Mauro Talini |
Notizie dal Messico da Massimiliano Talini, fratello
di Mauro, il ciclista diabetico morto in un incidente stradale, e Marta
Graziani, presidente AIPK Onlus.
Siamo ancora profondamente scossi dalla giornata di ieri.
Diverse volte nel blog di Mauro, si parlava di film... come
se tutto quello che stava vivendo fosse la trama di un film: realizzare un
sogno, concretizzare una sfida, trasmettere emozioni e farlo attraverso
incontri, paesaggi, avventure, farlo nella fatica e nella gioia di tutti i
giorni.
Ogni giorno Mauro si poneva un obiettivo, si preparava
bene per vivere pienamente ed intensamente la giornata, perché' nulla andasse perduto. Ogni giorno
Mauro pregava e offriva la sua giornata a Gesù e Maria, rinnovava le sue
intenzioni e le motivazioni del suo viaggio:
diabetes no limits e povertà no limits; ogni giorno ripartiva in sella
alla sua bici felice e sorridente perché' andava incontro alla sua meta.
Cosi il 13 maggio, è partito presto perché' la giornata
sarebbe stata molto calda. La sua corsa
alle 16.30 è terminata direttamente... nel cuore di Dio. L'impatto con
il Tir è stato così improvviso, così violento che sicuramente non se n'e
neppure accorto.
Per questo, oggi, abbiamo desiderato iniziare la nostra
seconda giornata vicino a Mauro con la Santa Messa. Una Messa privata, celebrata
nella cappella della camera mortuaria ‘Carillo’ da padre Tarcisio.
Il momento vissuto è stato di un’intensità straordinaria,
e l'eco della Parola di Dio rifletteva sulle beatitudini: beati i poveri di spirito...,
beati i miti..., beati i puri di cuore perché' vedranno Dio.
Diverse e calorose le testimonianze che stiamo raccogliendo.
Una mamma con la figlia di 15 anni hanno voluto venire all'obitorio a salutare
Massimiliano a dirgli che sabato avevano incontrato Mauro, una persona di Pisa che ora risiede a Caborca
è venuta per offrire la sua disponibilità ad aiutare; un ciclista (il ciclismo è
uno sport molto praticato in Messico) sta cercando assieme alle società
sportive locali e non solo, di progettare la conclusione del viaggio di Mauro
con una sorta di ciclo pedalata a staffetta. Ha espresso poi il desiderio di
avere la bandiera che Mauro aveva nella bici come simbolo del testimone.
E ancora: l'agente di polizia che ha raccolto il corpo di
Mauro sulla strada, ha raccontato che durante la fase di soccorso e di
rimozione del corpo dal luogo dell’incidente, è passato un sacerdote il quale
si è fermato e ha benedetto il corpo già senza vita di Mauro. A detta sempre
dello stesso funzionario della polizia che ha assistito a diversi casi del
genere, questa è la prima volta che gli succede, per lui come per altri che
erano li presenti, è un segno dal cielo.
Come una significativa ‘coincidenza’ sembra essere la
data dell’incidente: 13 Maggio giorno dedicato alla Madonna di Fatima, per la
quale Mauro aveva una dedizione particolare.
Tutti segni che confermano, che davvero Mauro ha già
iniziato ‘a pedalare’, in forma diversa, per realizzare la ‘sua missione’, come
amava definire i suoi viaggi in solitaria.
Domani, speriamo di avere buone notizie per far rientrare
presto in Italia il ‘nostro atleta di Dio’ così chiamato da Padre Sebastiano
Quaglio ofm conv. missionario in Brasile.
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