Acque
agitate alla Ravaglioli, l’azienda di
Pontecchio Marconi che produce particolari e macchinari utilizzati
nell’industria automobilistica.
Dopo l’incidente
di giovedì scorso, in cui la fiammata di una esplosione all’impianto di
verniciatori investì, ferendoli gravemente, due operai che si trovavano nelle
vicinanze delle attrezzature in azione, il reparto è rimasto inattivo e, anche
se sono stati fatti controlli alla seconda postazione per la verniciatura, gli
operatori si sono rifiutati di riprendere l’attività fino a che non sarà
garantita la piena sicurezza degli impianti.
Le
maestranze della Ravaglioli, riunitesi in una assemblea, hanno riconfermato le
loro intenzioni e hanno chiesto l’avallo sindacale alla loro presa di posizione.
Anche oggi quindi il reparto rimane inattivo.
Alle 10.30
circa dello scorso 7 febbraio, una macchina per la verniciatura è improvvisamente
esplosa e la fiammata che ne è scaturita ha investito i due operai che
stavano lavorando nelle vicinanze. Dei due, l’operaio trentatreenne di
Bologna è risultato il più grave, ha
riportato ustioni per l’80 % del corpo
ed è ancora ricoverato al Centro Ustionati di Cesena in gravi condizioni, mentre il secondo,
cinquantunenne originario di Catanzaro e
residente a Vergato, colpito dallo scoppio agli arti superiori è stato dimesso e le sue condizioni fanno
quindi ben sperare.
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