I
camugnaresi saranno chiamati a esprimersi in merito alla ipotizzata
'fusione' del loro Comune con quello di Castiglione dei Pepoli.
L'impegno è stato preso dal loro Consiglio comunale, ieri sera alla
presentazione dello studio di fattibilità sulla eventuale fusione.
La
presentazione è stata una semplice presa d'atto e il primo cittadino
ha informato che lo studio sarà illustrato alla cittadinanza tramite
l'organizzazione di incontri in ogni frazione al fine di rendere la
scelta del voto referendario il più possibile basata su una
conoscenza reale della tematica.
E'
stato poi proposto, e condiviso dall'intero consiglio, di
condizionare la scelta sulla fusione alla volontà che la maggioranza
dei votanti esprimerà nel referendum. Il primo cittadino non ha
mancato di informare anche che l'eventuale fusione porterebbe
all'erario del nuovo Comune (nato dalla fusione fra Camugnano e
Castiglione dei Pepoli) 900.000 euro l'anno in più per 10 anni e ciò
darebbe alle casse comunali un discreto 'sollievo'.
Dai
pochi commenti che il pubblico presente ha fatto è parso di capire
che l'abbraccio con Castiglione, anche se vantaggioso sotto il
profilo economico, non trova molto consenso.
Nella
stessa seduta consigliare è stato ratificato lo scioglimento
dell'Unione dei Comuni di cui Camugnano faceva parte. Ciò si è reso
ineludibile, ha spiegato il primo cittadino, dopo l'uscita del Comune
di Lizzano in Belvedere. La soppressione dell'Unione comporta due
problemi. Il primo, la nomina del liquidatore e per questo è stato
proposto il sindaco dell'Alto Reno Giuseppe Nanni che sarà
tecnicamente affiancato dal ragioniere del suo Comune e da un esperto
della Regione. Il secondo, la decadenza di tutte le gestioni in
comune con gli altri enti che componevano l'Unione. Per questo il
Consiglio ha dato mandato al sindaco e alla Giunta di valutare la
migliore e più vantaggiosa soluzione per ogni settore.
In
questo caso era necessario il voto e il Consiglio ha approvato alla
unanimità.
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