martedì 14 luglio 2020

Che bello andar per funghi



Andar per funghi è un piacere antico, un passatempo di pochi e una grande fortuna se il passeggiare diventa 'fruttifero' grazie all'aver raggiunto per primi la 'bollata'. E per di più non c'è neppure la necessità di indossare la 'mascherina', la distanza sociale è assicurata dalla vastità dei boschi e dalla opportunità di andare soli per non 'indicare' ai 'concorrenti' le posizioni generose. 
In questi tempi di pandemia , quando i giochi di società e gli assembramenti sono vietati , hanno ripreso importanza le abitudini di un tempo, fra cui il camminare in 'solitaria', e quale camminare in solitaria è più apprezzabile della perlustrazione del bosco' che, non solo garantisce ombra e frescura, può donare anche i suoi frutti, fra cui l'indiscusso re e l'ovolo, prezioso quanto raro. 
Il bosco comunque è sempre generoso e ben lo sa Gianni Passini che con la sua cagnetta non manca di frequentare sia le sponde boscate della valletta del Venola, sia spingersi più in alto, sull'Appennino Tosco Emiliano, e a ogni passeggiata qualcosa sempre riceve in regalo. 

“Non è importante la quantità o la pezzatura, ma lo è riscoprire e consolidare un contatto vero con l'ambiente che ti circonda,” spiega Passini. “Ormai non diamo più al bosco l'importanza che merita, quando esso invece ci aspetta per dimostrarci la sua amicizia e il suo amore”. 

 

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