Mentre
i bolognesi fanno i conti con un trasporto pubblico sempre più costoso e
inefficiente, Tper introduce un nuovo servizio di bike sharing elettrico.
Un’iniziativa all’insegna della mobilità sostenibile o una mossa che distoglie
l’attenzione dalle criticità del sistema autobus?
Il progetto: 250 e-bike per Bologna
A
partire dalla fine di marzo 2025, Corrente, la piattaforma di car sharing di
Tper, metterà a disposizione 250 biciclette elettriche per il noleggio in tutta
la città. Il servizio si affiancherà alla flotta di auto e scooter elettrici
già operativi, nell’ottica di promuovere un sistema di trasporti più integrato
e sostenibile.
L’iniziativa
segue di pochi mesi l’introduzione degli scooter elettrici e si inserisce in
una strategia di diversificazione dell’offerta. Tuttavia, la scelta di
investire in un nuovo servizio di micromobilità solleva dubbi tra i cittadini,
che lamentano una rete autobus sempre più in difficoltà tra guasti, scarsa
pulizia e biglietti tra i più cari d’Italia.
Mobilità sostenibile o priorità sbagliate?
Il
servizio di bike sharing, inizialmente testato per aziende ed enti, sarà ora
accessibile a tutti i cittadini. Un passo in avanti verso la mobilità verde, ma
che rischia di oscurare i problemi strutturali del trasporto pubblico locale.
Gli autobus continuano a essere il mezzo di trasporto più utilizzato in città,
ma la loro affidabilità è messa a dura prova da frequenti guasti e scioperi.
La
domanda sorge spontanea: ha senso investire in nuove soluzioni di mobilità
quando il servizio principale continua a presentare gravi carenze? Migliorare
la qualità e l’efficienza degli autobus non dovrebbe essere la vera priorità
per Tper?
Costi e accessibilità del servizio
Il
noleggio delle e-bike di Corrente avrà un costo di 2 euro ogni 30 minuti, con
due utilizzi gratuiti al giorno per gli abbonati Tper. Sebbene rappresenti
un’opzione interessante per brevi tragitti, il servizio non risolve le
problematiche di chi dipende quotidianamente dagli autobus per spostarsi in
città.
Le
biciclette elettriche, per quanto pratiche, non sono adatte a tutti: chi
percorre lunghe distanze o deve affrontare condizioni meteo avverse potrebbe
trovarle poco funzionali rispetto ai mezzi pubblici tradizionali.
Un’idea green, ma sufficiente per la mobilità urbana?
L’introduzione
del bike sharing elettrico rappresenta senza dubbio un’opportunità per una
mobilità più sostenibile. Tuttavia, resta il dubbio che Tper stia privilegiando
operazioni d’immagine piuttosto che affrontare i veri problemi del trasporto
pubblico.
Mentre le biciclette elettriche potranno risultare utili per alcuni spostamenti, la vera sfida resta quella di garantire autobus più efficienti, puliti e accessibili. Senza un intervento deciso su questo fronte, il rischio è che le e-bike diventino solo una soluzione di nicchia, mentre il trasporto pubblico continua a essere un problema quotidiano per migliaia di cittadini.
1 commento:
Mi piacerebbe sapere quanto incassa Tper da questo servizio di Mobike e quanto ha speso finora il cittadino per finanziarlo. Siamo arrivati alla quarta o quinta generazione di e-bike in pochi anni! Ma quanto ci costa sta roba quà ? Omertà più assoluta naturalmente!
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