domenica 25 novembre 2012

Gli agricoltori esasperati contro la presenza eccessiva di ungulati: ormai è ora di passare alle vie di fatto.



Non sanno più a che ‘santo votarsi’ gli agricoltori dell’Appennino per trovare un aiuto nel risolvere il problema del ‘flagello ungulati’. Bocciano i politici per avere in sostanza tramato contro di loro per togliere spazio all’agricoltura a favore di un ‘gioco per adulti’ rappresentato da un ambiente rovinato e falsato dalla presenza eccessiva di animali, diffidano delle loro organizzazioni di categoria per essere state sostanzialmente al gioco e dei cacciatori che, anche se per fortuna ci sono, operano naturalmente perché per loro rimanga una presenza ungulati tali da garantire una buona attività venatoria.
Anello debole appunto loro, gli agricoltori, immolati sull’altare dei poteri forti e costretti a subire le pressioni di tutti senza difesa.
Questo in sostanza il succo ‘politico-sindacale’  uscito all’incontro che si è tenuto venerdì scorso e organizzato dalla lista civica  Nuova Vergato.
Dario Mingarelli
Ha introdotto  il confronto sul tema ‘flagello ungulati’, il consigliere comunale di Vergato Dario Mingarelli il quale ha messo in risalto come la trasformazione in atto di riconversione della Provincia in città metropolitana rischia di far perdere i contatti con gli organismi cui è demandato il compito di stilare il nuovo piano faunistico venatorio provinciale la cui validità è quinquennale. Non va persa l’opportunità di far affrontare il tema della possibile eradicazione degli ungulati dalle zone agricole nella stesura di quel regolamento poiché, ad avviso del consigliere, se si perde ancora questa occasione c’è il rischio di raggiungere una situazione di ‘non ritorno ’. Ha poi proposto con insistenza che la gestione dell’attività venatoria sia affidata agli organismi locali, come il Comune, e non la Provincia (o Città Metropolitana) che si è dimostrata lontana dal problema reale e condizionata da altre esigenze e non dalla necessità di garantire la permanenza dell’agricoltura in montagna.  
Manes Bernardini
Manes Bernardini  consigliere regionale di Lega Nord, ha  riportato la documentazione sulla lunga attività della sua formazione politica a favore della regolamentazione della presenza degli ungulati  e per la salvaguardia dell’attività agricola. Purtroppo, egli ha detto, tutte le richieste non sono mai state ascoltate dagli organismi preposti alle decisioni sulla materia. Assenti, anche se era stata annunciata la loro presenza, Sergio Difresco, assessore all’ambiente del comune di Vergato e Mauro Brunetti sindaco di Castel di Casio.
Lorenzo Mengoli
Lorenzo Mengoli presidente dell’associazione Aster (associazione che si occupa della difesa e salvaguardia della montagna), ha messo in luce come ormai il comportamento reale in materia di gestione del territorio sia sbilanciata a favore degli ungulati a scapito dell’ambiente e dell’attività agricola. “L’articolo 42 del Codice penale consente di agire in modo risolutivo contro chi minaccia la mia incolumità, i miei beni e quelli di altri”, ha detto. “Perché non potersi difendere dagli animali che vanificano il lavoro di una intera annata? Eppure gli ordinamenti in vigore non lo consentono. Il gioielliere può difendersi fino a sparare al rapinatore che lo assale. A noi non è consentito di uccidere il cinghiale che ci danneggia.” Ha poi ricordato che la sua associazione, per superare i blocchi locali, ha già presentato un primo ricorso agli organismi comunitari europei e ne sta predisponendo un secondo nel quale si vuole ottenere la conferma che l’Appennino non è in grado di ospitare ‘queste mandrie di animali’ e che i danni ambientali sono più che rilevanti. A tale proposito, ha presentato una pubblicazione cui hanno lavorato tecnici e docenti universitari, che comprova la sua tesi.
Gli interventi,  seguiti con interesse, sono stati a più riprese interrotti dalle esternazioni esasperate di un allevatore di Gaggio che ha voluto spiegare le grandissime difficoltà incontrate per impiantare e poi portare avanti la sua attività in montagna. Ha, senza mezzi termini, incolpato della situazione i politici, a suo dire incapaci di capire la realtà degli agricoltori e allevatori della montagna seppur a parole si dicano coscienti della fondamentale importanza che essi rivestono per la difesa e la conservazione dell’ambiente.  
L’incontro si è concluso con il confronto fra agricoltori che hanno ribadito la loro intenzione di voler passare alle vie di fatto provvedendo loro stessi a contenere il numero degli ungulati. A questo fine hanno chiamato in causa i  sindaci dei comuni collinari e montani perche prendano  posizione e  intervengano in Provincia per migliorare in modo sostanziale il progetto faunistico indirizzandolo verso le attese e le esigenze degli agricoltori.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

