Il ricordo di Mauro Talini, i chilometri percorsi e luogo della morte. |
“’Come fai ad andare solo fra quella gente, sono
tutti matti’, gli ho detto il giorno che
lo abbiamo accompagnato all’aeroporto di Bologna e lui mi ha risposto con
sicurezza e un bel sorriso tranquillizzante, ‘e io sono più matto di loro’”.
Il sindaco Stefano Mazzetti nel suo intervento di accoglienza dei ciclisti
Over 70 di Giancarlo Maini ha sintetizzato
così il suo ricordo di Mauro Talini, il ciclista diabetico insulino-dipendente impegnato
nell’attraversamento in solitaria
delle Americhe, dal sud al nord, deceduto tre giorni fa in un incidente
stradale quando, dopo aver percorso oltre 16.000 chilometri, stava per
raggiungere gli Stati Uniti.
Il sindaco Mazzetti ( a destra) e Maini |
L’incontro con i ‘ragazzi dai capelli bianchi’ di
Maini doveva essere per il sindaco di saluto e accoglienza,in vista del
consueto annuale tour nelle scuole dell’obbligo durante il quale i ciclisti
danno ai giovanissimi studenti ‘lezioni’ di buon comportamento’ al fine di
vivere una vita sana e in piena efficienza,
lontano da vizi e soprattutto da droghe. Il motto che i giovani settantenni
portano stampato sulle loro maglie è appunto ‘Ragazzi, non fumatevi la vita’.
Nirco Grossi |
La morte di Talini ha però reso la circostanza
purtroppo triste e malinconica, incentrata
soprattutto sul ricordo del giovane amico diabetico morto mentre cercava con il
suo tour, al limite dell’impossibile, di accentrare l’attenzione su chi è in
necessità e per sollecitare chi ne ha la possibilità a portare un aiuto
concreto ai volontari di Padre Kolbe nella loro missione a favore dei bambini
del terzo mondo.
Il sindaco nel suo intervento ha ricordato di aver lavorato per anni nei paesi dell’America del
Sud e di conoscere molto bene quelle zone, dove la povertà diffusa porta molti
a compiere gesti disperati. “Sono i nuovi eroi”, ha poi detto riferendosi a
Talini. “Sono quelli che, come Talini, per un ideale e una fede affrontano l’impossibile,
non per voler apparire e soddisfare ambizioni mediatiche, ma solo per
dimostrare la capacità dell’uomo di opporsi alle avversità con sfide estreme”.
Gli Over 70 |
Commovente anche il ricordo di Giancarlo Maini che
era profondamente legato al ciclista diabetico. ‘Era per me come un figlio” ha detto infatti, “
e la sua morte mi è sembrata la perdita per la seconda volta di un altro figlio, oltre al mio che ho perso molti anni
fa. Il suo ricordo lo porteremo sempre con noi e sarà con noi in tutte le
imprese che affronteremo”.
Non ha potuto trattenere il pianto Mirco Grossi che
da Bologna, in collegamento satellitare con Talini, faceva da ‘navigatore’ al
ciclista solitario. “Gli avevo suggerito di non fare per quella tappa quel
percorso, oltre duecento chilometri di deserto, perché non avrebbe potuto farlo
in un giorno solo e avrebbe quindi dovuto dormire una notte in tenda. Un
secondo percorso, quello che gli suggerivo, gli avrebbe permesso di raggiungere
la California in traghetto. Poi dal satellitare ho visto che proseguiva lungo
il deserto. Era il suo modo di fare, non conosceva ostacoli”.
Poi, con il ‘groppo in gola’ e tanta commozione gli
Over 70 sono andati alla scuola Media per
la ‘loro lezione di vita’, con la morte nel cuore.
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