Il 15
ottobre scorso, i Carabinieri di Bologna, nel corso di indagine avviate a seguito di denuncia di
rapina, hanno tratto in arresto in flagranza di reato HALHAL El Mostafa,
27enne barista marocchino residente a Bologna, incensurato, trovato a
nascondere in casa oltre 2 Kg di hashish.
Ad essere
denunciati in stato di libertà anche altri 5 soggetti: una coppia di
incensurati residenti in Spagna (V.M.E. 25enne spagnola e E.A.,
27enne marocchino), altri due suoi connazionali con precedenti di polizia
residenti in provincia di Monza-Brianza (O. M. 38enne e B.M.
26enne marocchino) e lo zio M.K. (35enne marocchino residente a
Bologna con precedenti di polizia). Per tutti l’accusa è di detenzione
ai fini di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti in concorso.
Alle 23 di domenica
scorsa, 14 ottobre, si sono presentati ai
Carabinieri due cittadini spagnoli insieme agli altri due soggetti residenti in
Lombardia e hanno dichiarato di essere stati rapinati nei pressi della Stazione Ferroviaria da due cittadini
marocchini coi quali avevano in corso una trattativa per l’acquisto di una Mercedes al prezzo di circa 15.000 euro.
In particolare
hanno riferito di essere entrati in contatto con i due marocchini residenti a
Bologna per tramite degli altri due connazionali residenti in provincia di
Monza, che avevano incontrato alle 9 del giorno precedente in viale Masini. Mentre
uno dei venditori si era allontanato con
E.A., O.M. e B.M., con la scusa di portarli a vedere il veicolo,
l’altro ha rapinato V.M.E., facendosi consegnare il denaro contante portato per
l’acquisto dell’autovettura (15.440 euro) minacciandola con un coltello. La
donna aveva al seguito il figlio di 2 anni, presente anche all’atto della
denuncia.
In mano agli
investigatori solo pochi elementi: un’utenza cellulare usata per contattare uno
dei rapinatori e delle generalità false con le quali quest’ultimo era censito
nella pagina “Facebook” di uno degli intermediari, ma soprattutto molti
dubbi circa la dinamica raccontata. I quattro soggetti sarebbero stati infatti
rapinati la mattina del sabato a Bologna, nella stessa giornata avevano fatto
rientro in provincia di Monza per poi ritornare il giorno dopo nel capoluogo
emiliano per sporgere denuncia. Tutto questo portando al seguito un bambino
piccolissimo.
Partendo dai
pochi indizi in loro possesso, grazie ad una serie di riscontri incrociati, i
Carabinieri sono comunque riusciti a risalire ad un indirizzo dove avrebbe
potuto dimorare uno dei presunti rapinatori, appunto il barista HALHAL
El Mostafa.
Proprio lì i
militari lo hanno rintracciato e nel corso della perquisizione, oltre a
trovarlo in possesso dell’utenza utilizzata per contattare i denuncianti, hanno
rinvenuto nascosti all’interno del freezer 195 ovuli in cellophane
contenenti “hashish” del peso di
2,078 Kg. Nessuna traccia invece del denaro. Tale scoperta, unita alle
dichiarazioni rese dallo stesso HALHAL El Mostafa, tratto arresto, hanno
così gettato tutt’altra luce sui fatti precedentemente denunciati, palesando
altri vincoli fra i 6 soggetti.
Secondo la
versione resa dall’arrestato, la sostanza stupefacente gli sarebbe stata
consegnata per la temporanea custodia dallo zio M.K. il quale, a sua
volta, l’aveva sottratta ai citati O.M. e B.M., giunti a
Bologna il 14 ottobre scorso insieme a V. M. ed E. A..
L’arrestato
si trova attualmente in regime di custodia cautelare presso la locale casa
circondariale a diposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre sulle posizioni
degli altri 5 soggetti sono state avviate indagini per riscontrare le eventuali responsabilità
nella gestione del consistente quantitativo di stupefacente rinvenuto.
Dal Comando Provinciale di Bologna della
Legione Carabinieri Emilia Romagna
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