La
pittrice monzunese Jvonne Paganelli donerà alla chiesa di Sasso
Marconi una delle sue opere, quella che il compianto don Dario Zanini ebbe
modo di apprezzare e di valutarne, da esperto quale era, le qualità
artistiche e di esecuzione. “Promisi al sacerdote, di cui mi onoro
di avere avuto l'amicizia, di donare l'opera alla chiesa di Sasso Marconi. Ora più che mai mi sento vincolata alla
promessa,” spiega Jvonne. “ Sono sicura che da lassù si compiacerà e il suo spirito sarà con noi
all'inaugurazione della mostra che si terrà sabato prossimo, 17
ottobre, a Sasso Marconi. Don Dario sarà ancora una volta l'ospite
principale e il più gradito”.
Stefano Mazzetti, sindaco di Sasso Marconi, ha sottolineato il suo apprezzamento e compiacimento per l'arrivo a Sasso Marconi delle opere di Jvonne, scrivendo:
Stefano
Mazzetti, s
Stefano
Mazzetti, si
Stefano
Mazzetti
Per
viaggiare con la mente servono una fervida immaginazione e
suggestioni forti, in grado di innescare quegli intrecci di pensiero
che possono emozionare e riempire la vita come un viaggio.
L’immaginazione la dovete mettere voi mentre le suggestioni questa volta ce le propone Jvonne, un’artista che considero 'locale' dato che vive e lavora a Monzuno ma che con i suoi colori e la sua arte ci può accompagnare anche molto lontano.
Questa volta il viaggio parte da Sasso Marconi, arrivandoci proprio attraverso il tunnel di Monte Mario e facendo tappa in paese, sulle colline, nei luoghi più riconoscibili e negli scorci più segreti. Ci accompagna velocemente verso Bologna, uno sguardo alla penombra dei portici e poi di nuovo via, verso l’Appennino, per tornare a casa, per tornare alle nostre radici e alla nostra storia fatta di ricordi personali e di memorie universali come Guglielmo Marconi e le sue fondamentali scoperte, realizzate proprio qui per consentirci di continuare a viaggiare per sempre senza limiti di tempo e di spazio.
L’immaginazione la dovete mettere voi mentre le suggestioni questa volta ce le propone Jvonne, un’artista che considero 'locale' dato che vive e lavora a Monzuno ma che con i suoi colori e la sua arte ci può accompagnare anche molto lontano.
Questa volta il viaggio parte da Sasso Marconi, arrivandoci proprio attraverso il tunnel di Monte Mario e facendo tappa in paese, sulle colline, nei luoghi più riconoscibili e negli scorci più segreti. Ci accompagna velocemente verso Bologna, uno sguardo alla penombra dei portici e poi di nuovo via, verso l’Appennino, per tornare a casa, per tornare alle nostre radici e alla nostra storia fatta di ricordi personali e di memorie universali come Guglielmo Marconi e le sue fondamentali scoperte, realizzate proprio qui per consentirci di continuare a viaggiare per sempre senza limiti di tempo e di spazio.
Allacciate
le cinture di sicurezza, il viaggio può cominciare.
Il quadro che Jvonne donerà alla Chiesa di SassoMarconi |
Marina
Fortuzzi, per la parrocchia di Sasso Marconi, ha aggiunto:
Ho
incontrato Jvonne in chiesa a Sasso Marconi, quando è venuta a
chiedere notizie di don Dario; lo conosceva bene perchè era stato
cappellano a Monzuno, prima di diventare parroco nel Santuario del
Sasso.
Ho
visto un sincero dolore alla notizia della sua scomparsa, per un
infarto che lo ha colpito il 12 giugno scorso e l'ho subito sentita
vicina e partecipe.
C'era
un accordo fra di loro: Jvonne desiderava donare a don Dario un suo
quadro raffigurante la chiesa di Sasso Marconi, con i campanili
svettanti ai due lati della facciata, don Dario avrebbe scritto una
breve recensione sull'opera pittorica di Jvonne, da inserire nel
nuovo catalogo.
Ora
don Dario non può più scrivere di lei e della sua arte, ma i quadri
di Jvonne parlano da soli all'intimo di chi li guarda, perchè ognuno
di essi svela la creatività e la meraviglia dell'anima di questa
artista. Si può ripetere quello che diceva don Dario tanti anni fa
in un suo discorso agli artisti. “A me un quadro parla più
eloquentemente di un libro, perchè un quadro è un libro sempre
aperto anche per gli analfabeti e a leggerlo non è nemmeno
necessario conoscere l'alfabeto: bastano gli occhi”.
Jvonne,
nella sua opera, ha visto una piazza, centro del paese, già triste,
per la scomparsa del nostro pastore, malinconia espressa nei due
alberi in primo piano che innalzano al cielo i loro rami autunnali e
spogli, ma anche ha esaltato con i suoi colori gioiosi e vividi la
bellezza e la grazia del Santuario dedicato alla Beata Vergine del
Sasso, che dona, a chi vi entra, speranza e pace. Come dice Jvonne:
“Mi viene spontaneo dipingere lasciando a chi guarda il piacere
di intravvedere la trasparenza di una luce rarefatta e
pulviscolare.., colori morbidamente pastellati e dalle impalpabili
atmosfere”.
Il
Santuario, che lei ha dipinto, è come un grande magazzino ideale
spirituale di grazie e di benedizioni, impetrate con le tante
preghiere che da lì si innalzano al cielo. Le preghiere sono la voce
di Maria e ora anche di don Dario, che tanto ci ha esortato ad amarLa
e quella voce ci rassicura e ci conforta: “Venite a me, voi tutti
che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò!”.
Grazie,
Jvonne!
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