lunedì 27 agosto 2018

Cinque per mille, scelte manipolate dai Caf

Marco segnala la denuncia di Italia Oggi:


Scelte sul 5 per mille manipolate dai Caf per destinare i fondi a beneficiari diversi da quelli indicati (o non indicati) dai contribuenti. A lanciare nuovamente l'allarme è la Corte dei conti, che analizza l'attività di audit condotta dall'amministrazione finanziaria sui comportamenti degli intermediari



Dichiarazione
Scelte sul 5 per mille manipolate dai Caf per destinare i fondi a beneficiari diversi da quelli indicati (o non indicati) dai contribuenti. A lanciare nuovamente l'allarme è la Corte dei conti, che nella delibera 14/2018/G analizza l'attività di audit condotta dall'amministrazione finanziaria sui comportamenti degli intermediari. La magistratura aveva già segnalato le irregolarità con tre diverse relazioni tra il 2013 e il 2015. Sulla scorta di tali indicazioni, l'Agenzia delle entrate ha condotto una campagna di controlli sulle attività dei centri di assistenza fiscale, alcuni dei quali «in potenziale conflitto di interesse con l'attività di raccolta delle volontà dei contribuenti, in quanto essi stessi fruitori del 5 per mille o in stretto legame con i beneficiari», segnala la Corte. Nel 2014 le dichiarazioni controllate dal fisco sono state 8.502: il 5,7%, ossia 485, hanno rivelato irregolarità, consistenti nella trasmissione di scelte non conformi alla preferenza dei cittadini (87 casi) o nella mancata conservazione delle schede relative alle scelte (398), circostanza che «inibisce ogni controllo sull'effettiva volontà dei contribuenti», chiosa la delibera firmata dal consigliere Antonio Mezzera. In oltre il 40% dei casi, poi, i fondi del 5 per mille sono andati agli enti collegati o comunque vicini ai Caf che hanno prestato l'assistenza fiscale: una situazione che può essere giustificata dalla «comune matrice ideologica», ma anche dovuta a «forme di sensibilizzazione dei contribuenti attraverso un modus operandi non neutro». Va precisato tuttavia che tale moral suasion è ammessa dalla vigente legislazione, anche se ciò «confligge potenzialmente con la necessità di una assoluta terzietà del titolare della funzione». Nell'adunanza del 28 giugno 2018 il rappresentante della Consulta dei Caf ha dichiarato la disponibilità della categoria ad affrontare la problematica, anche attraverso una modifica legislativa. Le critiche della Corte conti non risparmiano le Entrate. Non sono ancora state irrogate sanzioni, mentre sul fronte delle segnalazioni alla procura «l'Agenzia ha soprasseduto su tale possibilità».


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