lunedì 18 aprile 2016

Conferenza a Bologna su 'Lucerne con scene erotiche da contesti funerari di età romana'.

Lucerna romana del I secolo d.C. con scena di
amplesso sul dorso di un asino.
A cura di Donato Labate della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna.

 Domani, martedì 1 aprile, alle 21, presso il Centro Sociale Giorgio Costa di via Azzo Gardino 48 a BOLOGNA, il Gruppo Archeologico Bolognese in collaborazione con Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna organizza una conferenza su 'Lucerne con scene erotiche da contesti funerari di età romana. Una possibile interpretazione'.

Ingresso libero.

Esiste niente di più vitale e gioioso di due amanti uniti nell'estasi sessuale? Perché allora dovremmo stupirci di trovare nelle tombe romane lucerne con scene erotiche di tale potenza da far impallidire il kamasutra?
Qui non si tratta di eros e thanatos e tanto meno di oscenità o lussuria. Per i Romani il sesso era un’espressione della vita, come il gioco e il cibo ed era quindi frequente che i congiunti deponessero questi oggetti nelle tombe femminili a immortale memoria dei momenti felici vissuti insieme.
Seguire la conferenza dell’archeologo della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, Donato Labate, significa viaggiare nella letizia, passando in rassegna alcune espressioni di un immaginario erotico che per i romani non si arrestava certo con la morte.

Sotto la guida di Labate il pubblico potrà conoscere usi, costumi e credenze legati alla sessualità nel mondo romano e ammirare alcuni esemplari di queste lucerne, simbolo del legame tra vita e morte, trovate nei corredi funebri che accompagnavano il defunto nel suo viaggio nell’aldilà.
Tra le più audaci e spettacolari, quella rinvenuta in una tomba di I sec. d.C. che raffigura un amplesso sul dorso di un asino (Modena, NoviSad) e quella con scena di sesso plurimo acrobatico, con ironica iscrizione, trovata a Cittanova.
  

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