Introdurrà
la proiezione, alle 21.30 in contemporanea in piazza
Maggiore e alla BarcArena,
l'arcivescovo di Bologna, card. Matteo Maria Zuppi
Il
documentario, Beati! La gioia non è mai al singolare di
Simone Martinetto, intreccia le storie di quattro persone il cui
destino ha incrociato quello di Padre Marella o della sua
Opera.
Storie di cadute, di risalite, storie di dolore e di grandi gioie, storie di fragilità e smarrimento, storie di famiglie perse e ritrovate. Un omaggio a Padre Marella senza il quale quei destini avrebbero forse avuto un esito diverso.
Il documentario vede la partecipazione straordinaria del card. Matteo Maria Zuppi.
Storie di cadute, di risalite, storie di dolore e di grandi gioie, storie di fragilità e smarrimento, storie di famiglie perse e ritrovate. Un omaggio a Padre Marella senza il quale quei destini avrebbero forse avuto un esito diverso.
Il documentario vede la partecipazione straordinaria del card. Matteo Maria Zuppi.
Nell’occasione
dei cinquant’anni dalla morte di Padre Marella, nel 2019, la sua
Opera ha avviato un percorso di alternanza scuola-lavoro con due
classi, rispettivamente una del liceo Galvani e una del liceo
Minghetti, dando vita a un progetto sociale e culturale sul racconto
degli “altri”.
Il
coinvolgimento dei due licei non è affatto casuale, infatti erano
questi i due istituti in cui il professor Olinto Marella, appena
arrivato a Bologna nel 1924, esercitava la sua cattedra di Storia e
Filosofia.
Da questa intuizione nasce quindi il desiderio di omaggiare il grande educatore Marella, proprio nei licei che sono stati per lui una seconda casa, e di consentire alle nuove generazioni di ripercorrere le tracce della sua eredità. Padre Marella ha dedicato la sua intera vita, una vita complessa e fuori dal comune, a una missione pedagogica dell’emancipazione e dell’attenzione per i bisogni dei più deboli.
La sua testimonianza di carità radicale, lo ha portato ad aprire prima la sua casa e poi a costruire dei modelli di accoglienza familiare e comunitaria per emancipare gli orfani e riscattarli dalla povertà e dall’analfabetismo. La sua dedizione per gli “altri” era totale, il suo silenzioso monito a prestare attenzione alle sofferenze degli altri era parte del suo agire quotidiano.
Siamo così partiti da questi suoi pilastri, scuola e carità, per far incontrare i percorsi di cinquanta studenti e 17 persone, tra cui molti ospiti delle comunità di accoglienza create da Padre Marella, oltre a uno dei suoi “figli”. Questo incontro ha dato vita a dei diari fotografici e una mostra ancora inedita, consegnandoci incontro, passione e bellezza a cui abbiamo voluto dar seguito con la realizzazione di un documentario.
Da questa intuizione nasce quindi il desiderio di omaggiare il grande educatore Marella, proprio nei licei che sono stati per lui una seconda casa, e di consentire alle nuove generazioni di ripercorrere le tracce della sua eredità. Padre Marella ha dedicato la sua intera vita, una vita complessa e fuori dal comune, a una missione pedagogica dell’emancipazione e dell’attenzione per i bisogni dei più deboli.
La sua testimonianza di carità radicale, lo ha portato ad aprire prima la sua casa e poi a costruire dei modelli di accoglienza familiare e comunitaria per emancipare gli orfani e riscattarli dalla povertà e dall’analfabetismo. La sua dedizione per gli “altri” era totale, il suo silenzioso monito a prestare attenzione alle sofferenze degli altri era parte del suo agire quotidiano.
Siamo così partiti da questi suoi pilastri, scuola e carità, per far incontrare i percorsi di cinquanta studenti e 17 persone, tra cui molti ospiti delle comunità di accoglienza create da Padre Marella, oltre a uno dei suoi “figli”. Questo incontro ha dato vita a dei diari fotografici e una mostra ancora inedita, consegnandoci incontro, passione e bellezza a cui abbiamo voluto dar seguito con la realizzazione di un documentario.
«Credo
profondamente nel valore della narrazione delle storie degli altri e
di come attraverso il racconto possano essere riviste e
reinterpretate, di come tutto ciò sia sempre una scusa per un
incontro umano, per intersecare i punti di vista e intrecciare le
vite cercando punti di contatto. Spero che chi guarderà questo film
possa uscire arricchito, perché le storie nascono quando c’è
qualcuno che ascolta.
Oltre a guardare al passato e alla incredibile storia, interessantissima, di Marella, è necessario accendere le luci su chi oggi sta reinterpretando nel presente la sua eredità, perché l’eredità non è la parola ma l’esempio» afferma il regista Simone Martinetto.
Oltre a guardare al passato e alla incredibile storia, interessantissima, di Marella, è necessario accendere le luci su chi oggi sta reinterpretando nel presente la sua eredità, perché l’eredità non è la parola ma l’esempio» afferma il regista Simone Martinetto.
Il
documentario sarà presentato in anteprima il prossimo 30 luglio alle
21:30 in contemporanea in piazza
Maggiore e alla BarcArena,
nella programmazione della Cineteca
di Bologna di Sotto
le stelle del Cinema. L’ingresso
è gratuito e si accede solo su prenotazione, possibile a partire dal
23 luglio e fino alle 13 del 30 luglio.
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