E'
proprio in caso di dire che 'il lupo perde il pelo ma non il vizio'.
Un giovane di Noto, già molto noto per la suoi tentativi di truffa
con la finta rottura dello specchietto revisore, ha ritentato il
colpo e ancora una volta gli è andata male.
I
Carabinieri di Minerbio hanno infatti denunciato il 23enne di Noto
(SR) per tentata truffa ai danni di un automobilista 64enne di
Minerbio che si stava dirigendo a Bologna. E’ accaduto la mattina
del 19 ottobre scorso in via Nazionale a Cà dé Fabbri quando il
64enne, alla guida della sua Lancia Delta, era stato costretto a
fermarsi lungo la strada da un altro automobilista che pretendeva di
essere risarcito per la rottura dello specchietto retrovisore che, a
suo dire, gli era stato provocato durante un sorpasso. La vittima,
però, a conoscenza della nota 'Truffa dello specchietto
retrovisore', ha respinto ogni addebito, è ripartito e ha
informato i Carabinieri. Gli inquirenti, dopo aver analizzati gli
ultimi casi avvenuti in Bologna e provincia, sono riusciti a risalire
all’identità del giovane truffatore, proprietario di una Fiat
Punto di colore grigio e noto alle Forze dell’Ordine per i suoi
precedenti di polizia specifici-
Ecco
alcuni dei precedenti del giovane di Noto.
Bologna
e provincia, 6 ottobre 2015 – Truffa dello specchietto retrovisore
rotto: una denuncia e un arresto da parte dei Carabinieri.
E’ di un arresto e
una denuncia l’ultimo risultato dei Carabinieri del Comando
Provinciale di Bologna impegnati nella lotta alle truffe di strada,
in particolare a quella comunemente conosciuta come la “Truffa
dello specchietto retrovisore rotto”. Si tratta di una tecnica
semplice ed efficace, dove il truffatore entra in contatto con un
automobilista accusandolo di avergli rotto lo specchietto retrovisore
durante un sorpasso. A quel punto, la vittima ha due possibilità,
avvisare subito le forze dell’ordine per accertare i fatti, oppure
pagare l’impostore, disposto a “chiudere un occhio” nei
confronti della compagnia assicuratrice in cambio di un risarcimento
immediato di alcune centinaia di euro. Purtroppo, la maggior parte
delle volte le vittime, spesso anziani o soggetti maggiormente
vulnerabili, scelgono la seconda soluzione perché,
intimorite dall’atteggiamento arrogante dei truffatori, hanno paura
di subire rappresaglie.
Questa volta però,
due malviventi di Noto (SR) sono finiti nei guai con l’accusa di
truffa aggravata grazie al coraggio di due automobilisti, un
66enne e una 34enne incinta, che hanno deciso di raccontare tutto ai
Carabinieri. Un 25enne è stato arrestato dai Carabinieri della
Stazione Bologna San Ruffillo e un
23enne è stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Budrio.
L’arresto è stato
eseguito sabato pomeriggio, dopo che un 66enne di Pianoro aveva
denunciato ai Carabinieri di essere stato truffato in via
Filippini a Bologna da un giovane automobilista che con la scusa
del rimborso immediato per la rottura dello specchietto retrovisore,
era riuscito a farsi consegnare 50 euro, dileguandosi subito dopo per
le vie del capoluogo alla guida di una Fiat 500 che la vittima
riusciva e segnarsi il numero di targa. Il 25enne, risultato
intestatario dell’auto, nonché truffatore seriale gravato da un
“Avviso orale” della Questura di Torino, è stato identificato
dal denunciante nel corso di un riconoscimento fotografico. A quel
punto, i Carabinieri, essendo a conoscenza che in via del Legatore a
Bologna vi erano parcheggiati alcuni camper in uso a soggetti, anche
pregiudicati, tra cui esperti nel settore delle truffe, si sono
recati sul posto per una verifica e dopo aver individuato la Fiat
500, parcheggiata nelle vicinanze, hanno bloccato il giovane
malvivente con un “malloppo” di 695 euro in contanti. Il denaro
rinvenuto, ritenuto provento di una precedente attività delittuosa,
è stato posto sotto sequestro.
La denuncia, invece,
è scattata ieri mattina nel corso di un’indagine che i Carabinieri
di Budrio avevano avviato domenica sera, dopo che erano stati
informati da una 34enne di Medicina che un giovane alla guida di una
Fiat Grande Punto era riuscito a truffarla di 40 euro in via Edera
a Budrio, con la stessa pretesa del rimborso immediato per la
rottura dello specchietto retrovisore. La donna, spaventata
dall’atteggiamento vessatorio del truffatore e temendo eventuali
conseguenze per il bambino che porta in grembo, evitava qualsiasi
discussione, pagava la somma e faceva allontanare il giovane
automobilista, a cui prendeva il numero di targa. Anche in questo
caso, il 23enne, intestatario
dell’auto è un truffatore seriale gravato da numerosi precedenti
di polizia.
Dal
Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
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