giovedì 3 aprile 2025

Ferrovia Porrettana. Una crisi infinita: ancora ritardi, cancellazioni e disagi. I pendolari si sfogano su facebook

Manca in secondo binario Bologna-Sasso Marconi



La situazione del trasporto ferroviario lungo la tratta Porretta-Bologna continua a peggiorare, con ritardi, cancellazioni e problemi organizzativi che stanno esasperando i viaggiatori.

Nel pomeriggio di ieri, alla stazione di Casalecchio di Reno, un treno atteso alle 15:40 è arrivato con cinque minuti di ritardo, fermandosi oltre la normale posizione di arresto e frenando bruscamente all’ultimo momento. Alcuni passeggeri sono riusciti a scendere, ma le porte si sono richiuse immediatamente, impedendo l’accesso a chi doveva salire. Il convoglio è poi ripartito senza riaprire le porte, lasciando i viaggiatori a terra in attesa del treno successivo.

Episodi come questo si aggiungono ai disagi legati alle numerose cancellazioni: da Sasso Marconi, l’ultimo treno del mattino diretto a Bologna è passato con pochi minuti di anticipo, lasciando poi i pendolari senza alternative per diverse ore. Le soppressioni improvvise e l’assenza di comunicazioni tempestive stanno alimentando la frustrazione degli utenti, che pagano regolarmente l’abbonamento ma si trovano a fare i conti con un servizio sempre più inaffidabile.

Un sistema ferroviario in difficoltà

Le nuove tracce orarie introdotte stanno rivelando tutte le criticità di una rete infrastrutturale inadeguata. Valerio Giusti, referente di un gruppo di utenti del trasporto ferroviario, denuncia come le modifiche siano incompatibili con il rispetto degli incroci, causando gravi problemi di puntualità.

"Lo sapevano già prima, ma hanno deciso di andare avanti comunque", afferma Giusti, sottolineando che le segnalazioni fatte dagli utenti nei mesi scorsi sono rimaste inascoltate. Secondo lui, prima di avviare il passante ferroviario sarebbe stato necessario raddoppiare i binari e potenziare gli impianti. Tuttavia, questi interventi non sono stati realizzati, aggravando ulteriormente la situazione.

Mentre il malcontento tra i pendolari cresce, resta da vedere se le autorità ferroviarie interverranno per porre rimedio a un sistema che appare sempre più in crisi. 

1 commento:

Giovanni ha detto...

Se tutti gli scaldaseggiole che dovrebbero sistemare le magagne e queste "autorità" fossero licenziate in tronco e con la loro buonuscita si risarcissero gli utenti, nel giro di ben poco tempo tutto si risolverebbe. Ma si sa, siamo in Italia dove chi fa danni viene invece premiato.