La stipe
votiva rinvenuta negli scavi di Monteacuto Ragazza,
ora esposta
al Museo Civico Archeologico di Bologna
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Di Carla
Conti
Sono riaffiorate dalle ceneri del tempo, riesumate
dal vento della storia, le belle tracce lasciate dalla presenza etrusca nella valle
del Reno. Tracce che inorgogliscono e fanno sentire i valligiani del Reno eredi
di un passato importante e bello, così che affascinati assistono gli Etruschi riappropriarsi
della loro storia, delle tradizioni e dei siti che li videro protagonisti del
passaggio dall’Italia dei villaggi, all’ Italia delle città.
Dopo la recentissima escursione alle
cascate di Labante per la presentazione dei riti etruschi legati all’acqua, domenica prossima 14 luglio, alle
11, sarà la volta di una visita a Monteacuto
Ragazza, frazione di Grizzana Morandi, per percorrere il tragitto storico
naturalistico che porta alla cima del monte della bella frazione, dove aveva
sede un santuario etrusco che per la sua
posizione dominante era evidentemente più vicino al mondo divino e raccoglieva quindi
i voti e le suppliche dei viandanti impegnati nel difficile tragitto
appenninico.
La camminata nel bosco è di circa 1
chilometro e impegna per 30-35 minuti. Arrivati, si avrà di fronte le valli del
Setta e del Brasimone, di fianco l’imponente massiccio del Vigese e in
lontananza, sullo sfondo, la valle del Reno. Alla suggestione della storia si
aggiunge quindi il piacere della vista che può spaziare in un orizzonte appenninico
dalla rara bellezza.
Nulla è visibile in superficie del sacro luogo
di 2500 anni fa. Testimoni discreti ed eloquenti di quella storia , il cippo e
i bronzetti rinvenuti negli scavi e esposti da anni al Museo Civico
Archeologico di Bologna.
Eppure da qui gli Etruschi non hanno mai traslocato:
uguale il paesaggio che ammiravano, identica la suggestione e la magia del
sito.
Per questo il Comune e i Lions Club di Grizzana
Morandi, unitamente alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
hanno creato un nuovo percorso naturalistico-archeologico che consenta di
conoscere caratteristiche e vicende di questo luogo sacro agli antenati
etruschi.
L’inaugurazione
ufficiale del percorso avverrà proprio domenica alla presenza del Sindaco di Grizzana, Graziella
Leoni, di Aldo Minghetti, Antonio Bolognesi e Anna Ardizzoni Magi,
dei Lions Club, del Direttore Generale alle Antichità, Luigi Malnati,
del Soprintendente per i Beni Archeologici dellEmilia-Romagna, Filippo
Maria Gambari, di Don Roberto Pedrini, Parroco di Burzanella e
Monteacuto Ragazza, e delle archeologhe Paola Desantis e Silvana Sani
che illustreranno la storia del sito e le prospettive di valorizzazione.
Protagonisti
anche i rievocatori del gruppo Methlum Kainual di Marzabotto che in perfetto
abbigliamento etrusco renderanno ancora più reale questo salto nel tempo di 25
secoli.
A seguire,
aperitivo offerto da Pietro Vicinelli al Ristorante Cavanella di Monteacuto
Ragazza.
Dalle 9.50 alle 10.10, un incaricato dell'organizzazione (riconoscibile dal logo raffigurante un bronzetto etrusco) sarà presente nella Piazza del Municipio di Grizzana Morandi per accompagnare il pubblico al luogo dell'inaugurazione
Dalle 9.50 alle 10.10, un incaricato dell'organizzazione (riconoscibile dal logo raffigurante un bronzetto etrusco) sarà presente nella Piazza del Municipio di Grizzana Morandi per accompagnare il pubblico al luogo dell'inaugurazione
Il santuario
etrusco di Monteacuto Ragazza fu individuato casualmente nel 1882 grazie alla
scoperta di alcuni bronzetti a figura umana che dettero il via, negli anni
immediatamente successivi, a ricerche più approfondite.
I risultati
di questi scavi, sommati a quelli delle indagini più recenti (1997-98), hanno
permesso di identificare nella parte meridionale del pianoro, quella affacciata
sul massiccio del Monte Vigese, il punto centrale del culto. Una fondazione
quadrangolare che circoscriveva il pozzo da cui provengono 14 bronzetti e un
cippo con iscrizione etrusca, oggi conservati al Museo Civico Archeologico di
Bologna.
All’estremità
settentrionale del pianoro sono stati individuati i resti di unampia
costruzione quadrangolare, la cosiddetta torraccia, in cui sono stati trovati
resti di granaglie e oggetti d’uso quotidiano.
Il percorso
naturalistico-archeologico, con i suoi pannelli e didascalie, vuole facilitare
a tutti l’accesso a questo luogo di grande suggestione e favorire una ripresa
delle ricerche per approfondire la conoscenza di questo sito sacro agli
etruschi.
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