In
una lettera inviata ieri in Regione i comuni delle unioni
dell’Appennino bolognese, del Savena-Idice e del Reno Lavino
Samoggia chiedono un incontro urgente in Regione perché la neve sta
mettendo a rischio i bilanci comunali
Romano
Franchi, presidente dell’Unione dei comuni dell’Appennino
bolognese, chiede un incontro urgente con i vertici regionali
anche a nome dell’Unione dei comuni Savena-Idice e dell’Unione
dei comuni Reno Lavino Samoggia che hanno deciso di presentare una
comunicazione univoca visto che i temi sono condivisibili. Le
spese legate al maltempo stanno superando quanto i comuni avevano
previsto, anche perché questa stagione sarà ricordata per
essere stata molto “clemente” con la la pianura e aver colpito
duramente i rilievi sopra i 500/600 metri.
Le
difficili condizioni meteorologiche, ben oltre le consuetudini, hanno
infatti messo in difficoltà un territorio già abituato a convivere
con il freddo e la neve: una nevicata straordinaria a novembre,
che ha costretto i comuni a pulire le strade oltre che dalla neve
anche da ramaglie, vegetazione, foglie e provvedere al taglio di
piante pericolanti; poi un vento senza precedenti a inizio
dicembre che ha scoperchiato case e capannoni; infine questo
febbraio e inizio marzo che sta costringendo agli straordinari i
mezzi spalaneve a disposizione degli enti locali.
Senza
contare che i sindaci sono stati in prima linea nell’assistere la
popolazione colpita dalle interruzioni ai servizi elettrici e idrici
(che per fortuna in questi ultimi giorni sono stati molto limitati).
“La
situazione idrogeologica si è aggravata” rilevano i sindaci
“nuove frane si sono mosse e altre minacciano i nostri
territori. Anche il gelo siberiano di questi ultimi giorni ci ha
costretti a prevedere ulteriori straordinari per i nostri operatori
che garantiscono la viabilità, senza contare che appena la neve si
scioglierà dovremo fare i conti con il dissesto del fondo stradale
e, come detto, le frane”. Si ricorda poi come le elezioni
previste in inverno non consentono ai comuni di tirare il fiato,
perché “garantire il diritto di voto vuol dire anche non
risparmiare nemmeno un euro per garantire la pulizia di strade e
marciapiedi da neve e ghiaccio”.
I
comuni chiederanno pertanto che la Regione Emilia-Romagna si
attivi per stanziare fondi di emergenza che mettano in salvo la
programmazione economica 2018, che altrimenti avrebbero grosse
difficoltà a gestire, per garantire i conti.
“I
nostri concittadini sono abituati a tirarsi su le maniche e darsi da
fare senza lamentarsi troppo, però a questo punto l’orgoglio non
basta più” si conclude “abbiamo davvero bisogno del
sostegno di tutta la popolazione regionale, anche e soprattutto di
quella che per fortuna non ha conosciuto queste difficoltà.
Quest’estate per fortuna la popolazione emiliano-romagnola soffrirà
meno la siccità che in passato, ma se vogliamo preservare il
territorio e frenare lo spopolamento dobbiamo fare qualcosa di
concreto per sostenere le popolazioni che lo custodiscono”.
2 commenti:
Il sindaco Romano Franchi pensa a pulire i marciapiedi dalla neve quando potrebbe imporne la pulizia ai vari condomini. Ma sulle strade di montagna, dove la pulizia dalla neve viene fatta in modo molto approssimativo, non sarebbe opportuno spargere il sale per consentire ai residenti di scendere senza rompersi l'osso del collo ? E domenica 4 marzo verrà consentito ai residenti di recarsi al seggio, oppure saranno pulite solo le strade dei votanti SICURI a sinistra ?
_perché la neve sta mettendo a rischio i bilanci comunali_
La Regione ER non può fare politiche che producano ulteriore disavanzo, c’è il vincolo esterno, c’è il limite di deficit al 3%, c’è il pareggio di bilancio, c’è il debito pubblico altissimo, ci sono gli interessi da pagare sui titoli di Stato per comprare l’€, c’è la delocalizzazione del lavoro,…..
tutte grandi conquiste dei governanti italici.
È questo ha messo in crisi i bilanci comunali, altro che la neve.
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