martedì 10 maggio 2011

Il passato remoto di Sasso Marconi in una edicola religiosa.




Sono ormai ultimati i lavori di completamento dell’edicola dedicata alla Beata Vergine del Sasso vicino alla Rupe. Due grandi ali di pietra di Montovolo e il marciapiede di accesso completano la bella opera in sasso voluta per ricordare lo storico trasferimento della sacra immagine dalle cavità della Rupe al Borgo del Sasso avvenuto il 13 maggio 1788.

Il pilastrino così terminato dalla ditta Boschi di Sasso Marconi, sarà inaugurato venerdì 13 maggio in occasione della tradizionale processione dalla Rupe al Borgo che ogni anno si tiene in questa data. Appuntamento alle 20, alla Rupe, per un piccolo rinfresco prima della partenza della processione alle 20.30.

Riportiamo alcune notizie storica (fonte, sito ufficiale della Parrocchia di Sasso Marconi).

La prima testimonianza che assicura la presenza del culto della Madonna del Sasso si trova sopra la porta dell'oratorio che Giovanni da Panico aveva fatto costruire sotto la rupe: "Ad honorem Dei Omnipotentis / et Beatae Mariae Virginis / ecclesia haec facta / anno Domini MCCLXXXIII / indictione undecima / per fratrem Joannem de Panico" [In onore di Dio Onnipotente e della Beata Vergine Maria questa chiesa fu fatta nell'anno del Signore 1283 da Frà Giovanni da Panico]. L'oratorio, ricavato a forza di scalpello dentro il Sasso, era dedicato all'Annunciazione e non aveva anticamente che un solo altare. Nel 1379 il Card. Filippo Carafa, vescovo di Bologna, cedeva il patronato alla Parrocchia di S. Lorenzo Castel del Vescovo. Nel 1477 Nicolò Sanuti Conte della Porretta, fece ampliare e decorare la grotta. Sull'altar maggiore si venerava l'immagine della Vergine scolpita in terra cotta di alto rilievo. La Madonna era raffigurata con le mani giunte in atto di adorare Gesù che le giaceva sulle ginocchia. L'immagine era poi ricca di preziosi ornamenti ed attorno all'immagine c'era un quadro coi 15 misteri mariani dipinti. Nel gennaio 1787 una grande falda di roccia si staccò nella grotta rendendola inagibile, il 13 maggio successivo la sacra immagine abbandonò definitivamente la sua grotta e fu solennemente trasportata nell'oratorio della Villa Ranuzzi dove vi rimase per 44 anni. Durante questo periodo fu costruito il nuovo Santuario, su un terreno offerto dal Conte Ranuzzi, che fu consacrato nel 1831. Durante la guerra il Santuario andò completamente distrutto, ad eccezione dei due campanili, e distrutta fu anche l'immagine della Madonna. Al termine della guerra la chiesa fu ricostruita così come oggi si può ammirare. Mai è venuta meno o si è affievolita la presenza di fedeli e pellegrini che vi si recavano e vi si recano per ottenere i favori di Maria.

Nelle foto: due immagini della processione dello scorso anno e l'edicola ultimata.

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