di
Marco Leoni
ARISTOTELE :
Forma
– materia , atto-potenza
Lezione
di Matteo Saudino , fantastico prof. di filosofia
Aristotele |
Uno
dei temi fondamentali dell’aristotelismo è il tema della sostanza
della forma, dell’atto e della potenza.
Le
discipline filosofiche, le discipline scientifiche studiano la
SOSTANZA , forme diverse di sostanza. Ma che cos’è la sostanza ?
Sostanza
è la prima determinazione dell’essere è la determinazione
prioritaria ontologicamente, logicamente, cioè la determinazione
dell’essere da cui dipendono tutte le altre determinazioni.
Detto
questo cercheremo di capire che cosa sia per Aristotele la sostanza
Ogni
sostanza è un sinolo,
cioè un’unità, di materia e forma, è l’unione di materia e
forma:
LA
MATERIA E’ CIO’ DI CUI E’ FATTA UNA SOSTANZA e LA FORMA
E’ LA STRUTTURA DELLA SOSTANZA.
La
forma è immanente alla sostanza per Aristotele, mentre per Platone
la forma trascendeva le cose, perché la forma è l’idea, l’idea
di cavallo, l’idea di cerchio, l’idea di quadrato sono le forme
iperuraniche perfette che trascendono le cose. Per Aristotele la
forma è immanente alla cosa cioè la forma banco è legata al banco
è nel banco come cosa cioè come sostanza .
Facciamo
degli esempi : la materia abbiamo detto è ciò di cui è fatta una
sostanza,
la forma è la struttura è L’ASPETTO DELLA SOSTANZA.
Prendiamo
la
statua di Apollo:
è una sostanza. La forma è Apollo, la materia è il marmo; il
marmo è ciò di cui è fatta, Apollo è laforma che ha assunto il
marmo.
La
statua di Venere di marmo non è la statua di Apollo. Il marmo è
identico a quello che compone la statua di Apollo, ma la forma che ha
assunto quella statua, quel marmo, è la forma di Venere e non di
Apollo.
Pertanto
cosa distingue una sostanza dall’altra ?
LA
FORMA, che è un PRIUS ontologico perché fa sì che una cosa sia
quello che è e non sia quello che non è.
Se
prendo il burro le uova la farina e faccio due torte di nocciole, la
torta di nocciole è fatta di nocciole farina burro, ma una
lapresento a forma di cuore, l'altra a forma di rettangolo: le due
torte sono diverse, non sono diverse per la materia di cui sono
fatte, uova nocciole burro latte ecc. ecc. ma per la forma cuore,
rettangolo, quadrato. Cosa fa sì che io sia Matteo e lei Silvia? non
la materia (anche se la quantità in me è ovviamente molto di più)
ma è la forma uomo diversa dalla forma donna, poi la mia forma, il
naso gli occhi... non la materia (carne, ossa, acqua) che è la
stessa materia che compone il corpo di Silvia, anche se cambiano le
quantita’, ma io sono Matteo e non Silvia, Silvia è Silvia e non
Matteo non per la materia di cui siamo composti che è la stessa, ma
per la forma.
Dunque
la forma è ciò che determina le specificità sostanziali, è la
forma e non la materia.
La
sostanza dunque è il soggetto reale, è l’individuo concreto e ha
delle proprietà; la sostanza sarà alta bassa rossa verde più
piccola più grande, La sostanza è concreta reale e ha delle
determinazioni, la forma le imprime la struttura.
Dunque
la materia con la forma costituiscono la sostanza.
La
forma dunque è la struttura immanente ed è necessaria, cosa vuol
dire ? Che una cosa è quella cosa lì perché ha quella forma lì e
non può essere diversa; perché sia diversa deve cambiare la
struttura, deve cambiare la forma.
Sostanza
è SINOLO,
cioè unione indissolubile di materia e forma, ma le sostanze si
possono trasformare. Per spiegare la trasformazione, per spiegare il
divenire della sostanza, Aristotele ricorre ai concetti di
POTENZA e ATTO.
Sono
due concetti veramente fondamentali nella storia del pensiero
classico, del pensiero mediterraneo europeo e occidentale.
La
sostanza può cambiare, può subire delle trasformazioni, degli
avvenimenti, degli accadimenti, Aristotele parla di accidenti.
Se
una sostanza cambia, muta, si trasforma è perché gli è accaduto
qualcosa. La sostanza uomo, la sostanza banco, la sostanza albero, la
sostanza sale, come tutte le sostanze viventi o non viventi organiche
o inorganiche sono sottoposte a degli accidenti: quelle inorganiche
come un materiale lo ricevono dall’esterno, quelle organiche
viventi li possono avere anche dall’interno questi accidenti
questi mutamenti.
