venerdì 1 marzo 2013

Ponte sul Setta all’Allocco di Marzabotto: quante inadempienze e inefficienze, quante responsabilità! Una cittadina accusa.


Per attraversare il Setta bisogna essere pronti a tutto ?


La residente della borgata Allocco in comune  Marzabotto Daniela Sarti  chiede la pubblicazione di questa sua accusa-precisazione sullo stato del ponte che unisce la provinciale Val di Setta con la borgata dove risiede:

A parziale smentita della informazione apparsa sugli organi di stampa locali  relativa alla chiusura del ponte di Marzabotto  Frazione Allocco,  tengo a puntualizzare quanto segue:
1.     il ponte  è  in fase di ristrutturazione sin dall’Ottobre scorso  e a tutt’oggi, dopo un periodo di chiusura fino al 20 Gennaio 2013, non è stato ultimato, ne’ è lecito sapere quando lo sarà perché in loco manca ancora un Cartello di Cantiere con tutti i requisiti a norma di legge, che riporti  il nominativo del  Coordinatore per la Sicurezza, l’importo totale dei lavori e gli sconti applicati  e, infine, la data di ultimazione dei lavori.  L’apposizione del Cartello di Cantiere, che garantisce la trasparenza ai cittadini, è stata dalla scrivente più volte richiesta al Responsabile Ufficio Ambiente del Comune di Marzabotto, tramite mail e fax del  03/11/2012  e, nonostante i ripetuti solleciti, l’informativa  risulta ancora incompleta nelle sue parti essenziali.
2.     Durante la prima chiusura del ponticino fino al 20 gennaio 2013, non era stata installata la segnaletica rifrangente provvisoria di deviazione prevista dal Codice della Strada,  che permettesse di accedere, attraverso un’ex strada di cantiere che costeggia il fiume buia e pericolosa, al nuovo ponte della frazione costruito nel corso dei lavori alla Variante di Valico. Ciò ha creato  non pochi disagi ai cittadini in quanto questo accesso è sconosciuto ai navigatori satellitari e di conseguenza ai visitatori, alla guardia medica e probabilmente anche ad alcuni mezzi di soccorso. Ancora oggi la segnaletica è scarsa.  Per quanto riguarda poi la percorribilità pedonale del ponticino in “ristrutturazione” , non è garantita. Non ci vuole un genio a capire che con l’ultima nevicata il tracciato doveva essere liberato della neve. I  pedoni, per poter prendere l’autobus o recarsi in paese, hanno dovuto  munirsi di un paio  di stivali da pescatore per stracciare tutta le neve. 
3.     Dopo il 20 Gennaio i lavori di ristrutturazione sono stati abbandonati senza stabilire la data della ripresa ne’ della presunta ultimazione, e nel frattempo le piogge e le conseguenti piene, ben prevedibili, del Torrente Setta hanno  cominciato ad erodere la piattaforma di ghiaia e cemento su cui sono appoggiate un paio di strutture idrauliche in ferro  di sostegno ad una colonna in cemento già danneggiata a causa di un sinistro per il quale il Comune di Marzabotto ha riscosso un lauto risarcimento assicurativo. Da Gennaio in poi non si è mai visto nessuno a controllare lo stato di sicurezza del ponte (da cui passano anche i tubi del gas) che era stato nel frattempo  riaperto anche al traffico veicolare, con le conseguenze che si possono ben immaginare in caso di cedimento delle colonne in ferro e di  implosione dell’arcata.  Nessuno può dimostrare di aver controllato, perché altrimenti non si sarebbe reso necessario l’intervento del Corpo Forestale dello Stato che, a seguito di comunicazione avanzata da privato cittadino (e cioè dalla scrivente), ha constatato la realtà di quanto segnalato ed ha inoltrato immediatamente lettera  di segnalazione di pericolo per la pubblica incolumità Prot. N. 284 del 17/02/2013 al Sig. Sindaco del Comune di Marzabotto, alla Regione Emilia Romagna – Servizio Tecnico Bacino Reno  e al CFS Comando Provinciale.  SOLO il giorno dopo, su nota del Corpo Forestale, la Polizia Municipale ha emesso l’ordinanza n. 40/2013  di chiusura del Ponte.
Le cose sono andate esattamente in questo modo e ogni intervento successivo era ben doveroso da parte dell’Amministrazione Comunale. In questo caso chi doveva vigilare ha peccato, a mio avviso,   di imprudenza, negligenza e imperizia. Se, in fase di ristrutturazione si fosse pensato  subito alla messa in sicurezza delle colonne che erano state danneggiate durante i lavori della Variante e ampiamente risarcite al Comune,  procedendo alla   battitura, rimozione e ripresa delle parti ammalorate in calcestruzzo e ad nuova armatura della base in cemento attualmente erosa, si sarebbe evitato di chiudere il ponte e  di far intervenire la Regione spendendo  altri soldi pubblici per deviare il corso del fiume ! Chi ha sbagliato omettendo i dovuti controlli dovrà essere chiamato a giustificare il proprio comportamento  ed eventualmente a risponderne in proprio.
 Come cittadina  attendo che vengano a galla le responsabilità e che chi non ha fatto il proprio dovere venga rimosso.

1 commento:

Anonimo ha detto...


Ai comuni, limitrofi ai lavori eseguiti dalla variante di vallico e danni commessi dalla stessa in zona non sono mai stati debitamente riconosciuti, ne dalle amministrazioni locali e ne dalla stessa amministazione VAV.
I comuni e l' amministazione stessa sono stati risarciti r rimborsati profumatamente con denaro pubblico.