Nella
mattinata odierna il G.I.P. del Tribunale di Bologna ha convalidato
il fermo di indiziato di delitto operato dalla Procura della
Repubblica di Bologna nei confronti di TATOUEIX
Cedric Rene’ Michel,
36enne di origini francesi, e ne ha disposto la sottoposizione alla
custodia cautelare in carcere.
L'uomo
era stato arrestato nella serata di sabato 10 dicembre, in Bologna,
dai Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale Carabinieri di
Bologna, interrompendo una serrata attività tecnica, e prolungati
servizi di osservazione e sorveglianza discreta, poichè si era
evidenziata la sua volontà di allontanarsi dal territorio nazionale.
Il
provvedimento di fermo di indiziato di delitto a suo carico era
quindi stato emesso d'urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia
e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Bologna per i
reati di
“attentato con finalità terroristiche o di eversione”
(Art. 280 bis CP) e “possesso
ed esplosione di bombe e/o materie esplodenti”
(Artt. 1 e 6 Lex 895/1967).
Come
già comunicato, l’operazione scaturisce dalle indagini avviate a
seguito dell’attentato ai danni della Stazione Carabinieri di
Bologna Corticella, consumato nella notte del 27 novembre u.s.,
allorquando ignoti posizionavano dinanzi all’ingresso della caserma
un ordigno rudimentale, costituito da due taniche di plastica,
contenenti liquido infiammabile (benzina e paraffina), esploso pochi
secondi più tardi attraverso l’attivazione di una miccia
pirotecnica. La deflagrazione provocava ingenti danni alla
struttura ed in particolare al portone d’ingresso (completamente
divelto), ai vetri delle finestre degli uffici attigui all’ingresso,
che andavano completamente in frantumi ed all’impianto elettrico
della caserma, reso inefficiente. Il conseguente incendio provocava
l’annerimento dell’intera facciata della caserma. Nella
circostanza, i militari accasermati provvedevano a spegnere,
utilizzando gli estintori un grave principio di incendio causato dal
liquido infiammabile penetrato nella sala d’attesa del citato
comando, impedendo il propagarsi delle fiamme all’intero stabile.
Sul posto intervenivano i Vigili del Fuoco del Distaccamento di
Bologna, nonché personale della Sezione Investigazioni Scientifiche
e del nucleo artificieri del locale Reparto Operativo Carabinieri per
i rilievi del caso. L’impianto di videosorveglianza della caserma
riprendeva l’intera azione delittuosa, la cui esecuzione materiale
è addebitabile ad almeno a tre individui. Per mero caso fortuito
l’evento non portava a conseguenze ancor più gravi, con danni alle
persone.
Il
tipo di ordigno ed il modus
operandi
utilizzato ha indirizzato le indagini sulla matrice anarchica
dell’attentato, inquadrabile come azione diretta ispirata alla
campagna di solidarietà in favore dei militanti detenuti lanciata in
risposta all’operazione “Scripta Manent”, conclusa nel
settembre u.s. con l’arresto di 7 persone ritenute appartenenti
alla Federazione Anarchica Informale. Proprio in tale ambito, nelle
settimane antecedenti l’attentato alla caserma dei Carabinieri,
anche a Bologna erano comparse scritte di solidarietà ai citati
anarchici e di minaccia nei confronti dei magistrati titolari
dell’indagine, nonchè la rivendicazione di due episodi minori di
danneggiamento su pubblicazioni d’ispirazione anarchica.
Le
attività investigative hanno fatto emergere il collegamento del
TATOUEIX
con
persone appartenenti agli ambienti anarchici bolognesi, il suo
coinvolgimento nella fase di predisposizione dell’ordigno
utilizzato per l’attentato, nonché la sua intenzione di lasciare
il territorio nazionale. In effetti, proprio a bordo di un treno
dell’alta velocità lo stesso veniva individuato nella serata di
ieri, e fermato al fine di dare esecuzione al provvedimento
dell’Autorità Giudiziaria.
Giova
precisare come l’evento in questione abbia peraltro determinato una
vera e propria mobilitazione dei cittadini del quartiere Corticella
di Bologna, che non hanno esitato a rappresentare la propria
vicinanza ai militari. In tale quadro, sin dalle primissime ore
seguenti l’attentato, diverse aziende locali hanno prestato la
propria opera per porre rimedio agli ingenti danni causati
dall’esplosione (dalla riparazione di porta blindata ed infissi,
impianto elettrico reso totalmente inefficiente, rimozione di detriti
all’orologio per la caserma donato da un gioielliere attivo nelle
adiacenze), consentendo alla caserma di riprendere in maniera
pressochè immediata la propria piena operatività.
Dal Comando Carabinieri di Bologna
3 commenti:
E ora speriamo che qualche magistrato buonista non lo faccia uscire,visto che in italia sono più tutelati i delinquenti che gli onesti.
Non parliamo di magistrati buonisti o meno....parliamo di GIUSTIZIA!
Se uno e colpevole deve stare dentro....ma SOLO SE COLPEVOLE!
Bah, non c'è uno straccio di prova, solo amicizie politicamente schierate dell'imputato.
Il fatto che fosse francese e senzatetto lo rende un caso perfetto per avere un mostro da sbattere in prima pagina che nessuno reclamerà a gran voce.
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