L’argomento che alimenta il dialogo politico in
tutta la provincia di Bologna è diventato la proposta di fusione Hera- Acegas, e a Sasso Marconi ha assunto addirittura i
toni di uno scontro con il volantino distribuito dal consigliere Pietro
Fortuzzi contenente un aperto attacco contro il sindaco.
Il consigliere
sostiene che il primo cittadino non avrebbe più il controllo della sua
maggioranza e che la scelta del gruppo di astenersi sul provvedimento nasconda
solo le divergenze al suo interno.
PierPaolo Lanzarini |
Ne abbiamo parlato all’assessore all’ambiente
del Comune, PierPaolo Lanzarini :
“Non abbiamo semplicemente ritenuto opportuno
prendere decisione in merito a una scelta strategica come quella della fusione Hera
– Acegas, in assenza di una risposta su
una serie di nostre richieste ad Hera contenute in una nostra delibera . Per
esempio sulla richiesta di un aumento di investimenti relativi agli impianti del Comune e alla
gestione corretta del ciclo della materia con procedure, indicate anche da norme nazionali e europee , sul tema della diminuzione
dell’incenerimento dei rifiuti a favore di un maggior recupero di materia”. Alla domanda poi su cosa succederà ora dopo la
bocciatura deSasso Marconi, ha detto: “ Sasso Marconi possiede solamente lo
O,62 per cento della azioni di Hera per cui l’ente andrà avanti lo stesso anche con nostro dissenso”. In merito alle
critiche di Fortuzzi e delle minoranze , l’assessore ha precisato: “Le scelte
di gruppo vengono prese a maggioranza. E’ possibile che vi siano diverse tesi,
ma la maggioranza è sovrana. In merito poi a chi attribuisce alla sinistra la
volontà di bocciatura, e mi riferisco a tutte le opposizioni compreso Fortuzzi,
va rilevato che a sostegno del loro dissenso hanno riportato tutte le tesi e le
critiche alla fusione sostenute proprio dalla sinistra, mettendo in luce una
certa carenza di originalità e di argomentazioni”.
Giovanni Bortolotti |
Giovanni Bortolotti del gruppo di opposizione Sasso Libera che ha votato contro , ha spiegato:
“ Abbiamo votato contro poiché la fusione è corretta
da un punto di vista finanziario, ma non da quello della gestione. Non riteniamo
corretto che il Consiglio di Amministrazione delle due Società prenda decisioni
e modifichi uno statuto senza avere coinvolto in tali variazioni i Consigli
Comunali interessati, lasciando a quest'ultimi solo un parere o meno di
approvazione. Il rischio è quello che decisioni legate alle politiche da
attuare sull'acqua sul nostro territorio vengono prese da società non più
vicine a noi ma geograficamente distanti centinaia di km e tutto ciò porti alla
ricerca di profitto e non al miglioramento del servizio di gestione dell'acqua. Per la prima volta siamo soddisfatti nel
vedere che i Consiglieri Comunali della maggioranza di Centro Sinistra abbiano
ragionato con la propria ‘testa politica’ e non seguendo le volontà dei Partiti”.
Eugenio Salamone |
Il gruppo PDL Lega Nord, che ha votato contro, tramite il consigliere
Eugenio Salamone, espone la posizione del gruppo consiliare sottoponendosi anche a diverse domande:
Ma cos’è questa benedetta fusione, gli abbiamo chiesto.
“Questa fusione è, a nostro avviso, il primo passo
verso la privatizzazione di Hera. Società nata e pensata a maggioranza pubblica ma che di fatto a noi
pare non sia più così”, ha risposto.
Perché dici il primo passo?
“Abbiamo assistito negli ultimi anni all’ingresso
nella società di gruppi privati con forti quote. La fusione aggraverà questo
rapporto penalizzando la parte pubblica e la fusione potrebbe essere la pietra
tombale del progetto iniziale che riguardava la costituzione di Hera”.
Nella discussione voi avete giocato anche una carta
politica. Però a Sasso Marconi non è avvenuto come a Bologna dove la
maggioranza ha registrato un ‘disastro
poltico ’ . Sasso Marconi si salva con l’astensione della maggioranza o denuncia con questa la sua sofferenza?’:
“Si salva in corner e con il discutibile voto di
astensione. La differenza con Bologna è che là la componente PD ha votato a
favore, l’estrema sinistra contro. A Sasso
Marconi questo non è avvenuto per un comune interesse degli amministratori
a conservare la poltrona che li ha
portati all’astensione”.
Quindi è una astensione con fine strategico ?
“Nella cultura della sinistra storica esiste il
concetto di ‘astensionismo strategico’. In questo caso, pur riconoscendo al Sindaco
di aver saputo esternare in consiglio notevoli
critiche a Hera, la maggioranza, a mio
avviso, è criticabile per la mancanza di coraggio. Avremmo preferito un voto contrario, sarebbe stato più aderente alla
critiche che abbiamo sentito e sarebbe stata la scelta politica migliore”.
C’è chi vi accusa di aver tentato il colpo di
dividere la maggioranza e quindi di mettere a nudo una sua presunta debolezza ?
“Certo. Noi lo tentiamo di continuo, in linea con il nostro mandato di opposizione.
L’astensione della maggioranza è stata una scelta strategica imposta da diverse
vedute sulla tematica all’interno del gruppo che regge la giunta”.
E ora cosa succederà?
“In passato noi abbiamo proposto, con tanto di
ordine del giorno, l’uscita di Sasso Marconi dal monopolio di Hera sull’acqua.
Speriamo ora, dopo il voto in Consiglio Comunale, che la proposta possa avere
attenzione”.
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