Per
spiegare gli accidenti cioè ciò che accade alla sostanza ecco i
concetti di potenza e atto.
LA
POTENZA E’ L’INSIEME DELLE POSSIBILITA’ DI UNA
SOSTANZA.
L’uovo
in potenza è un pulcino, può diventare un pulcino, l’uovo in
potenza è una frittata, già due potenzialità ha l’uovo. E perché
diventerà una cosa e non l’altra ? Perché possono capitargli
accidenti diversi, cioè il contadino non raccoglierà l’uovo lo
lascerà covare alla gallina e così diventerà un pulcino, oppure il
contadino andrà a togliere da sotto il sedere alla gallina le uova,
se le porterà a casa e farà lo zabaione.
L’uovo
aveva queste potenzialità, se ne realizza una e non le altre perché
un altro accidente accade nella interazione con la sostanza.
Un
bambino è in potenza un ragazzo, il ragazzo è in potenza un adulto,
un adulto è in potenza un anziano.
Certamente
una delle potenzialità che avremo sempre è la morte e se accade
l’accidente mortale e il bambino si ammala, non diventa ragazzo,
muore. La potenzialità cadavere è sempre una costante della nostra
vita.
E'
ovvio che ci sono potenzialità naturali: un seme ha la potenzialità
di diventare albero e quella è la via naturale, poi io raccolgo i
semi e diventano invece degli oggetti che lancio quando una sposa
esce dalla chiesa. Non è la potenzialità naturale dei semi
diventare oggetti lanciati a una coppia di sposi a un matrimonio.
Ci
sono dunque potenzialità naturali che seguono un corso naturale e
potenzialità, dice Aristotele, non naturali però sono sempre delle
potenzialità.
Arriviamo
alle potenzialità che abbiamo noi, di cui noi siamo degli agenti.
Ognuno di noi ha delle nature e ognuno deve sviluppare le nature che
ha, il talento che ha. Ognuno di noi ha dei talenti: con queste dita
è difficile che io possa sviluppare al massimo il talento, la mia
natura di pianista, posso diventare anche un discreto suonatore di
piano ma fare il pianista è difficile. Invece Aristotele non si basa
sul talento ma sulla natura: ognuno di noi è propenso a sviluppare
delle potenzialità meglio di altre.
La
potenza è l’insieme delle possibilità che ha una sostanza, ma poi
c’è l’ATTO.
L’ATTO
E’ LA REALIZZAZIONE CONCRETA IN ATTO DI TALE
POSSIBILTA’.
L’atto
è la realizzazione, la concretizzazione delle potenzialità e
possibilità di una sostanza.
Allora
la gallina è il pulcino in atto, il pulcino è l’uovo in atto
perchè è la realizzazione di quella possibilità.
Ecco
che L’ATTO E’ LA REALIZZAZIONE, L’ATTUALIZZAZIONE DI
QUANTO UNA SOSTANZA HA IN POSSIBILITA’.
LA
SOSTANZA E’ L’INSIEME DELLE POTENZIALITA’ E DELLE
ATTUALITA’.
Noi
siamo l’insieme delle potenzialità che avevamo ma anche del fatto
che di quelle potenzialità se ne è realizzata UNA nel tempo T,
domani se ne realizza una seconda, se si vuole.
Su
alcune cose, come vi dicevo, le potenzialità del passaggio all’atto
non dipendono da noi, perchè ci sono delle potenzialità
realizzabili e delle potenzialità difficilmente realizzabili,
alcune proprio non realizzabili oppure realizzabili in diversi gradi,
soprattutto quelle degli uomini. Altre sostanze ovviamente non hanno
la possibilità magari di realizzare N potenzialità ma ne hanno
soltanto poche e altre le realizzano dall’esterno.
Un
blocco di marmo è comunque una materia prima, cioè non ha una
determinazione specifica. Il legno, il marmo sono delle materie
prime, poi interviene il falegname, lo scultore e diventano materie
seconde, cioè assumono una forma che dà vita, però anche a una
sostanza: quel blocco di marmo, materia prima, lavorato diventa
statua di Venere. La venerità è la forma, la statua di Venere ha
una materia seconda cioè non è più una materia grezza.
Ecco
che cosa sono le sostanze, le sostanze sono un insieme delle
possibilità
e delle attualità che si realizzano.
ARISTOTELE,
MITICO.
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