La
fantasia dei truffatori è fertile e permette di mettere in atto
stratagemmi truffaldini sempre più ingannevoli: una trentasettenne
di Gaggio Montano, che gestisce bar -
ricevitoria di Castel di Casio, ha ricevuto una telefonata di un soggetto che, dopo
essersi spacciato per un dipendente di un’azienda operativa nei
settori del gioco on line (peraltro quella di riferimento delle
apparecchiature installate presso il locale stesso), l’informava di
una presunta anomalia alle sue macchine da gioco risolvibile solo ed
esclusivamente attraverso una specifica procedura attivabile previa
chiamata a un numero verde.
La
donna quindi, per nulla insospettita, ha contattato il numero che le
era stato suggerito venendo invitata a collaborare al 'sanamento'
dell’anomalia effettuando alcune ricariche 'di prova', su alcuni
numeri di carte di credito prepagate fornite dalla sedicente azienda.
Il tutto per un totale di 4.000 euro circa.
Dopo
qualche ora, la commerciante, non vedendosi restituire la somma spesa
per effettuare la prova di riallineamento del sistema, ha capito che
era stata truffata e si è rivolta ai Carabinieri di Castel di Casio che si sono prontamente attivati mettendo in
essere alcuni complessi accertamenti, tra i quali quelli relativi
ad origine e movimento effettuati sulle citate carte e sono riusciti
così ad individuare i responsabili della truffa, H.S., 41enne,
e O.C., 46enne, romani, che sono stati deferiti a piede
libero.
Sono
attualmente in corso ulteriori accertamenti volti ad accertare se la
coppia abbia operato altre truffe analoghe in provincia nel medesimo
periodo.
Dal
Comando Provinciale Carabinieri Bologna
Nessun commento:
Posta un commento