Testardamente legati ai resti della loro chiesa, minata dai Tedeschi che volevano in questo modo togliere agli Alleati il riferimento del campanile per orientare la gittata delle artiglierie. Grati al Cardinale Biffi che impedì, cogliendo la loro richiesta, la vendita di quei ‘preziosissimi’ ruderi e convinti poi che l’area tornerà ad ospitare un edificio religioso.
E’ questo il quadro che ritrae i parrocchiani della bella frazione alle pendici delle colline della prima cintura bolognese, sulle rive del Reno “Sarà forse un oratorio, ma un presidio religioso nella frazione deve ritornare,” precisa Isidoro Fini, principale artefice del recupero dei ruderi. “La realizzazione di una chiesa potrebbe essere troppo impegnativa. Ma Vizzano deve riavere un proprio edificio rligioso, dove festeggiare le ricorrenze comunitarie, pregare i propri santi e perché no officiare i propri matrimoni, le cresime e i funerali”.
E che Isidoro sia deciso lo ha dimostrato con i fatti. Coalizzando i suoi confrazionari ha lavorato per mesi a riordinare l’intera area. I sassi dell’edificio religioso sono stati sistemati in mucchi, sono state riportate alla luce i basamenti della chiesa e del campanile. E’ stato ricostruito l’altare. E’ stato ritrovato il punto dove i tedeschi posizionarono le cariche di esplosivo per demolire il campanile. Ci si è persino accorti che la chiesa sorgeva su un edificio romano, probabilmente di servizio al vicino acquedotto che portava l’acqua del Setta alle terme di Bologna. Un cunicolo che parte proprio dalla base interrata del campanile porta infatti all’acquedotto, utilizzato sicuramente come veicolo per le ispezioni alla conduttura principale. Isidoro racconta poi come fossero state recuperate due delle quattro campane risparmiate dal crollo e come le altre due siano state rifatte sul disegno di quelle che si erano perse.
Il gruppo campanario è stato poi utilizzato per soddisfare una richiesta che veniva da Nazareth in Palestina. “Noi avevamo le campane e non il campanile, loro il campanile e non le campane. Abbiamo consentito il trasferimento. Chissà che non si vada presto in Palestina per ascoltarle. Noi abbiamo ancora le ‘campanare’ che fino a quando abbiamo avuto il campanile suonavano il ‘mezzogiorno’ , Alice Albertazzi e Irma Battistini”. In questi anni, il 23 aprile, per la ricorrenza della festa di San Giorgio patrono di Vizzano, è festa grande attorno a quel piccolo altare: nessuno si azzarda a mancare, credente o no. C’è il cuore di Vizzano.
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