Luigi Ventura 'Gigein' |
Di Filippo Macchiavelli:
La ditta Ventura è nata nel
1928 ai Cinque Cerri, frazione di Sasso Marconi.
In quell’anno, su iniziativa
di Luigi ‘Gigein’ Ventura, aprì i battenti infatti una piccola officina in cui
si offriva il servizio di riparazione delle biciclette, che in quel periodo era
uno dei mezzi di locomozione più diffusi fra la popolazione dell’Appennino.
L’idea di aprire questa
attività venne a Luigi dopo un periodo di lavoro nelle Ferrovie dello Stato e dopo
aver fatto pratica nell’arte della ciclistica presso alcuni conoscenti, nella
ditta Serotti di Bologna (che allestiva cicli e carretti).
La attività prese subito
piede e i clienti aumentarono di anno in anno, tantochè nel 1930 Luigi Ventura
decise di spostare l’officina progressivamente sempre più verso il centro di
Sasso Marconi. Inizialmente la nuova sede fu ricavata in una rimessa in via
Ponte Albano e poi in un negozio più ampio di via Porrettana, alla altezza di
via Castello. Gigi rilevò il negozio Pasquini che già da tempo commerciava in
biciclette e macchine per cucire Singer.
Gruppo del corso meccanici moto NSU in Germania.
Romano è il 4° da destra in prima fila
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Il lavoro artigianale di
Luigi Ventura era conosciuto e rispettato in paese e il ‘servizio’ divenne un punto di riferimento per coloro che
quotidianamente transitavano per l’importante via Porrettana.
Negli anni ’40, alla già ben
solida attività di assistenza tecnica, Luigi Ventura, che da qualche anno era
affiancato nel lavoro anche dal giovane figlio Romano e da 2 collaboratori di
officina, decise di aggiungere la progettazione, la costruzione e
l’assemblaggio di biciclette con proprio telaio e marchio.
I modelli dei ‘cicli Ventura’
iniziarono così a diffondersi in paese e a divenire oggetto di richiamo.
Via Castello: foto del 1937
che ritrae Romano piccolo,
il padre Luigi e un corridore con bici.
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La produzione proseguì florida
fino al 1944, anno in cui la attività
subì una brusca interruzione a causa dei bombardamenti alleati (l’edificio in
cui aveva sede l’officina fu raso completamente al suolo).
La famiglia Ventura si
trasferì allora a Bologna, dove cercò di proseguire la attività commerciale con
le poche risorse rimaste a disposizione, all’interno di un garage con l’aiuto
di alcuni conoscenti anch’essi sfollati.
Tornati poi a Sasso Marconi,
nel biennio 1945/1946, in attesa della ricostruzione del paese, fu concesso
alla famiglia Ventura dal Comune di Sasso Marconi uno scantinato in cui riprese
la attività di produzione telai, di assemblaggio biciclette e di riparazione.
In questo periodo iniziò
anche la vendita e la riparazione dei primi modelli di ciclomotori. Questo
salto nella meccanica fu possibile anche
grazie alle conoscenze acquisite da Romano Ventura in materia, dopo un corso
professionale seguito in Germania nella famosa fabbrica di moto NSU.
Dopo altri spostamenti di
sede conseguenti alle vicende della ricostruzione, Luigi e Romano Ventura nel
1952 si trasferirono nel negozio di via Porrettana 200, rilevando lo spazio
dalla attività di Anselmo Pedretti. Il negozio, all’imbocco della piazzetta
Marconi, ora non esiste più. Fu abbattuto, con il mulino Zani, per fare posto
all’attuale edificio sulla piazzetta.
Via Castello distrutta dai bombardamenti. Rasi al suolo l’abitazione e l’officina Ventura. |
In quegli anni la produzione di telai e biciclette da
corsa si intensificò notevolmente, anche per l’inizio di una storica
collaborazione con la Società Ciclistica
di Sasso Marconi (grazie all’allora presidente della società Lanzarini).
La ditta Ventura si occupava
dell’allestimento di tutte le biciclette degli atleti della squadra,
contribuendo ai successi della società, quali quelli di Luciano Veggetti, che
diventò con i cicli Ventura campione emiliano. Si aggiudicò anche numerosi
piazzamenti in gare nazionali.
La produzione di telai
pregiati cessò negli anni ‘70, a causa della flessione del mercato. Proseguì la
tradizionale attività di vendita e di riparazione .
In questi stessi anni la
azienda acquisì il titolo di rivenditore ufficiale di marche prestigiose quali
Benelli e Garelli.
Nel 1971 avvenne il cambio
generazionale definitivo, con la cessione totale della gestione della attività
da parte di Luigi al figlio Romano, che proseguì la direzione della azienda in
collaborazione con la moglie Mara.
Si ampliò l’attività, con
l’introduzione della vendita e dell’assistenza di piccoli elettrodomestici e
piccoli attrezzi elettronici (radio/tv/hi-fi).
Nel 1982, per necessità di
maggiori spazi da dedicare alla vendita e alla officina, la ditta Ventura si
trasferì nella attuale sede di via del Mercato 2.
L’espansione della attività
culminò con l’acquisto del titolo di rivenditore ufficiale di ulteriori
prestigiosi marchi, quali Bianchi, Atala, Malaguti, Piaggio.
Nel 2008 cessò la vendita di
ciclomotori nuovi, mentre si mantennero le altre attività puntando nuovamente
sulla assistenza tecnica e sulla vendita di cicli e hi-fi.
Attualmente la attività della
ditta Romano Ventura continua grazie al costante impegno del titolare e della
moglie Mara e segue la tradizione di famiglia incentrata sulla indubbia qualità
del lavoro artigianale.
Il riconoscimento ufficiale a
coronamento della storica attività della ditta Ventura è arrivato il 6 febbraio
2013, con l’iscrizione nell’albo comunale delle botteghe storiche.
1 commento:
Un grande pezzo di storia di Sasso che continua... Romano è veramente una gran Persona.
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