Il
commento di Silvia Piccinini, consigliera del M5S, alla
risposta in Assemblea Legislativa regionale di un
question time ,
sollecitato dal parto in ambulanza avvenuto qualche giorno fa a Vergato.
“Anche
se le statistiche dicono che i parti in ambulanza sono più frequenti
in città, questo non vuol dire che eventuali conseguenze per mamme e
neonati che vivono in montagna siano le stesse. Per questo
l’assessore Venturi e la Regione non possono continuare a mettere a
rischio la sicurezza di chi ha deciso di vivere a Porretta o in un
altro comune della zona montana”, commenta la consigliera
Piccinini, riguardo al caso del parto in ambulanza che si è
verificato nei giorni scorsi a Vergato. “L’assessore non
può sottovalutare quanto è avvenuto in questi giorni sostenendo che
i parti precipitosi sono più frequenti in città e in pianura –
spiega - Proprio per il fatto che questi casi sono sempre più
frequenti bisogna intervenire dando sicurezza soprattutto ai
territori montani anche mantenendo attivi i punti nascita di quegli
ambiti che non rispettavano il limite dei 500 parti annui. Per
questo chiediamo che si parta al più presto con la sperimentazione
prevista dal Ministero della Salute. Il decreto ministeriale affida
alle Regioni la possibilità di richiedere al Comitato percorso
nascita nazionale un parere motivato sul mantenimento di punti
nascita in montagna anche con volumi di attività inferiori ai 500
parti. L’Assessore ci illustri le richieste che ha avanzato in tal
senso al Ministero. Non ci rassicura sapere, come ha detto Venturi in
aula, che il parto precipitoso avviene a prescindere dalle località
- conclude Silvia Piccinini - visto che è altrettanto vero che le
conseguenze sono diverse a seconda di dove questo avviene,
della distanza dal più vicino punto nascita e delle condizioni
stradali per raggiungerlo. In strutture montane, dove per anni non si
sono evidenziate criticità di alcun tipo, non si può utilizzare la
scusa della sicurezza per concentrare le partorienti in un'unica
struttura incuranti del grave rischio costituito dalle distanze, per
percorrere le quali occorrono anche ore intere”.
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