Abbiamo trovato interessante la proposta dell' Associazione Ambiente Natura di utilizzare il blog quale veicolo di confronto fra chi si propone di guidare le amministrazioni comunali nei prossimi cinque anni dei comuni della Valle del Reno e quale strumento informativo e di partecipazione per gli elettori.
Volentieri quindi pubblichiamo le 'domande' poste dall'associazione ai candidati sindaco e assicuriamo la pubblicazione di tutti gli interventi che ci giungeranno sui temi posti in discussione anche perchè i quesiti sono di notevole interesse. DUE DOMANDE AI CANDIDATI SINDACI ED AL CANDIDATO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
La neonata Associazione Ambiente Natura che nella valle del Reno sta tentando di costituirsi quale sintesi delle esperienze, iniziative e lotte in corso e sin qui svolte dai comitati contro l’inceneritore della discarica di Ca’ dè Ladri, per la difesa dell’acqua a Granaglione, contro le antenne di telefonia cellulare a Volpinare e Serragualtiera a Gaggio Montano, contro la centrale turbogas di Lama di Reno a Marzabotto ed altre, avverte l’esigenza di pronunciamenti chiari da parte dei candidati amministratori pubblici alle elezioni amministrative del 6/7 giugno prossimi su due importanti questioni.
I) L’efficacia, l’efficienza e l’economicità dei comuni e della amministrazione provinciale devono trovare maggiore aderenza alle istanze dei cittadini che vengono sempre più privati dei loro diritti e relegati a ruolo di consumatori. Come pensano i candidati di essere efficaci e quindi efficienti nel mantenere e qualificare la funzione di controllo del pubblico (gli spazi di legge esistono) nei servizi pubblici essenziali: - nei trasporti non subendo i condizionamenti e le imposizioni di Trenitalia che pensa ai profitti dell’Altavelocità e scarica il disagio(e la spesa) dei pendolari sulla finanza regionale?; - nell’ edilizia residenziale adeguando gli strumenti urbanistici per cercare di invertire tendenze che hanno visto trasformarsi ,ad esempio,Vergato in una cittadina dormitorio priva di una dimensione umana e sociale?; etc.. Antieconomica e in controtendenza con l’esigenza di accorpamento di uffici e strutture per risparmiare sulle voci correnti di spesa, è, ad esempio, la scelta recente degli amministratori di Gaggio Montano di dotarsi di un proprio ufficio tecnico comunale separandosi da quello unitario di Castel di Casio, Porretta e Gaggio Montano stesso già operativo ed efficiente da tempo. Cosa ne pensano i candidati sindaci?
II)L’occupazione è messa in seria discussione dalla grave crisi finanziaria e dell’economia reale e non fa eccezione la produzione industriale della valle del Reno: si sono aggiunte all’ Arcotronix , alla Cartiera Burgo, le difficoltà della Cartiera Reno dè Medici, della Saeco, della Metalcastello ed altre e praticamente è fermo il settore artigianale in edilizia. Gli amministratori locali possono e debbono intervenire per contribuire alla ripresa produttiva con proposte e progetti organici e concreti di riconversione e rilancio produttivo sia a livello di singole unità produttive in crisi che di aree con caratteristiche omogenee. Tali progetti devono coesistere con il principio della sostenibilità dello sviluppo: si può contribuire alla fuoriuscita dalla crisi attraverso l’innovazione e la tecnologia che coniughi tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini con crescita qualitativa e quantitativa del lavoro e dell’occupazione. La proposta di costruzione di una centrale turbogas a Lama di Reno di Marzabotto da parte di Dufenergy spa contenuta nel protocollo d’intesa siglato da Regione, Provincia (che in seconda battuta ha ritirato la propria adesione), Comuni di Marzabotto e di Spilamberto non va certo in tal senso. Come reiteratamente sostenuto dal Comitato No Turbogas a Lama di Reno, che contro tale progetto ha raccolto circa 10.000 firme ed ha , scientificamente, argomentato con il suffragio di valenti ed autorevoli tecnici in molteplici iniziative pubbliche, non si può pensare di installare in una valle di montagna così stretta, alimentata da fonte non rinnovabile quale è il gas metano, alla faccia del Piano energetico regionale, una centrale per la produzione di energia elettrica fonte di inquinamento dell’aria e dell’acqua.
Cosa ne pensano i candidati alla provincia ed i sindaci nuovi o che verranno riconfermati dal risultato elettorale?
In data 10 febbraio 2009 il Consiglio Provinciale di Bologna ha adottato il nuovo “Piano provinciale per la gestione dei rifiuti”.Il piano prevede un ampliamento della discarica di Cà de Ladri pari a 500.000 tonnellate di nuovi rifiuti (ovvero circa un terzo dei rifiuti sino ad ora stoccati) garantendo così almeno altri 10 anni di funzionamento all’impianto che avrebbe dovuto, invece, essere chiuso. Il territorio interessato dall’ampliamento ricade in un versante ad alto rischio idrogeologico( frana attiva) a poche centinaia di metri dal fiume Reno, da cui ne deriva che purtroppo esiste un forte e concreto pericolo di inquinamento delle falde acquifere e delle acque superficiali. Inoltre il rischio di inquinamento del suolo e delle acque avrà una durata superiore a quella della gestione e dismissione dell’impianto in quanto una discarica continua a produrre percolato anche a distanza di 30 anni dalla chiusura.
Cosa pensano i candidati alla provincia di Bologna del fatto che a fronte dell’ingente ampliamento previsto, la percentuale di raccolta differenziata nella vallata- solo il 23%-sia la più bassa di tutta la provincia e perché anziché migliorare potenziare e incentivare la raccolta differenziata, con la conseguenza di ridurre la quantità di rifiuti da stoccare, si punta invece all’ampliamento della discarica di Cà de Ladri sita nel territorio di Gaggio Montano?
Invitiamo i candidati nei loro incontri elettorali o attraverso i mezzi di comunicazione informatica ad esprimersi concretamente su queste due questioni cruciali per lo sviluppo sociale e la fuoriuscita dalla crisi.
Aprile 2009
Associazione Ambiente Natura