di
Luca Molinari
Il
consigliere chiede un intervento della Regione perché ci sia un
piano organico e non solo il programma estivo
La
sanità bolognese ha bisogno di un assetto definitivo e non di
incertezze. Per questo la Regione deve intervenire sulla Conferenza
Territoriale Sociale e Sanitaria provinciale perché venga approvato
un piano strutturale per i servizi e non solo quello per il periodo
estivo.
A
chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Marco
Lisei (Fdi), per
il quale “lo scorso 8 luglio tramite comunicato stampa la
Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana (Ctssm) di
Bologna ha annunciato l’approvazione dell’assetto postCovid
relativo all’offerta sanitaria di area metropolitana: la stessa
Conferenza ha comunicato che l’assetto organizzativo approvato
riguarda solo il periodo estivo, fino a fine settembre, e che il
piano di medio e lungo periodo delle reti ospedaliere sarà invece
presentato a settembre, adducendo a motivazione la necessità di
<<permettere
una migliore interlocuzione con le parti sociali e i professionisti
anche in considerazione del lavoro di interlocuzione con la Regione
Emilia Romagna sui parametri di sicurezza e di de-affollo>>
e dichiarando che <<sarà
l’occasione anche per riprendere la progettualità per l’assetto
dei servizi territoriali e la loro integrazione con le reti
ospedaliere>>”.
Lisei
sottolinea come “il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus ha
comportato la sospensione di migliaia di esami, visite
specialistiche, interventi chirurgici e prestazioni sanitarie, che
devono essere riprogrammate e recuperate, e un inevitabile aumento
esponenziale dei numeri delle liste di attesa, dato che molti reparti
ospedalieri sono tuttora quasi paralizzati con posti letto e sale
operatorie inutilizzate e che molte attività, visite, esami e
interventi chirurgici vengono svolti presso strutture private,
riducendo peraltro in alcuni casi la possibilità di esercitare la
libera professione”. Poi ancora: “sono passati più di due mesi
da quando il Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus
in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, annunciava la cessazione del suo
incarico ritenendo ormai conclusa, in accordo con il Presidente della
Regione Stefano Bonaccini, la fase emergenziale con la conseguente
prospettiva di un allora prossimo ritorno alla normalità e si
ritiene pertanto inammissibile e ingiustificato il fatto che ancora
oggi non sia stato definito l’assetto riorganizzativo delle reti
ospedaliere e che addirittura si sia ritenuto di posticipare tale
progettualità a settembre”.
Da
qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale
“se non ritenga inaccettabile che la Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna, a distanza di più due
mesi dalla dichiarazione di cessata emergenza sanitaria
rilasciata dalla stessa Regione Emilia-Romagna, non sia stata ancora
in grado di presentare un progetto definito di riassetto e
riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali e delle reti
ospedaliere; in caso affermativo, se non ritenga doveroso, per quanto
di propria competenza, intervenire urgentemente presso la Ctssm per
far sì che si provveda fin da subito a una definizione del nuovo
assetto postCovid dell’offerta sanitaria dell’area metropolitana
e si garantisca una ripartenza a pieno regime di tutto il sistema
sanitario, anche al fine di dare ai cittadini una risposta concreta
alle loro più che comprensibili preoccupazioni”.
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