giovedì 11 ottobre 2012

A Sasso Marconi la fusione Hera-Acegas accende gli animi



L’argomento che alimenta il dialogo politico in tutta la provincia di Bologna è diventato la proposta di fusione Hera- Acegas,  e a Sasso Marconi ha assunto addirittura i toni di uno scontro con il volantino distribuito dal consigliere Pietro Fortuzzi contenente un aperto attacco contro il sindaco. 
Il consigliere sostiene che il primo cittadino non avrebbe più il controllo della sua maggioranza e che la scelta del gruppo di astenersi sul provvedimento nasconda solo le divergenze al suo interno. 

PierPaolo Lanzarini
Ne abbiamo parlato all’assessore all’ambiente del Comune, PierPaolo Lanzarini :
“Non abbiamo semplicemente ritenuto opportuno prendere decisione in merito a una scelta strategica come quella della fusione Hera – Acegas,  in assenza di una risposta su una serie di nostre richieste ad Hera contenute in una nostra delibera . Per esempio sulla richiesta di un aumento di investimenti  relativi agli impianti del Comune e alla gestione corretta del ciclo della materia con procedure, indicate anche  da norme nazionali e  europee , sul tema della diminuzione dell’incenerimento dei rifiuti a favore di un maggior recupero di materia”.  Alla domanda poi su cosa succederà ora dopo la bocciatura deSasso Marconi, ha detto: “ Sasso Marconi possiede solamente lo O,62 per cento della azioni di Hera per cui l’ente andrà avanti lo stesso  anche con nostro dissenso”. In merito alle critiche di Fortuzzi e delle minoranze , l’assessore ha precisato: “Le scelte di gruppo vengono prese a maggioranza. E’ possibile che vi siano diverse tesi, ma la maggioranza è sovrana. In merito poi a chi attribuisce alla sinistra la volontà di bocciatura, e mi riferisco a tutte le opposizioni compreso Fortuzzi, va rilevato che a sostegno del loro dissenso hanno riportato tutte le tesi e le critiche alla fusione sostenute proprio dalla sinistra, mettendo in luce una certa carenza di originalità e di argomentazioni”

Giovanni Bortolotti
Giovanni Bortolotti del gruppo di  opposizione Sasso Libera  che ha votato contro , ha spiegato:
“ Abbiamo votato contro poiché la fusione è corretta da un punto di vista finanziario, ma non da quello della gestione. Non riteniamo corretto che il Consiglio di Amministrazione delle due Società prenda decisioni e modifichi uno statuto senza avere coinvolto in tali variazioni i Consigli Comunali interessati, lasciando a quest'ultimi solo un parere o meno di approvazione. Il rischio è quello che decisioni legate alle politiche da attuare sull'acqua sul nostro territorio vengono prese da società non più vicine a noi ma geograficamente distanti centinaia di km e tutto ciò porti alla ricerca di profitto e non al miglioramento del servizio di gestione dell'acqua.  Per la prima volta siamo soddisfatti nel vedere che i Consiglieri Comunali della maggioranza di Centro Sinistra abbiano ragionato con la propria ‘testa politica’ e non seguendo le volontà dei Partiti”.


Eugenio Salamone
Il  gruppo PDL Lega Nord,  che ha votato contro, tramite il consigliere Eugenio Salamone, espone la posizione del gruppo consiliare  sottoponendosi  anche a diverse domande:
Ma cos’è questa benedetta fusione, gli abbiamo chiesto.
Questa fusione è, a nostro avviso, il primo passo verso la privatizzazione di Hera. Società nata e pensata  a maggioranza pubblica ma che di fatto a noi pare non sia più così”, ha risposto.
Perché dici il primo passo?
“Abbiamo assistito negli ultimi anni all’ingresso nella società di gruppi privati con forti quote. La fusione aggraverà questo rapporto penalizzando la parte pubblica e la fusione potrebbe essere la pietra tombale del progetto iniziale che riguardava la costituzione di Hera”.
Nella discussione voi avete giocato anche una carta politica. Però a Sasso Marconi non è avvenuto come a Bologna dove la maggioranza ha registrato un  ‘disastro poltico ’ . Sasso Marconi si salva con l’astensione della maggioranza  o denuncia con questa la sua sofferenza?’:
“Si salva in corner e con il discutibile voto di astensione. La differenza con Bologna è che là la componente PD ha votato a favore, l’estrema sinistra contro.  A Sasso Marconi  questo non è avvenuto  per un comune interesse degli amministratori a conservare la poltrona  che li ha portati all’astensione”.
Quindi è una astensione con fine strategico ?
“Nella cultura della sinistra storica esiste il concetto di ‘astensionismo strategico’. In questo caso, pur riconoscendo al Sindaco di aver saputo esternare  in consiglio notevoli critiche a Hera, la maggioranza, a  mio avviso, è criticabile per la mancanza di coraggio. Avremmo preferito un voto  contrario, sarebbe stato più aderente alla critiche che abbiamo sentito e sarebbe stata la scelta politica migliore”.
C’è chi vi accusa di aver tentato il colpo di dividere la maggioranza e quindi di mettere a nudo una sua presunta debolezza ?
“Certo. Noi lo tentiamo di continuo,  in linea con il nostro mandato di opposizione. L’astensione della maggioranza è stata una scelta strategica imposta da diverse vedute sulla tematica all’interno del gruppo che regge la giunta”.
E ora cosa succederà?
“In passato noi abbiamo proposto, con tanto di ordine del giorno, l’uscita di Sasso Marconi dal monopolio di Hera sull’acqua. Speriamo ora, dopo il voto in Consiglio Comunale, che la proposta possa avere attenzione”.



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