“Le piante di alto fusto in realtà sono 70 e non 170 come è stato riferito. Quelle più piccole sono 12 tuje, 10 noccioli, 1 pero, 1 ciliegio per un totale di 24 piante numero ben lontano dalla ‘sessantina’ dichiarata. Inoltre il tutto è circondato e invaso da sterpaglie ed è in uno stato di completo abbandono da una quindicina di anni”. Ribatte così il presidente del Consorzio Villaggio Residenziale Altopiano Marconi, Sauro Gori, alle critiche per l’accettazione di un intervento di riorganizzazione residenziale nel complesso padronale al centro del parco. Operazione che ha trovato diverse contestazioni. “Preciso che la realizzazione giudicata impattante sarà costituita da tre villette costruite su un lotto di terreno di circa 3.500 mq”.
In merito alla critica di aver operato escludendo di fatto il coinvolgimento dei residenti, aggiunge: “Da oltre 10 anni la problematica dell’ area centrale dell’Altopiano Marconi è all’ordine del giorno ed è stata quindi ampiamente posta al “vaglio della cittadinanza, tant’è che il benestare del Comune è venuto solo a seguito di una precisa richiesta della assemblea del consorzio che ha approvato a larghissima maggioranza. Tuttora la quasi totalità dei Residenti è molto soddisfatta del risultato ottenuto. Siamo comunque disponibili e pronti a dialogare con chiunque lo voglia” conclude il presidente, “per spiegare le motivazioni che hanno portato all’accordo in questione”.
Rimangono fermi nella loro protesta i contrari. “L’intervento comporterà anche una riorganizzazione della viabilità nel parco quindi le piante coinvolte sono ben più di settanta”, ribatte Aldo Berselli, uno dei residenti che contestano. “In più, comporterà la probabile perdita degli affreschi ai soffitti della villa. Va inoltre considerato che il cambiamento delle condizioni a base del Consorzio, come il piano urbanistico, richiede l’approvazione all’unanimità dei consorziati. Siamo di fronte a una evidente forzatura”.
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