come si chiama la conversione dei terreni agricoli in edificabili?

Che vie di fatto si sono prese per opporsi a queste conversioni?

Meno terreni agricoli in cambio di aree edificabili poi edificate uguale meno spazi a disposizione per gli ungulati.

Perhè non suggeriamo agli ungulati di recarsi presso il comune o gli ater e fare domanda di assegnazione di un appartamento magari con giardino privato?

Anonimo ha detto...

http://www.comune.vergato.bo.it/upload/vergato/moduli/RELAZIONE%20PAESAGGISTICA_77_844.pdf

qui, ad esempio, signor consigliere di minoranza Mingarelli il consumo del territorio verrà vincolato a veri posti di lavoro o sarà dato il via libera a costruzioni con il conseguente incasso di denaro fresco in oneri di costruzione senza aver seguito nell'utilizzo di questi manufatti?

dario mingarelli ha detto...

egregio anonimo....il consumo del territorio non ha nulla a che vedere con i cinghiali e ungulati..almeno qui da noi...I disastro a cui assistiamo viene da lontano....e ora non si sa come riparare o meglio sono talmente pochi gli agricoltori che ...chi se ne frega......ma il danno è enorme e non accenna a fermarsi......
I piani faunistici sono acqua fresca e la volonta' di risolvere inesistente...si dimostrano piu' incapaci che predoni...A mio parere un falso ambientalismo e lauti introiti a basso costo...perpetuano questa idecenza ambientale....
Per quanto attiene alla segnalazione..sara' mia cura vedere attentamente...come e in che modi si dara' il via libera......

Anonimo ha detto...

Mi pare che Aster preveda anche di arrivare a mandare i militari per sterminare tutti gli ungulati e quindi senza l'ausilio dei cacciatori che forse sono i veri responsabili della gestione faunistico-venatoria ? Quali sono le sue proposte concrete ?

Dario Mingarelli ha detto...

Caro anonimo....sono 15 anni che formuliamo proposte concrete...ma nessuno ci ascolta..partiti,sindacati associazioni,sindaci....non so dire perche'...Forse gli agricoltori sono talmente pochi che....spariscano anche loro.Non sto a ripeter tutte le proposte formulate anche come c.della defunta C.Montana votate .tra l'altro all'unanimita'.Ne voglio formulare una sola:la gestione della caccia la facciano i sindaci con tutti gli onori e gli oneri in collaborazione con i cacciatori e gli agricoltori...Non è piu' pebsabile che chi nutre, ospita e mantiene piu' di 30 mila ungulati di grossa taglia debba anche subire danni rilevanti,invasione di cacciatori,fungai e tartufai senza dire una parola..;ma le pare giusto? I danni stimati vengono liquidati con 25 euro ogni 200 ettari...le pare..?E chi rimborsa i danni causati agli automobilisti..Gli assessori regionali e provinciali...hanno sposato la causa di falsi ambientalisti da un lato eun indecente mercato illegale dall'altro...Non crede che ci sia materia sufficiente per indignarsi..??

Anonimo ha detto...

il poltronificio comunità montana quand'è che la chiudono definitivamente?