L'unione dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:
Il
Comune di Castiglione dei Pepoli domani, sabato 8 ottobre alle 16,
siglerà un 'Patto di Amicizia' con il Comune di Cantagallo presso la
sala consiliare del Comune di Cantagallo, mentre dedicherà la
giornata di domenica 9 ottobre al ricordo di Dante Cruicchi
Il
patto conferma un legame tra le due comunità che si formò durante
la seconda guerra mondiale: gli abitanti di Luicciana, Cantagallo e
Luogomano, nel pistoiese, il 4 settemebre 1944 furono costretti
dall'esercito tedesco ad abbandonare le loro case. Interi paesi
subirono uno sfollamento coatto e furono condotti a piedi a
Castiglion de' Pepoli e a Creda, dove furono accolti con grande
generosità dalla popolazione del posto.
Grazie
al lavoro di ANPI Cantagallo e ANPI Castiglione dei Pepoli, si
susseguono incontri e iniziative per rinsaldare quel legame nato in
un momento così difficile e condividere valori come pace,
fratellanza, solidarietà.
Il
giorno dopo, domenica 9 ottobre, Castiglione dei Pepoli
ricorda il suo illustre cittadino Dante Cruicchi. Per volontà
del Comune di Castiglione dei Pepoli e dell’Unione dei Comuni
dell’Appennino Bolognese, infatti, la giornata sarà dedicata al
racconto per immagini e parole sulla vita di Dante Cruicchi - a
cinque anni dalla scomparsa - che si concluderà presso il giardino
del Centro di Cultura dove sarà posta una speciale targa realizzata
dall’associazione Culturale Officina 15, in memoria di uno dei
‘figli’ più importanti di Castiglione e di tutto l’Appennino.
Figura
di primo piano della resistenza antifascista, Dante Cruicchi si
dedicò anima e corpo alla politica e al giornalismo. I suoi temi più
cari furono internazionalismo e pacifismo; dopo anni di attività
politica nelle amministrazioni locali, Cruicchi diventò sindaco di
Marzabotto, fondando l’Associazione internazionale delle città
martiri. Se la memoria dell'eccidio di Marzabotto, uno dei peggiori
episodi della barbarie nazifascista, è diventata simbolo mondiale di
pace e tolleranza si deve in gran parte alla caratura politica
internazionale e alla passione di Cruicchi, che amava autodefinirsi
“artigiano della pace”.
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