VALENTINA
BORGHI: CREARE UN’ALLEANZA TRA TUTTI I SOGGETTI DELLA FILIERA
L’arcivescovo Matteo Maria Zuppi benedice agricoltori |
Cresce
dell’1% la produzione lorda vendibile (Plv) dell’agricoltura
bolognese, ma per il quinto anno consecutivo i redditi delle aziende
restano al palo. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti
Bologna divulgata in occasione della Giornata provinciale del
Ringraziamento, celebrata a Bologna nella cattedrale di San Pietro
con la Messa officiata dall’arcivescovo Mons. Matteo Maria Zuppi.
L’11 novembre, giorno di San Martino segna tradizionalmente la fine
dell’annata agraria e l’inizio di un nuovo ciclo colturale, ed è
il giorno dei bilanci per l’agricoltura.
Dopo
un 2017 segnato da una grande siccità e da un calo generalizzato
delle produzioni, il 2018 ha segnato il ritorno alla normalità
produttiva, con qualche eccezione. Sul fronte dei seminativi, che con
79 mila ettari costituisce la maggiore coltura
della provincia, l’andamento climatico di fine maggio, con bombe
d’acqua, vento e grandine, ha ridotto i quantitativi prodotti di
grano duro e tenero e di orzo. Per quanto riguarda i prezzi, sono
buoni quelli del grano tenero e dell’orzo, mentre sono
inspiegabilmente bassi quelli del grano duro, nonostante la minor
produzione. Per mais e sorgo c’è stata una contrazione delle
semine con una produzione di alta qualità, soprattutto per il mais,
che però non viene adeguatamente remunerata dal mercato. La soia ha
recuperato in termini produttivi rispetto al 2017, ma i prezzi sul
mercato sono bassi.
Annata
pesante per la barbabietola (quasi 8 mila ettari coltivati in
provincia di Bologna) a causa di una scarsa resa in termini di
zucchero, aggravata dal crollo mondiale dei prezzi, per l’accumulo
di scorte nei Paesi del Nord Europa, e dalla concorrenza con vendite
sottocosto che multinazionali francesi e tedesche fanno allo zucchero
italiano che viene prodotto quasi esclusivamente dalla cooperativa
Bolognese Coprob di Minerbio. Un settore quello saccarifero dove si
rende necessaria una chiara etichettatura di origine obbligatoria e
la creazione di contratti di filiera basati su una maggiore equità e
sostenibilità sociale con i grandi utilizzatori dello zucchero.
Anche per questo Coldiretti Bologna sostiene la proposta di sgravi
fiscali per chi utilizza zucchero italiano e nell’ambito della
Giornata del Ringraziamento ha organizzato la vendita del panettone
Giorgione, il primo panettone fatto con grano, burro e zucchero 100%
italiani, frutto della collaborazione tra Sis, Società Italiana
Sementi di Bologna, Coprob, cooperativa bieticolo-saccarifera
bolognese, Molini Pivetti Spa di Cento (Ferrara) e la cooperativa
Deco Industrie di Bagnacavallo (Ravenna).
Al
contrario dello zucchero, la scarsa produzione di patate europee
consente una buona valorizzazione della patata di Bologna con
produzione e prezzi in rialzo rispetto al siccitoso 2017. In ripresa
anche la produzioni di meloni e cocomeri, ma con prezzi non sempre
soddisfacenti. La frutta, coltivata a Bologna su oltre 7.500 ettari,
si è difesa abbastanza bene: le ciliegie, penalizzate dalla pioggia
di giugno, hanno avuto una produzione in calo (–20%) rispetto al
già scarso 2017, ma i prezzi sono stati remunerativi. Buona la
produzione di susine e buono il mercato. Produzione nella media per
pesche e nettarine con prezzi tra il discreto e il buono, grazie
anche all’export. Produzione nella media per le pere, con un
mercato in ribasso rispetto ai buoni prezzi degli ultimi anni; in
difficoltà invece le mele, che dopo una buona partenza hanno
sofferto la concorrenza del prodotto che arriva dalla Germania e
soprattutto dalla Polonia, che ha sforato tutte le previsioni di
produzione. Con l’arrivo di produzioni estere, Coldiretti Bologna
raccomanda attenzione alle etichette d’origine (che per la frutta
fresca è obbligatoria) e consiglia acquisti direttamente dagli
agricoltori.
Per
il kiwi, dopo la scarsa produzione del 2017, i siamo tornati nella
media, con prezzi in ribasso, non solo per la maggior produzione
nazionale, ma anche per la presenza sul mercato di prodotto
neozelandese. I vigneti (5.700 ettari) hanno dato uve per produrre
vini di alta qualità, con un calo produttivo del 10-15% per i rossi
e un leggero aumento per i bianchi. Il trend positivo del Parmigiano
Reggiano (+3,1% i consumi nei primi 11 mesi del 2018) ha sostenuto
anche gli allevamenti della sinistra Reno.
“Purtroppo
– commenta la presidente di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi –
la crescita della Plv non sempre si trasforma in reddito per le
aziende. Per cercare di rimettere in moto il volano del reddito, la
nostra organizzazione – sostiene la Borghi – da un lato è
impegnata a creare un’alleanza tra tutti i soggetti
dell’agroalimentare per una più equa redistribuzione del valore
aggiunto lungo la filiera, dall’altro è alla ricerca di strumenti
per valorizzare servizi che le aziende agricole possono svolgere in
settori nuovi come ad esempio quello dei servizi alla collettività,
dalla manutenzione dei fossi e canali di scolo alla salvaguardia
ambientale, dalle fattorie didattiche all’agricoltura sociale”.
Nessun commento:
Posta un commento