Nel
2017 oltre 681mila persone ammalate, più di 735mila quelle
vaccinate. L'appello dell'assessore Venturi: "Vacciniamoci,
l'influenza può avere conseguenze anche gravi. I dati di copertura
migliorano, ma non è abbastanza"
Sottovalutata,
ritenuta spesso una malattia innocua, può invece riservare brutte
sorprese, cioè complicanze anche serie. Soprattutto nelle persone
più fragili: anziani, donne in gravidanza, bambini molto piccoli,
adulti con determinate patologie croniche.
L’influenza
è alle porte, e arriva il momento di difendersi.
Mentre
sta per partire, a inizio novembre, la campagna di comunicazione per
la vaccinazione gratuita del servizio sanitario regionale, negli
ambulatori di medici e pediatri di famiglia e dei servizi vaccinali
delle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna stanno già arrivando i
primi 815.000 vaccini. Ed è proprio tra novembre e dicembre il
periodo più opportuno per effettuare il vaccino, perché i picchi
epidemici si raggiungono tra gennaio e febbraio.
Quest’anno
la Regione mette in campo un’altra offerta, sempre gratuita: la
vaccinazione contro l’Herpes Zoster, il cosiddetto “fuoco di
Sant’Antonio” per i 65enni (quindi i nati nel 1953). E rimane
gratis, sempre per i 65enni residenti in Emilia-Romagna ma anche per
le persone con patologie croniche di tutte le età, anche quella
contro lo pneumococco, un batterio che può provocare malattie gravi
come polmoniti, meningiti e sepsi.
681.400
la stima delle persone colpite da influenza la scorsa stagione
(2017-2018) in regione, circa il 15,3% della popolazione residente,
mentre i vaccinati sono stati complessivamente 735.527: una
copertura in crescita (erano 722.937 l’anno prima), ma ancora
bassa.
Da
qui, l’appello dell’assessore regionale alle Politiche per la
salute, Sergio Venturi: "Meglio fare il vaccino prima di
Natale, tra novembre e dicembre, che andare al Pronto soccorso
quando si sta male. Vacciniamoci contro l’influenza, e lo dico
anche ai medici e agli operatori sanitari, oltre che alle persone
anziane o con patologie croniche. É un atto semplice- aggiunge
Venturi- ma molto utile, la cui importanza non sempre è compresa,
perché siamo abituati a pensare che l'influenza sia una malattia
innocua, che non fa male a nessuno. Purtroppo non è così, possono
esserci infatti complicanze pericolose, soprattutto per gli anziani
e i soggetti più fragili. La vaccinazione, dunque, è fondamentale
per determinate fasce di persone, perché oltre ad essere un mezzo
efficace per prevenire la malattia- conclude Venturi- è in grado di
ridurre significativamente le complicanze, l’ospedalizzazione e la
mortalità”.
Influenza
e vaccinazioni nella stagione 2017/2018
L’incremento
delle vaccinazioni antinfluenzali riguarda soprattutto gli over
65enni, che passano dal 52,7% della stagione 2016/2017 al 53,1%
dello scorso anno: un risultato comunque lontano dal 73% raggiunto
nel 2009/2010 e dall’obiettivo del 75% posto dal livello
nazionale. Crescono anche i vaccinati tra le persone di età
inferiore ai 65 anni affette da patologie croniche: l’anno scorso
sono stati 116.388, in lieve aumento rispetto ai precedenti 114.687.
L’incremento
più consistente (6 punti percentuali) è però quello registrato
tra gli operatori sanitari; la copertura lo scorso anno è giunta al
29,6%, in crescita costante negli ultimi anni: nella campagna
2014/2015 era ferma al 13,4%, in quella 2015/2016 al 17,3% e in
quella 2016/2017 al 23,7%.
Delle
681.000 persone che si stima siano state colpite da influenza la
scorsa stagione, circa 82.000 erano bambini tra 0 e 4 anni, il 45,7%
del totale di questa fascia d’età. Complessivamente, tra tutti
gli ammalati, ci sono stati 135 casi gravi (la maggior parte dei
quali concentrata nelle persone di età superiore ai 55 anni con
fattori di rischio), e 48 decessi; su 135 casi gravi, 115
presentavano fattori di rischio e pertanto avrebbero dovuto
vaccinarsi, invece il 73% non lo era.
Cosa
c’è da sapere
La
vaccinazione antinfluenzale (gratuita per determinate categorie di
persone) viene effettuata negli ambulatori dei medici e dei pediatri
di famiglia e dei servizi vaccinali delle Aziende Ausl; quella per
l’Herpes Zoster - che conferisce una protezione duratura e
pertanto viene eseguita una sola volta nella vita - si effettua
invece solo negli ambulatori di igiene e sanità pubblica.
Per
quanto riguarda invece il vaccino anti-pneumococco, è possibile
recarsi dai medici di famiglia e la vaccinazione sarà riproposta
ogni anno, sempre gratuitamente, per tutti i 65enni residenti in
Emilia-Romagna; inoltre, i cittadini nati dal 1952 in poi,
conservano la gratuità anche se eseguono la vaccinazione negli anni
successivi alla chiamata.
La
nuova campagna di vaccinazione gratuita contro lo pneumococco è
rivolta a 51.116 donne e uomini di 65 anni, cioè tutti gli
emiliano-romagnoli nati nel 1953, che riceveranno una lettera a casa
inviata dalle Aziende sanitarie. A differenza della vaccinazione
contro l’influenza, che le persone a rischio devono ripetere tutti
gli anni, quella contro lo pneumococco viene fatta una sola volta
nella vita perché conferisce una protezione duratura.
Coloro
che rischiano maggiormente di sviluppare una malattia da pneumococco
sono i bambini nei primi anni di vita e le persone a partire dai 65
anni. In Emilia-Romagna dal 2006 vengono già vaccinati i bambini
nel primo anno di vita, e ciò ha prodotto una diminuzione dei casi
di meningite da pneumococco nella fascia di età 0-4 anni: da una
media di 5 casi all’anno prima della vaccinazione si è passati a
2 all’anno negli anni successivi.
(Fonte
Regione Emilia-Romagna)
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