di
Renzo Panzacchi
presidente
del Consorzio Castanicoltori Bolognesi.
Il
Marrone Biondo è 'ospite d'onore' della bellissima città Svizzera
di Montreaux fino al 24 dicembre. La cittadina, situata sulla riva
nord del lago di Ginevra, organizza ogni anno “Montreaux Noel”,
il più grande mercatino Natalizio d’Europa, che richiama decine di
migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Montreaux
Noel offre ai visitatori un fronte di due chilometri e mezzo di
chalet espositivi colmi di prodotti di ogni tipo e ogni anno ospita
un paese straniero, che quest’anno è l’Italia.
Alcuni
soci del Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese hanno
coraggiosamente deciso di partecipare a questo grande evento
internazionale portando a Montreaux il Marrone Biondo e tanti altri
prodotti dell’Appennino.
Si
tratta delle Aziende agricole “Il Casone” di Lorenzini Luigi e
Sandra Battacchi (di Monghidoro) e Giulio Buganè (di Loiano) che
insieme alle rispettive famiglie si alterneranno fino alla vigilia di
Natale.
Non
è stato facile superare le infinite richieste delle autorità
Svizzere, che in materia di agroalimentare hanno idee chiare ma
soprattutto intransigenti. Ma i nostri non si sono scoraggiati e dal
24 novembre scorso hanno aperto lo chalet in cui propongono i loro
prodotti e una quantità di leccornie dell' Appennino.
In
particolare stanno riscuotendo grande successo le caldarroste di
Marrone Biondo, sapientemente preparate da Luigi Lorenzini e da
Giulio Buganè. I più golosi sono i turisti Giapponesi e quelli
Americani, seguiti dai Francesi, dai Tedeschi e dagli Svizzeri.
Oltre
alle caldarroste i visitatori acquistano il Marrone Biondo fresco
(precedentemente “annegato”), le castagne secche, la dolcissima
farina e una serie di dolci preparati con la farina di Marrone
Biondo: il castagnaccio, i biscotti e gli zuccherini montanari.
La
farina di Marrone Biondo ha incontrato l’apprezzamento di alcuni
chef francesi e di un ristoratore di New York che vorrebbero
acquistarla per i propri locali.
Grazie
dunque a Luigi Lorenzini e Giulio Buganè che con questo successo
sono diventati veri ambasciatori all’estero della castanicoltura
del nostro Appennino.
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