giovedì 3 aprile 2025

Dazi USA: Confesercenti favorevole alla tassazione delle Big Tech

Urgente correggere lo squilibrio fiscale tra commercio online e negozi di vicinato


Nuove regole fiscali a livello europeo e una tassazione adeguata per le Big Tech e le grandi compagnie del commercio digitale:  questa, secondo Confesercenti, la risposta necessaria ai dazi in arrivo dagli Stati Uniti, annunciati dal presidente Donald Trump.

"Confesercenti – sottolineano dalla sede di via del Commercio Associato 30 a Bologna – insiste sulla necessità di una revisione urgente della tassazione per i colossi del web, sia in Italia che in Europa. È il momento giusto per intervenire e correggere lo squilibrio fiscale che penalizza le imprese del territorio, riduce il gettito fiscale e accelera la desertificazione commerciale di borghi, paesi e città. Se non si interviene ora, si rischia di spingere sempre più attività fuori dai territori, favorendo la delocalizzazione del retail e l'omologazione dei consumi".

Secondo uno studio di Confesercenti, dal 2014 a oggi l'Italia ha perso oltre 150mila attività commerciali, in gran parte piccoli negozi, con un impatto particolarmente grave nei centri urbani minori e nelle aree interne. Nel frattempo, il commercio online ha continuato a crescere a doppia cifra, sostenuto da un vantaggio fiscale strutturale: le grandi piattaforme e-commerce internazionali pagano gran parte delle imposte nei Paesi con fiscalità agevolata, anche quando generano ricavi altrove.

In Emilia-Romagna, nel 2024 sono state aperte 1.618 nuove imprese di commercio al dettaglio, lo stesso numero registrato nel 2023. Tuttavia, le cessazioni sono state 3.037, con un saldo negativo di 666 imprese. Le vendite nel commercio al dettaglio a Bologna e provincia risultano stabili, con un rallentamento sia nel comparto alimentare che in quello non alimentare. Il commercio all’ingrosso registra invece una flessione complessiva del -3,4%.

"La mossa degli USA – evidenzia Massimo Zucchini, presidente provinciale di Confesercenti Bologna ( nella foto) – deve spingere Italia e Unione Europea a cogliere l’opportunità di varare un sistema fiscale più equo e moderno. Non siamo contro l’innovazione né vogliamo una guerra commerciale, ma chiediamo che venga garantita una concorrenza leale con le imprese del territorio. Tutte le aziende, fisiche e digitali, devono contribuire equamente alla fiscalità dei Paesi in cui operano. Solo così possiamo tutelare il commercio di vicinato, che crea occupazione, presidia il territorio e offre servizi essenziali a cittadini e turisti".

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