Le
osservazione di ANDREA DONATI inviate alla Regione Emilia-Romagna
relative all’impianto eolico che si propone di realizzare sui crinali di
Monte Fontanavidola, nel Comune di Camugnano e altri.
“Impressionante”
l’opera, mastodontica per le dimensioni (sette pale eoliche da 150 mt. l’una),
il cui impatto visivo, osservandola dal paese di Castiglione (a poco più di due
Km in linea d’aria), stravolge completamente la visione del crinale che induce
l’occhio alla vallata. Sette “crocifissi”, così appaiono quando non girano, che
si stagnano sul cielo dell’orizzonte e che difficilmente anche la coda dell’occhio
riuscirebbe a nascondere.
“Impressionante” la mole di lavoro per la posa
in opera, con sbancamenti importanti su un territorio ampiamente classificato
da cartine geologiche, a rischio frane. Movimenti di mezzi con terra e cemento
il cui traffico, per ovvia semplicità, si riverserebbe nuovamente sulla
viabilità Autostrada Pian Del Voglio-Serra dello Zanchetto, attraversando il
centro di Castiglione (Via Fiera) dove insiste anche un Ospedale e la cui
strada è di difficile circolazione per le ridotte misure.
“Impressionante” Il numero delle richieste di
integrazioni al precedente progetto, ben 89 con numerose sottospecifiche, che
dimostrano la superficialità e l’approssimazione del progetto stesso che
disattende a qualsiasi concetto di rispetto della natura, di leggi, direttive a
quant’altro, in considerazione anche del posizionamento dell’impianto fra due
zone classificate “SIC”.
“Impressionante”
e aggiungerei “patetico” il tentativo di aggirare le suddette richieste di
integrazioni, presentando un nuovo progetto fondato sostanzialmente sul
riposizionamento di 3 delle 7 pale previste, e lo spostamento del tragitto per
i relativi trasporti eccezionali, da transito su territorio del Comune di
Castiglione dei Pepoli, Ente contrario al precedente progetto, a transito su
territorio di altri Comuni finora territorialmente non interessati.
“Impressionante”
il rapporto in base a dati anemometrici, tra l’altro approssimativi, fra le ore
utilizzabili e quelle disponibili. La percentuale di possibilità di utilizzo
dell’impianto stesso in relazione a tale rapporto, difficilmente indurrebbe un
qualsiasi imprenditore o azienda ad impegnare imponenti investimenti per la sua
installazione, senza i sostanziosi incentivi statali destinati. Incentivi che
per installare impianti per l’energia alternativa, gravano sulle bollette Enel
dei cittadini, senza nessun vantaggio economico per gli stessi.
Sono
favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili solo quando però questo non
crei uno scempio del paesaggio che è una delle più grandi risorse che possiede
la nostra patria e che nessun giapponese o cinese ci può copiare. Per questo
motivo e per tutte le osservazioni che ho sopra evidenziato, chiedo di
rigettare il progetto di Enel Green Power, facendo appello al buon senso che in
ultima analisi, debba prevalere su altri tipi di considerazioni!
Fiducioso,
porgo i miei migliori saluti.
Castiglione
dei Pepoli, 26 Novembre 2012
ANDREA
DONATI
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