Per attraversare il Setta bisogna essere pronti a tutto ? |
La
residente della borgata Allocco in comune Marzabotto Daniela Sarti chiede la pubblicazione di questa sua accusa-precisazione
sullo stato del ponte che unisce la provinciale Val di Setta con la borgata
dove risiede:
A parziale smentita
della informazione apparsa sugli organi di stampa locali relativa alla chiusura del ponte di
Marzabotto Frazione Allocco, tengo a puntualizzare quanto segue:
1. il
ponte è in fase di ristrutturazione sin
dall’Ottobre scorso e a tutt’oggi, dopo
un periodo di chiusura fino al 20 Gennaio 2013, non è stato ultimato, ne’ è
lecito sapere quando lo sarà perché in loco manca ancora un Cartello di
Cantiere con tutti i requisiti a norma di legge, che riporti il nominativo del Coordinatore per la Sicurezza, l’importo
totale dei lavori e gli sconti applicati e, infine, la data di ultimazione dei
lavori. L’apposizione del Cartello
di Cantiere, che garantisce la trasparenza ai cittadini, è stata dalla
scrivente più volte richiesta al Responsabile Ufficio Ambiente del Comune di
Marzabotto, tramite mail e fax del
03/11/2012 e, nonostante i
ripetuti solleciti, l’informativa risulta ancora incompleta nelle sue parti
essenziali.
2.
Durante
la prima chiusura del ponticino fino al 20 gennaio 2013, non era stata
installata la segnaletica rifrangente provvisoria di deviazione prevista dal
Codice della Strada, che permettesse di
accedere, attraverso un’ex strada di cantiere che costeggia il fiume buia e
pericolosa, al nuovo ponte della frazione costruito nel corso dei lavori alla
Variante di Valico. Ciò ha creato non
pochi disagi ai cittadini in quanto questo accesso è sconosciuto ai navigatori
satellitari e di conseguenza ai visitatori, alla guardia medica e probabilmente
anche ad alcuni mezzi di soccorso. Ancora oggi la segnaletica è scarsa. Per quanto riguarda poi la percorribilità
pedonale del ponticino in “ristrutturazione” , non è garantita. Non ci vuole un
genio a capire che con l’ultima nevicata il tracciato doveva essere liberato
della neve. I pedoni, per poter prendere
l’autobus o recarsi in paese, hanno dovuto munirsi di un paio di stivali da pescatore per stracciare tutta
le neve.
3. Dopo
il 20 Gennaio i lavori di ristrutturazione sono stati abbandonati senza
stabilire la data della ripresa ne’ della presunta ultimazione, e nel frattempo
le piogge e le conseguenti piene, ben prevedibili, del Torrente Setta
hanno cominciato ad erodere la piattaforma
di ghiaia e cemento su cui sono appoggiate un paio di strutture idrauliche in
ferro di sostegno ad una colonna in
cemento già danneggiata a causa di un sinistro per il quale il Comune di
Marzabotto ha riscosso un lauto risarcimento assicurativo. Da Gennaio in poi
non si è mai visto nessuno a controllare lo stato di sicurezza del ponte (da
cui passano anche i tubi del gas) che era stato nel frattempo riaperto anche al traffico veicolare, con le
conseguenze che si possono ben immaginare in caso di cedimento delle colonne in
ferro e di implosione dell’arcata. Nessuno può dimostrare di aver controllato,
perché altrimenti non si sarebbe reso necessario l’intervento del Corpo
Forestale dello Stato che, a seguito di comunicazione avanzata da privato
cittadino (e cioè dalla scrivente), ha constatato la realtà di quanto segnalato
ed ha inoltrato immediatamente lettera
di segnalazione di pericolo per la pubblica incolumità Prot. N. 284 del
17/02/2013 al Sig. Sindaco del Comune di Marzabotto, alla Regione Emilia
Romagna – Servizio Tecnico Bacino Reno e
al CFS Comando Provinciale. SOLO
il giorno dopo, su nota del Corpo Forestale, la Polizia Municipale ha emesso l’ordinanza
n. 40/2013 di chiusura del Ponte.
Le
cose sono andate esattamente in questo modo e ogni intervento successivo era ben
doveroso da parte dell’Amministrazione Comunale. In questo caso chi doveva
vigilare ha peccato, a mio avviso, di imprudenza, negligenza e imperizia. Se, in
fase di ristrutturazione si fosse pensato subito alla messa in sicurezza delle colonne
che erano state danneggiate durante i lavori della Variante e ampiamente risarcite
al Comune, procedendo alla battitura, rimozione e ripresa delle parti
ammalorate in calcestruzzo e ad nuova armatura della base in cemento
attualmente erosa, si sarebbe evitato di chiudere il ponte e di far intervenire la Regione spendendo altri soldi pubblici per deviare il
corso del fiume ! Chi ha sbagliato omettendo i dovuti controlli dovrà essere
chiamato a giustificare il proprio comportamento ed eventualmente a risponderne in proprio.
Come cittadina attendo che vengano a galla le responsabilità
e che chi non ha fatto il proprio dovere venga rimosso.
RispondiEliminaAi comuni, limitrofi ai lavori eseguiti dalla variante di vallico e danni commessi dalla stessa in zona non sono mai stati debitamente riconosciuti, ne dalle amministrazioni locali e ne dalla stessa amministazione VAV.
I comuni e l' amministazione stessa sono stati risarciti r rimborsati profumatamente con denaro pubblico.