«La crisi della Gaggio Tech è un
campanello d’allarme che non può essere ignorato. Non si tratta solo di
bilanci, ma di persone, famiglie e della dignità del lavoro che sostiene intere
comunità». Con queste parole Lorenzo Casadei, consigliere regionale del
Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna, ha commentato l’interrogazione presentata
in Commissione II all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo
Paglia.
Casadei ha criticato duramente la
decisione del socio di maggioranza dell’azienda di avviare la liquidazione
volontaria senza alcun preavviso alle istituzioni, ai sindacati e ai
lavoratori. «Una scelta inaccettabile – ha dichiarato – soprattutto alla luce
degli impegni assunti solo tre anni fa con l’acquisizione della ex Saga Coffee.
Una mossa che mette a rischio il futuro occupazionale di 131 dipendenti e
infligge un colpo pesantissimo al già fragile tessuto economico e sociale
dell’Appennino bolognese».
Nel corso del suo intervento, il
consigliere ha inoltre evidenziato come la crisi della Gaggio Tech si inserisca
in un contesto più ampio di difficoltà che colpisce il comparto manifatturiero
italiano, in particolare il settore automotive. «Secondo i dati ANFIA – ha
ricordato – a settembre 2024 si è registrato il settimo mese consecutivo di
calo produttivo, con una flessione del 30% rispetto all’anno precedente».
Casadei ha accolto con favore la
risposta dell’assessore Paglia, che ha sottolineato l’importanza dell’immediata
apertura di un tavolo di confronto tra le parti, utile a rallentare la
procedura di liquidazione e a favorire la ricerca di nuovi investitori. «Serve
una sinergia concreta tra Regione, Ministero, soci di minoranza, sindacati e
lavoratori – ha spiegato – per trovare soluzioni efficaci e durature».
Il consigliere ha anche espresso
apprezzamento per gli impegni presi dalla Giunta regionale, tra cui interventi
mirati per attrarre nuove commesse e limitare il ricorso alla cassa
integrazione. Ma ha anche ribadito la necessità di un tavolo nazionale che
affronti la questione in modo strutturale. «Occorrono vincoli chiari per gli
investitori – ha detto – affinché siano rispettati gli impegni sociali e
produttivi assunti».
Infine, Casadei ha lanciato un appello a
considerare le imprese non solo come entità economiche, ma anche come presìdi
sociali. «Le aziende sono incubatrici di lavoro, competenze e cultura del
territorio. Non possono essere valutate unicamente con parametri finanziari.
Serve consapevolezza e responsabilità sociale in ogni decisione che le
riguarda».
«Continueremo a monitorare da vicino la
situazione – ha concluso – e a restare al fianco dei lavoratori e delle
comunità coinvolte, affinché le istituzioni siano presenti, concrete ed
efficaci nella difesa del lavoro e della dignità delle persone».
1 commento:
Il proprio lavoro va difeso con le scelte di “essere o non essere”.
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