Operazione
“motu manu” della Guardia di Finanza Bologna: scoperta truffa ai
danni dell’I.N.P.S. Disposto il sequestro preventivo del profitto
del reato.
Dal
Comando Provinciale della Guardia di Finanza Bologna
E'
stato dato esecuzione, su disposizione del GIP del locale Tribunale,
Dott. Alberto Ziroldi, a un decreto di sequestro preventivo per
equivalente di circa 70.000 euro, nei confronti di M.L.D.S., classe
’82 residente a Bologna, ritenuta responsabile del reato di truffa
aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per aver
indebitamento beneficiato di una pensione di invalidità per non
vedenti e della relativa indennità di accompagnamento.
Le
indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria sotto
la direzione del Procura della Repubblica di Bologna, nella persona
del Dott. Luca Venturi, hanno permesso preliminarmente di accertare
come la signora fosse stata riconosciuta dalla Commissione medica
dell’INPS a partire dal 2005 come “cieca assoluta”, condizione
che ricorre, a norma di legge, in caso di totale mancanza della vista
o di mera percezione dell’ombra o della luce a 10 cm di distanza
(c.d. motu mano). I successivi accertamenti, condotti attraverso
pedinamenti e appostamenti, hanno permesso di riprendere l’indagata
in atteggiamenti del tutto incompatibili con lo stato di cecità
assoluta. Infatti la stessa è stata immortalata non solo mentre
camminava senza l’ausilio del proprio cane guida per le vie
cittadine, ma anche mentre attraversava in modo disinvolto incroci e
marciapiedi trafficati, si intratteneva nei negozi, a scegliere i
prodotti da acquistare (controllandone attentamente il prezzo e la
qualità) senza alcun accompagnatore. E ancora, è stata sorpresa
anche a introdurre, agevolmente e senza alcuna insicurezza, la chiave
nella serratura del portone di casa, a evitare ostacoli che
improvvisamente le si frapponevano lungo il cammino, ad accompagnare,
senza esitazioni, i figli a scuola avvalendosi di un doppio
passeggino. In diverse occasioni, è stata vista mentre passeggiava
col proprio cane guida senza il previsto guinzaglio rigido, svilendo
in questo modo l’utilità di tale ausilio che, per un “autentico”
non vedente, risulta uno strumento indispensabile per la propria
mobilità ed autonomia. Questo quadro probatorio è stato
ulteriormente rafforzato dalle dichiarazioni rese dai medici legali
dell’INPS di Bologna che avevano, anche recentemente, sottoposto a
visita la signora che nel corso degli incontri aveva avuto
comportamenti del tutto diversi da quelli risultanti dai video girati
dagli investigatori, mostrandosi molto più lenta ed incerta nei
movimenti, indossando occhiali scuri, dimostrando di non sapersi
muovere da sola in un ambiente a lei sconosciuto e di non essere in
grado di sedersi da sola. Tali affermazioni, scrive il GIP dimostrano
come “la donna avesse, nel corso degli anni, posto in essere una
vera e propria messa in scena di fronte ai medici, soprattutto alla
luce del fatto che non esistendo ad oggi esami medici specifici in
grado di valutare in maniera oggettiva l’acuità visiva,
quest’ultima viene valuta principalmente sulla base delle
dichiarazioni e degli atteggiamenti soggettivi del paziente.”
L’operazione
testimonia, ancora una volta, l’impegno della Procura della
Repubblica di Bologna e della Guardia di Finanza nella sinergica
azione di contrasto ad ogni forma di illecito nel settore della spesa
pubblica, che trova nell’aggressione patrimoniale dei soggetti
responsabili dei reati la forma più incisiva di ristoro dei primari
interessi dello Stato, in particolar modo in questo difficile periodo
legato all’attuale emergenza sanitaria che il Paese sta vivendo, in
cui il Corpo si pone come insostituibile presidio di legalità, a
sostegno delle famiglie e delle imprese in difficoltà.
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