modo difforme (per tempistica o modi), lo stesso può comunque essere dal Giudice ammesso all'oblazione ex Codice penale, con un aumento della somma da versare alla metà del massimo dell'ammenda comminata. Se, infine, non adempie alla prescrizione, il procedimento penale a suo carico riprende il proprio corso. Tale procedimento penale, riavviato all'esito dell'infelice conclusione di quello alternativo ex Codice ambientale oppure mai sospeso per non essere stato l'indagato ammesso al meccanismo ex articolo 318-bis e seguenti, vede la sua normale evoluzione secondo il rito del decreto penale di condanna. Tale rito comporta l'emissione da parte del giudice per le indagini preliminari (su richiesta della pubblica accusa) di un provvedimento che, senza contraddittorio, applica la pena pecuniaria. A tale decreto di condanna l'imputato può adeguarsi pagando l'importo, che viene ridotto di un quinto se saldato entro 15 giorni dalla notifica, oppure opporsi, chiedendo la prosecuzione del processo penale secondo altri riti pur semplificati, ma con le suddette garanzie codicistiche.

lunedì 30 ottobre 2023

Auto fuori strada a Susano di Vergato

Ignote le cause. A bordo due coniugi  di Cereglio. Entrambi in ospedale in condizioni non gravi


Un'auto si è ribaltata finendo a ruote in alto questa mattina intorno alle nove a Susano di Cereglio, nella curva della provinciale nei pressi della chiesa. Il veicolo stava scendendo per raggiungere la fondovalle a Vergato quando è sbandato ed è rotolato lungo l'asfalto fermandosi sulla corsia di sinistra. L'allarme è stato immediato e sul posto si sono portati l'auto medica e l'ambulanza del 118 e la Polizia Locale per organizzare il traffico. I due occupanti, una coppia di Cereglio,  sono stati aiutati ad uscire dall'abitacolo e hanno avuto le prime cure sanitarie. Dopo un primo controllo del medico sono stati trasferiti all'Ospedale Maggiore in condizioni non gravi. 

Ignote le cause che hanno portato all'incidente. Tante le ipotesi, da una distrazione del conducente a un guasto tecnico, da un malore a una manovra azzardata dell'uomo alla guida  che avrebbe portato il veicolo a sbattere contro un ostacolo, un muretto a un guard rail. Principale indiziato sarebbe comunque l'asfalto bagnato per la pioggia della notte. Esclusi comunque il coinvolgimento di un altro veicolo o di un animale che avrebbero costretto a una manovra pericolosa da cui sarebbe derivato l'incidente. 

La Foto è di Francesco Indello