mercoledì 14 novembre 2018

ANNATA AGRARIA: CRESCE LA PRODUZIONE AGRICOLA DELL' +1% , MA NON IL REDDITO DELLE AZIENDE

VALENTINA BORGHI: CREARE UN’ALLEANZA TRA TUTTI I SOGGETTI DELLA FILIERA
 
L’arcivescovo Matteo Maria Zuppi benedice agricoltori
Cresce dell’1% la produzione lorda vendibile (Plv) dell’agricoltura bolognese, ma per il quinto anno consecutivo i redditi delle aziende restano al palo. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti Bologna divulgata in occasione della Giornata provinciale del Ringraziamento, celebrata a Bologna nella cattedrale di San Pietro con la Messa officiata dall’arcivescovo Mons. Matteo Maria Zuppi. L’11 novembre, giorno di San Martino segna tradizionalmente la fine dell’annata agraria e l’inizio di un nuovo ciclo colturale, ed è il giorno dei bilanci per l’agricoltura.

Dopo un 2017 segnato da una grande siccità e da un calo generalizzato delle produzioni, il 2018 ha segnato il ritorno alla normalità produttiva, con qualche eccezione. Sul fronte dei seminativi, che con 79 mila ettari costituisce la maggiore coltura della provincia, l’andamento climatico di fine maggio, con bombe d’acqua, vento e grandine, ha ridotto i quantitativi prodotti di grano duro e tenero e di orzo. Per quanto riguarda i prezzi, sono buoni quelli del grano tenero e dell’orzo, mentre sono inspiegabilmente bassi quelli del grano duro, nonostante la minor produzione. Per mais e sorgo c’è stata una contrazione delle semine con una produzione di alta qualità, soprattutto per il mais, che però non viene adeguatamente remunerata dal mercato. La soia ha recuperato in termini produttivi rispetto al 2017, ma i prezzi sul mercato sono bassi.
Annata pesante per la barbabietola (quasi 8 mila ettari coltivati in provincia di Bologna) a causa di una scarsa resa in termini di zucchero, aggravata dal crollo mondiale dei prezzi, per l’accumulo di scorte nei Paesi del Nord Europa, e dalla concorrenza con vendite sottocosto che multinazionali francesi e tedesche fanno allo zucchero italiano che viene prodotto quasi esclusivamente dalla cooperativa Bolognese Coprob di Minerbio. Un settore quello saccarifero dove si rende necessaria una chiara etichettatura di origine obbligatoria e la creazione di contratti di filiera basati su una maggiore equità e sostenibilità sociale con i grandi utilizzatori dello zucchero. Anche per questo Coldiretti Bologna sostiene la proposta di sgravi fiscali per chi utilizza zucchero italiano e nell’ambito della Giornata del Ringraziamento ha organizzato la vendita del panettone Giorgione, il primo panettone fatto con grano, burro e zucchero 100% italiani, frutto della collaborazione tra Sis, Società Italiana Sementi di Bologna, Coprob, cooperativa bieticolo-saccarifera bolognese, Molini Pivetti Spa di Cento (Ferrara) e la cooperativa Deco Industrie di Bagnacavallo (Ravenna).
Al contrario dello zucchero, la scarsa produzione di patate europee consente una buona valorizzazione della patata di Bologna con produzione e prezzi in rialzo rispetto al siccitoso 2017. In ripresa anche la produzioni di meloni e cocomeri, ma con prezzi non sempre soddisfacenti. La frutta, coltivata a Bologna su oltre 7.500 ettari, si è difesa abbastanza bene: le ciliegie, penalizzate dalla pioggia di giugno, hanno avuto una produzione in calo (–20%) rispetto al già scarso 2017, ma i prezzi sono stati remunerativi. Buona la produzione di susine e buono il mercato. Produzione nella media per pesche e nettarine con prezzi tra il discreto e il buono, grazie anche all’export. Produzione nella media per le pere, con un mercato in ribasso rispetto ai buoni prezzi degli ultimi anni; in difficoltà invece le mele, che dopo una buona partenza hanno sofferto la concorrenza del prodotto che arriva dalla Germania e soprattutto dalla Polonia, che ha sforato tutte le previsioni di produzione. Con l’arrivo di produzioni estere, Coldiretti Bologna raccomanda attenzione alle etichette d’origine (che per la frutta fresca è obbligatoria) e consiglia acquisti direttamente dagli agricoltori.
Per il kiwi, dopo la scarsa produzione del 2017, i siamo tornati nella media, con prezzi in ribasso, non solo per la maggior produzione nazionale, ma anche per la presenza sul mercato di prodotto neozelandese. I vigneti (5.700 ettari) hanno dato uve per produrre vini di alta qualità, con un calo produttivo del 10-15% per i rossi e un leggero aumento per i bianchi. Il trend positivo del Parmigiano Reggiano (+3,1% i consumi nei primi 11 mesi del 2018) ha sostenuto anche gli allevamenti della sinistra Reno.
Purtroppo – commenta la presidente di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi – la crescita della Plv non sempre si trasforma in reddito per le aziende. Per cercare di rimettere in moto il volano del reddito, la nostra organizzazione – sostiene la Borghi – da un lato è impegnata a creare un’alleanza tra tutti i soggetti dell’agroalimentare per una più equa redistribuzione del valore aggiunto lungo la filiera, dall’altro è alla ricerca di strumenti per valorizzare servizi che le aziende agricole possono svolgere in settori nuovi come ad esempio quello dei servizi alla collettività, dalla manutenzione dei fossi e canali di scolo alla salvaguardia ambientale, dalle fattorie didattiche all’agricoltura sociale”.
 


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