I sindacati: "Mai effettuate le visite previste per chi è intervenuto alla centrale Enel Green Power"
A un anno dalla tragedia alla centrale
idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, i vigili del fuoco di Bologna
proclamano lo stato di agitazione. Le organizzazioni sindacali – Fp Cgil,
Confsal, Uilpa Uil, Fns Cisl e Usb – hanno avviato la procedura di
raffreddamento, primo passo verso uno sciopero, denunciando gravi inadempienze
sul fronte della sicurezza sanitaria.
Nel mirino dei sindacati, l’assenza di
controlli medici per i pompieri intervenuti sul luogo dell’esplosione
dell’impianto di Enel Green Power, nonostante le comunicazioni interne del
Comando avessero indicato la necessità di applicare il cosiddetto
"protocollo amianto".
"Nonostante le ripetute
sollecitazioni – si legge nella nota congiunta – nessuna visita è mai stata
effettuata e non esistono nei fascicoli personali dei dipendenti tracce della
potenziale esposizione a fibre di amianto".
Secondo quanto comunicato da Enel Green
Power, alcune guarnizioni dell’alternatore della centrale sarebbero infatti
realizzate con materiali contenenti amianto, sostanza altamente cancerogena.
"È evidente – proseguono i sindacati – il totale cortocircuito
amministrativo che ha impedito finora l’attivazione del protocollo sanitario
previsto per i soccorritori potenzialmente esposti a sostanze pericolose".
La richiesta formale di aprire la procedura di conciliazione arriva proprio nel giorno del primo anniversario dell’incidente, costato la vita a sette operai. Se non ci saranno risposte concrete nell'incontro con l'amministrazione, lo stato di agitazione potrebbe sfociare in uno sciopero dei Vigili del fuoco.
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