sabato 24 dicembre 2016

Con una Messa di suffragio è stato ricordato Simone Messina, il vigile del fuoco morto nella tragedia di San Benedetto del Queceto.


Simone è sempre con me. E' la mia vita. Non c'è giorno che non pensi a lui”. E l'ovvia risposta di Luigi Mezzini ( nella foto) di Monzuno che con Simone, Vigile del fuoco volontario, si trovò dieci anni fa coinvolto nella terribile esplosione di San Benedetto del Querceto, che fece 5 vittime. Simone purtroppo perse la vita nel tentativo di salvare coloro che erano intrappolati tra le fiamme, Luigi fu ricoverato in rianimazione in gravissime condizioni e il suo recupero richiese tempi lunghi e passaggi dolorosi. Alla domanda di come va, risponde: “Mi sento come fossi risorto. Non mi hanno voluto lassù. I guai alla vista ancora mi perseguitano. Comunque non c'è male”.

I genitori e la sorella di Simone all'altare
Il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Monzuno, a dieci anni da quel disastro, ha voluto ricordare Simone Messina, medaglia d'oro al valor civile, con una semplice funzione religiosa, cui hanno partecipato i famigliari, autorità militari e civili fra cui il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi e di San Benedetto, Alessandro Santoni e i tanti che ne hanno raccolto il testimone e con spirito di servizio hanno onorato l'impegno del corpo di essere di sicuro aiuto in caso di emergenza.

Il casco ricorda Simone
Hanno officiato la Messa padre Bruno Scapin e don Marco Peri, parroco di Monzuno quando successe la strage del Querceto. Il sacerdote ha incentrato l'omelia sulla 'gratitudine' e ha affiancato il sacrificio del giovane pompiere alla semplicità della natività, in cui l'amore di Dio è tale da volersi fare piccolo a Natale. “ Pur essendo il creatore del mondo, non c'era posto per Lui.”. Ha aggiunto che la vicenda di Simone ha certamente posto domande anche ai giovani e il sentimento della gratitudine non può mancare. Don Marco ha poi letto la preghiera di Madre Teresa di Calcutta in cui la santa annuncia che ' Natale è ogni volta che saluti un fratello e gli tendi la mano,” come ha saputo fare Simone, morto per farsi servo di qualcun altro. Ha poi apprezzato, sottolineandola, la bella idea di realizzare il simbolo cristiano con i 'ferri del mestiere del Vigile del Fuoco', sistemando due scale ' a croce' e stilizzando Gesù crocifisso con una 'manichetta'. “ I pioli rappresentano tutte le volte che ci mettiamo al servizio degli altri e quando lo facciamo saliamo più in alto,” ha precisato don Marco. La cerimonia si è conclusa con la lettura della preghiera di Santa Barbara da un 'erede' di Simone.




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