Il
Comune ha deciso infatti di destinare 20 mila euro del proprio
bilancio alla riduzione dei costi sostenuti dalle famiglie per le
mense scolastiche
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:
L’anno
scolastico 2018-2019 si apre a Vergato con una buona notizia per i
genitori degli studenti delle scuole cittadine: sono previsti
tagli pari a 20 mila euro ai costi sostenuti
dalle famiglie che usufruiscono del servizio di mensa scolastica,
residenti nel comune di Vergato.
A
partire da settembre infatti entrerà in vigore la rimodulazione del
sistema tariffario del servizio mensa scolastica e a fronte di un
leggero aumento dei costi per il singolo pasto, verrà completamente
eliminata la quota fissa di iscrizione annuale, che
veniva pagata ogni tre mesi indipendentemente dall’effettiva
fruizione del servizio. Ovviamente rimarrà valido il principio della
progressività della contribuzione sulla base della dichiarazione
ISEE di ciascuna famiglia, per cui i risparmi potranno variare a
seconda del reddito familiare.
Il
sindaco di Vergato, Massimo Gnudi, spiega che “Grazie a
questo provvedimento saranno pagati solo i pasti effettivamente
consumati, senza costi fissi, o di iscrizione, con risparmi evidenti.
Ci è sembrato un segnale importante da dare alle famiglie”.
Da
un punto di vista operativo, poi, i pagamenti possono contare sulla
semplificazione messa in atto grazie agli uffici dell’Unione dei
comuni dell’Appennino bolognese e agli investimenti fatti sul
fronte dell’informatizzazione: i genitori devono semplicemente
ricaricare online un conto prepagato, dal quale viene via via
detratto il costo dei pasti effettivamente consumati.
Da
marzo 2018 tali ricariche - che avvengono secondo quanto previsto
dalla normativa nazionale tramite la piattaforma PagoPa e possono
essere fatte con bonifico online o carta di credito - non prevedono
alcun costo di commissione bancaria, perché se ne fa carico l’ente.
1 commento:
forse perchè non riescono a ricevere quanto dovuto e i costi per pratiche di ingiunzione di pagamento sono sproporzionate a quanto il contribuente avrebbe dovuto versare che hanno fatto questo cambio di rotta?
aggiungendo che poi all'ingiunzione seguirebbe il pignoramento (altri costi per il Comune) di beni incerti qualora chi non paga lo fa perchè non ha neanche gli occhi per piangere?
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