Il quarantaduenne Miguel Angel
Torres si nascondeva a Bologna, dove
viveva da anni sotto il falso nome di Renè
Rondon. Nessuno era a conoscenza del suo passato fino a ieri mattina quando
è stato identificato ed arrestato dai Carabinieri dell’Interpol proprio
nell’appartamento di Bologna dove viveva. Non ha opposto resistenza poiché era
convinto ormai di essersi creato una nuova identità e di non aver destato
sospetti di sorta.
Era
considerato uno dei quindici uomini più
ricercati degli Stati Uniti. Latitante dal 2005 , secondo quanto ricostruito
dall’accusa, aveva ucciso la consorte dopo aver ricevuto la richiesta di
divorzio e la comunicazione che la donna era riuscita ad ottenere un ordine
restrittivo nei suoi confronti. Questo lo fece andare su tutte le furie,
tanto da spingerlo a nascondersi nell’auto della moglie ed attendere che la
donna salisse a bordo. Secondo la ricostruzione degli eventi, Torres era
riuscito ad avere una coppia delle chiavi della moglie con le
quali era entrato nella vettura parcheggiata nei pressi del luogo di lavoro
della donna e si era nascosto nei sedili posteriori. Quando la signora, al
termine del turno di lavoro, ha raggiunto la sua automobile poco prima di
sedersi alla guida si è accorta della presenza del marito e si è data alla
fuga. L’uomo estrasse la pistola e sparò colpendo a morte la donna in
fuga.
Torres,
originario di Reading, in Pennsylvania, avrebbe ucciso la moglie Barbara West-Torres, 32 anni, il 12 settembre
2005. Il cadavere della donna fu rinvenuto in un parcheggio di Reading, mentre
la sua auto fu recuperata a qualche chilometro di distanza. C’è voluto un po’
per ricostruire la dinamica del delitto, ma quando la verità è emersa l’uomo
aveva già lasciato gli Stati Uniti.
Ora, ad anni di distanza, Torres è
stato assicurato alla giustizia e potrà essere processato quanto prima per
quell’omicidio. Sul suo capo, intanto, pende una condanna a risarcire i
familiari della moglie con un totale di 46 milioni di euro.
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